Nove lunghissimi e durissimi chilometri in tecnica libera chiuderanno come da tradizione il Tour de Ski. La temutissima scalata del Cermis, con punte nelle quali la pendenza tocca il trenta percento e gli ultimi tre chilometri e mezzo con una pendenza media del 12% incoronerà i due vincitori della gara a tappe partita lo scorso 29 dicembre da Dobbiaco, passata attraverso due sprint e un’individuale a cronometro in skating, un’inseguimento sempre in skating e due mass start in tecnica classica.
Alla vigilia della grande scalata in campo maschile l’Italia sogna addirittura il podio con Francesco De Fabiani, secondo oggi nella mass start in classico in Val di Fiemme. Il valdostano, però, dovrebbe fare un’autentica impresa. De Fabiani, infatti, partirà dal quarto posto con un distacco di 2’40” da Johannes Klæbo. Il norvegese, vincitore di quattro delle sei gare del Tour de Ski, affronterà per la prima volta la scalata del Cermis, quindi non avrà punti di riferimento. C’è la curiosità di vederlo all’opera. Ovviamente la vittoria della corsa a tappe è a un passo, ma fino all’arrivo può sempre accadere di tutto. Alle sue spalle, a 1’20”, Ustiugov è pronto a dare battaglia. Il russo ha già esperienza del Cermis, ha vinto il Tour in passato e sa quindi come approcciare a questa gara. Bisognerà però capire se risentirà della mass start di oggi nella quale è andato in crisi. In terza piazza sarà al via Bolshunov, a 1’44” da Klæbo. Quasi un minuto dopo di lui partirà De Fabiani, che in passato ha sofferto su questa salita ma mai vi era arrivato in condizioni di forma tanto buone. L’azzurro però dovrà guardarsi le spalle, perché a 26” da lui ci sarà Krüger, mentre a 45” partirà un gruppetto formato da Roethe, Sundby, Toenseth, Melnichenko e Spitsov, che potrebbero collaborare nei primi cinque chilometri e mezzo, prima della parte più dura del percorso. In particolare quest’ultimo appare uno dei più pericolosi e potrebbe recuperare diverse posizioni. Partirà solo dalla dodicesima piazza Dario Cologna, non in grandi condizioni. Nell’Italia eviterà la scalata finale Dietmar Nöckler, che in trentesima posizione preferisce a questo punto non sprecare energie e concentrarsi sulle prossime gare.
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Nella gara femminile, invece, Østberg è nettamente favorita nonostante il vantaggio sia di appena 53” rispetto a Nepryaeva. La norvegese, però, sembra averne di più e nella mass start ha dimostrato di avere una condizione fisica eccellente. Se dovesse vincere, poi, prenderebbe il largo nella classifica generale della Coppa del Mondo. Molto distante Parmakoski, staccata di 2’13”, una distanza pesante per lei che su queste pendenze però può dire la sua. Jessica Diggins, invece, partirà solo dalla sesta posizione a 3’08”. La statunitense, però, sarà l’ultima ad arrendersi, non ha paura della fatica e sicuramente farà registrare uno dei migliori tempi di giornata. Infatti è importante ricordare che, oltre alla vittoria del Tour de Ski, verrà stilata anche una classifica in base ai tempi dell’ultima tappa, valida per la Coppa del Mondo. Diggins, comunque, cercherà di fare di tutto per recuperare i tanti secondi che la separano da Parmakoski. Dalla settima piazza parte Heidi Weng, una che questa salita la conosce bene, avendo vinto le ultime due edizioni del Tour. La prima italiana a partire sarà Caterina Ganz, che è 23ª nella classifica generale. Per lei si tratta di un inedito.
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