La Coppa del Mondo di biathlon ha ormai archiviato la pausa natalizia e si appresta ad affrontare il tradizionale trittico O-R-A, ovvero Oberhof – Ruhpolding – Anterselva. Si parte da Oberhof, in Turingia, che ormai da tradizione tiene a battesimo il massimo circuito nel nuovo anno solare.
In vista della ripresa delle ostilità andiamo a sentire le opinioni di Renè Laurent Vuillermoz in merito a quanto visto sinora e alle prospettive che si aprono per le prossime tre tappe.
Non si può non partire da Dorothea Wierer, meritatamente pettorale giallo. Una vittoria, cinque podi e soprattutto unica atleta a non essere mai uscita dalla top-ten. Quali sono le tue impressioni su di lei?
“Dorothea ha fatto un dicembre pauroso tenendo un grandissimo livello al tiro, ma è sugli sci che sta facendo davvero la differenza rispetto al passato. Nel fondo ha effettuato quel salto di qualità necessario per poter lottare per la Coppa del Mondo. Vediamola a Oberhof, perché può essere un poligono adatto a lei. Qui generalmente le condizioni sono molto difficili e Dorothea con la sua facilità di esecuzione può fare ancora bene”.
Fialkova è distante solo 36 punti, mentre le altre avversarie sono decisamente più staccate. La slovacca può essere una seria pretendente alla Sfera di cristallo?
“Dopo le sue performance nel mese di dicembre è impossibile non tenerla in considerazione, va ritenuta una realtà. Comunque attenzione anche a quelle più lontane. Mäkäräinen resta comunque la più forte di tutte sugli sci, quindi non può mai essere esclusa a priori dalla corsa alla classifica generale. Però io, ancora oggi, se dovessi puntare dei soldi li metterei su Vittozzi. Secondo me Lisa resta la più papabile per vincere la Coppa del Mondo. A dicembre non mi è apparsa al top della forma e nonostante tutto è riuscita a mantenere il rendimento che ha tenuto. Quindi, se dovesse crescere di condizione, potete immaginare quali sarebbero le conseguenze”.
Oltre a Kuzmina e Olsbu, che però appaiono atlete one-shot, ti aspetti protagoniste differenti rispetto a dicembre?
“Sì, mi aspetto un risveglio da parte delle francesi. Braisaz e Bescond sono proprio mancate e penso che anche Chevalier possa fare meglio. Forse hanno faticato a smaltire il cambiamento di preparazione e hanno avuto bisogno di un periodo di assestamento. Sicuramente nel primo mese della stagione hanno raccolto molto meno del previsto, quindi sono dell’idea possano cambiare marcia”.
Quali possono essere le prospettive delle altre azzurre?
“Federica deve cercare più regolarità al poligono, che può arrivare affrontandolo con maggiore tranquillità e serenità. Nell’ultima frazione della staffetta di Hochfilzen ha dimostrato quale può essere il suo vero livello al tiro. Ora si tratta di replicarlo quante più volte possibile. Per riuscirci c’è bisogno solo di un po’ di fiducia e consapevolezza nei propri mezzi. Nicole invece deve alzare le sue percentuali, mentre Alexia necessita di digerire i carichi di lavoro per sbloccarsi fisicamente. Gennaio è il momento giusto per alzare l’asticella e spero che entrambe riescano a farcela in fretta”.
Traslochiamo nel settore maschile. Il quesito che tutti si fanno riguarda Martin Fourcade. Durante le vacanze natalizie sarà stato in grado di ritrovarsi, oppure ci aspetta un inverno in cui Johannes Bø detterà legge pressoché incontrastato?
“Sono molto curioso di vedere Martin a Oberhof. Viene da due settimane di raduno in altura e mi dicono stia bene. Se è così potrà lottare con Johannes, che però credo possa avere ancora un leggero margine. In ogni caso bisogna vedere se il norvegese continuerà a sparare come a dicembre, oppure se commetterà qualche errore di troppo. Oberhof al riguardo è un poligono particolare, dove generalmente si sbaglia di più rispetto ad altrove. Staremo a vedere”.
Eventualmente, Martin a parte, chi potrebbe tentare lo sgambetto?
“I nomi sono i soliti. Tra di essi c’è anche Hofer che in dicembre ha dimostrato di star bene sia fisicamente che al tiro. Anche a Gelsenkirchen mi è piaciuto il suo approccio al poligono. Lui potrebbe provare a mettere i bastoni tra le ruote ai due dominatori. Poi Loginov è sempre lì, e chissà non possa esserci qualche sorpresina francese. Fillon Maillet, Desthieux e Guigonnat sono molto presenti e pronti a tirare la zampata. In occasione delle tappe di casa mi aspetto anche una crescita da parte dei tedeschi, i quali sinora non hanno certo impressionato. In casa nostra non sarebbe male un ritorno ad altissimi livelli per Windisch, che tra i nomi più attesi è quello a essere mancato maggiormente. In generale però bisogna ricordarsi che per provare a infilarsi nel duopolio, gli altri hanno bisogno di trovare per forza di cose lo zero in piazzola e non è facile. Johannes e un Martin al top hanno tanto margine”.
Cosa auspici agli altri azzurri?
“Spero che Montello e Chenal possano confermare quanto di buono fatto a Nove Mesto, mentre per quanto riguarda Bormolini mi auguro possa trovare quella costanza che gli è mancata in dicembre, ovvero riuscire a fare più gare di qualità su più settimane. Infine vorrei spendere due parole per Pietro Dutto, che sarà impegnato in Ibu Cup a Duszniki Zdroj. L’ho visto in grande spolvero nelle gare di Forni Avoltri, compatto, sereno, bello da vedere sugli sci. Speriamo riesca a mantenere la stessa tranquillità e spensieratezza con un pettorale più importante sulle spalle, in maniera tale da ottenere anche in ambito internazionale quei risultati che si meriterebbe perché ha lavorato molto duramente in questi anni”.