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Biathlon

Natale in giallo. Porta bene o porta male?

Per Natale 2018 Dorothea Wierer si è regalata il pettorale giallo. Siamo allora andati a controllare qual è stato il destino delle biathlete che, negli ultimi 20 anni, hanno messo sotto l’Albero il simbolo del primato i classifica generale, valutando il loro palmares al termine dell’inverno cominciato al comando delle operazioni. Ecco chi sono e l’evoluzione dei loro percorsi…

1998: USCHI DISL (GER)
Le prime due tappe stagionali vedono protagoniste Magdalena Forsberg e Uschi Disl, che si ritrovano a pari punti dopo l’ultima gara prenatalizia. È però la tedesca a mettere il pettorale giallo sotto l’Albero in quanto vincitrice di una gara in più rispetto alla svedese.  Le due ingaggeranno battaglia anche a gennaio, ma la scandinava prenderà il largo a partire dal mese di febbraio. Disl chiuderà al terzo posto nella classifica generale,senza alcuna medaglia iridata individuale e stringendo tra le mani una Coppa di specialità.
1999: MAGDALENA FORSBERG (SWE)
La svedese inizia la stagione in maniera solida e chiude dicembre con il pettorale giallo sulle spalle. Pur conquistando una vittoria nel primo mese di competizioni e solo altre due nel proseguo dell’inverno, Forsberg sarà di gran lunga l’atleta più costante, mettendo le mani senza problemi sulla Coppa del mondo assoluta e su tre Coppe di specialità. Peraltro uno dei tre successi stagionali sarà la medaglia d’oro iridata nell’inseguimento dei Mondiali di Holmenkollen, dove farà suo anche il bronzo nell’individuale.
2000: MAGDALENA FORSBERG (SWE)
Tre successi e un totale di cinque podi nelle prime sette competizioni stagionali permettono a Forsberg di passare le Feste in testa alla classifica. Peraltro la svedese dopo aver vinto le ultime due gare prenatalizie primeggerà nelle prime sei dell’anno solare 2001, realizzando quindi una serie di 8 successi consecutivi che la lanceranno verso un inverno da dominatrice. La scandinava vincerà la Coppa del mondo assoluta, tutte e quattro le Coppe di specialità, 2 ori e 1 bronzo ai Mondiali di Pokljuka.
2001: MAGDALENA FORSBERG (SWE)
Sette gare nel mese di dicembre e Magdalena Forsberg ne vince sei! Le prime tre tappe sono il preludio all’ultima trionfale stagione della carriera della svedese, che a marzo stringerà tra le mani la sua sesta Coppa del mondo assoluta e per il secondo anno consecutivo tutte e quattro le coppe di specialità. L’unico neo saranno le Olimpiadi di Salt Lake City, chiuse sì con 2 bronzi (individuale e sprint), ma dove la scandinava fallirà l’assalto a quell’oro a Cinque cerchi che mancherà per sempre alla sua ricchissima bacheca.
2002: EKATERINA DAFOVSKA (BUL)
La prima stagione dopo il ritiro di Magdalena Forsberg inizia nel segno dell’equilibrio e per una manciata di punti è Ekaterina Dafovska a passare il Natale con il pettorale giallo. La bulgara si confermerà al top anche nel mese di gennaio, dove rafforzerà la sua leadership, ma nella seconda metà di inverno perderà competitività. Concluderà arrancando la classifica generale al quarto posto, senza alcun tipo di alloro.
2003: SANDRINE BAILLY (FRA)
Una brillante Sandrine Bailly vince quattro delle prime sette gare e trascorre meritatamente le feste natalizie da leader della classifica generale. Con l’arrivo di gennaio però emergerà prepotentemente Liv Grete Poirée, la quale sbaraglierà progressivamente la concorrenza.  La transalpina, dopo aver ceduto il pettorale giallo alla norvegese, chiuderà terza la classifica generale e con al collo il bronzo iridato della mass start.
