Al termine della prima frazione della staffetta di Ruhpolding le telecamere erano tutte per lui, Michael Rösch, che proprio sulla pista dove ottenne il suo primo successo in carriera nel 2006, quando gareggiava per la Germania, ha deciso di lasciare al termine della staffetta disputata con la tuta della nazionale belga, della quale ha preso la nazionalità nel 2014.
Il sassone ha chiuso con una bellissima prestazione, uno splendido zero al tiro che gli ha permesso addirittura di uscire in testa dall’ultimo poligono, quasi come se ci fosse qualcuno in alto a voler scrivere una sceneggiatura per lui. Rösch ha cambiato al settimo posto, a poca distanza dai migliori, passando il testimone a Claude. Quindi l’abbraccio ai tecnici, il saluto ai tifosi e infine quelle lacrime, documentate dalle telecamere che non l’hanno mai abbandonato.
Un addio che poteva arrivare soltanto a Ruhpolding, pista dove nel 2006 ha colto nell’inseguimento il suo primo successo individuale in carriera. Il secondo arrivò l’anno successivo nella sprint di Khanty. Un 2006 magico il suo, nel quale colse il quinto posto nella classifica generale e soprattutto l’oro in staffetta alle Olimpiadi di Torino. In carriera Rösch ha conquistato anche tre bronzi, sempre in staffetta, ai Mondiali, quando ancora gareggiava con la Germania. Poi il passaggio al Belgio inseguendo il sogno, poi realizzato, di gareggiare in una seconda Olimpiade.
Oggi il ritiro e quella lacrime in diretta tv: «Non ho mai pianto così tanto in vita mia – ha affermato il sassone/belga ad ARD – qui è dove è iniziato tutto. Negli ultimi metri della mia frazione ho rivissuto il film di tutta la mia carriera. Non ho mai vissuto un’esperienza del genere in precedenza. Sono felice di non aver commesso errori nella mia ultima serie, è come se avessi avuto Dio dalla mia parte».
Lo scorso anno Rösch realizzò il sogno di partecipare alla sua seconda Olimpiade, grazie a una campagna crowdfunding che permise di raccogliere 24mila euro. «Quello mi ha dato la forza per il futuro. Sono così grato di poter essere riuscito ad andare avanti. Posso soltanto consigliare a ognuno di andare sempre avanti, non mollare, non importa quanto si è in difficoltà».
Biathlon – L’emozione di Michael Rösch dopo l’addio: “Non ho mai pianto così tanto”
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