2004: OLGA PYLEVA (RUS)
La Russia domina l’inizio di stagione e Olga Pyleva chiude dicembre in testa alla classifica con un solo punto di vantaggio sulla connazionale Olga Zaitseva.  La biathleta di Krasnoyarsk, futura signora Medvedtseva, confermerà il rendimento anche per il resto della stagione dove ingaggerà un furioso testa a testa con Sandine Bailly e Kati Wilhelm per la vittoria della Sfera di cristallo. La russa arriverà da leader all’ultima tappa dell’inverno, quella di casa a Khanty-Mansiysk, ma perderà la volata in favore della francese e chiuderà terza la classifica generale. Quantomeno Pyleva conquisterà la coppa di specialità dell’individuale e si metterà al collo il bronzo iridato della mass start.
2005: KATI WILHELM (GER)
Le prime tappe dell’inverno vedono equilibrio al vertice e per pochi punti è Kati Wilhelm a mettere il pettorale giallo sotto l’albero di Natale. Per la tedesca è il principio di un’annata trionfale in cui aumenterà progressivamente il suo vantaggio sulla concorrenza. Alle Olimpiadi di Torino vincerà la medaglia d’oro nell’inseguimento e quella d’argento nella mass start. A fine stagione conquisterà la Coppa del mondo assoluta e due Coppe di specialità.
2006: ANDREA HENKEL (GER)
Andrea Henkel si esprime su un livello mai visto in precedenza e domina il mese di dicembre. Nonostante un malanno che la costringerà a saltare quattro gare a gennaio, la tedesca ritornerà al top in occasione dei Mondiali di Anterselva, dove vincerà la medaglia d’oro nella mass start. Inoltre nella tappa conclusiva di Khanty-Mansiysk riuscirà a conquistare la Coppa del mondo assoluta battendo in volata Kati Wilhelm e Anna Carin Olofsson, mettendo le mani anche su una Coppa di specialità.
2007: MARTINA GLAGOW (GER)
Due vittorie e un totale di quattro podi permettono a Martina Glagow di trascorrere con il pettorale giallo le feste natalizie, durante le quali però si ammala. Il rendimento della bavarese ne risentirà in negativo e un ulteriore malanno le tarperà definitivamente le ali. La tedesca chiuderà quinta la classifica generale, ma riuscirà a conquistare una Coppa di specialità e la medaglia d’argento nella 15 km dei Mondiali.
2008: SVETLANA SLEPTSOVA (RUS)
La russa inizia l’inverno tenendo un passo sugli sci stretti devastante e solo l’imprecisione al poligono le impedisce di raccogliere vittorie a raffica. Con un successo e cinque podi, Sleptsova chiude da dominatrice il mese di dicembre. Si manterrà al vertice anche all’inizio di gennaio, pur senza più risultare superiore alla concorrenza. Colpita da una bronchite alla vigilia di Anterselva, vedrà spegnersi la luce per il resto della stagione. Alfine sarà solo dodicesima in classifica generale, senza alcun tipo di alloro individuale.
2009: HELENA EKHOLM (SWE)
Helena Ekholm sbaraglia la concorrenza nel primo mese di competizioni e indossa sin da subito il pettorale giallo. La svedese terrà il medesimo impressionante rendimento anche nella prima metà di gennaio, ma subirà un crollo verticale proprio a partire dalle Olimpiadi di Vancouver. La scandinava chiuderà la stagione al terzo posto nella classifica generale, senza medaglie o successi nelle graduatorie di specialità.
2010: KAISA MÄKÄRÄINEN (FIN)
Per il terzo anno consecutivo in campo femminile un’atleta inizia la stagione tenendo un passo insostenibile per tutte le avversarie. Kaisa Mäkäräinen esplode improvvisamente, esprimendosi su un livello a lei sconosciuto in passato e guadagnando un solido margine in classifica. La finlandese, all’epoca un’autentica outsider, sembra destinata a fare la stessa fine di Sleptsova ed Ekholm nel biennio precedente. Invece lei non si rivelerà un fuoco di paglia. Kaisa resisterà fino a marzo, vincendo l’oro iridato nell’inseguimento e l’argento nella sprint, conquistando poi la Coppa del mondo assoluta e una Coppa di specialità.
2011: MAGDALENA NEUNER (GER)
Si torna a vedere un inizio di stagione equilibrato. In particolare le protagoniste della prima parte di inverno sono Magdalena Neuner e Darya Domracheva. La tedesca, pur senza apparire al top della forma, riesce a conquistare rapidamente il pettorale giallo con un esiguo margine sulla bielorussa. Nel mentre la bavarese annuncia con largo anticipo che a marzo appenderà gli sci al chiodo. Il duello tra l’allora ventiquattrenne di Wallgau e la venticinquenne di Minsk proseguirà anche nei mesi successivi con i medesimi rapporti di forza. Alfine Neuner si ritira in trionfo, vincendo la sua terza Sfera di cristallo, l’oro Mondiale e la Coppa di specialità della sprint, nonché l’argento iridato nell’inseguimento.
2012: TORA BERGER (NOR)
Pronti via e Tora Berger va in fuga. La norvegese si impone in quattro delle prime otto gare stagionali, guadagnando immediatamente un solido vantaggio sull’allora sorprendente Gabriela Soukalova.  A gennaio Darya Domracheva prova a reagire, ma non ce ne sarà per nessuno. Berger polverizzerà ogni concorrenza e chiuderà l’inverno da dominatrice, mettendo le mani sulla Coppa del Mondo assoluta, tutte e quattro le Coppe di specialità, e su quattro medaglie iridate individuali (2 ori e 2 argenti).
2013: GABRIELA SOUKALOVA (CZE)
L’inizio dell’annata olimpica è anomalo, con le big più attese a risultare in difficoltà. La più costante è Gabriela Soukalova, capace di issarsi in testa alla classifica generale per un’inezia. La ceca manterrà un buon livello di competitività anche nel proseguo dell’inverno, raccogliendo l’argento olimpico nella mass start e una Coppa di specialità, concludendo la graduatoria assoluta in quarta posizione.
2014: KAISA MÄKÄRÄINEN (FIN)
La grande protagonista dell’inizio di stagione è Kaisa Mäkäräinen, la quale domina il mese di dicembre. A partire da gennaio la finlandese dovrà però fronteggiare la crescita di Darya Domracheva, con la quale ingaggerà un furioso duello sino al termine della stagione. Alfine la veterana di Ristijärvi dovrà arrendersi alla più giovane bielorussa, concludendo la classifica generale al secondo posto. Metterà comunque le mani su una Coppa di specialità e un bronzo iridato.
2015: GABRIELA SOUKALOVA (CZE)
La prima parte dell’inverno è caratterizzata dal testa a testa tra Gabriela Soukalova e Marie Dorin Habert, con la prima a mettere il pettorale giallo sotto l’Albero per una manciata di punti. Il testa a testa tra le due proseguirà per tutta la stagione, al termine della quale la ceca potrà festeggiare la conquista della Sfera di cristallo e di tre Coppe di specialità. L’unico neo saranno i Mondiali di Oslo, dove resterà a secco di medaglie.
2016: LAURA DAHLMEIER (GER)
Sin da subito vi è una sola donna al comando. Si tratta di Laura Dahlmeier, che dal principio tiene un ritmo insostenibile per chiunque. La tedesca proseguirà a martellare per tutto l’anno, concludendo un inverno da dominatrice. Ai Mondiali di Hochfilzen sfiorerà il grande slam, poiché si metterà al collo 3 ori e 1 argento nelle quattro gare individuali. A marzo poi stringerà tra le mani la Coppa del Mondo assoluta e due Coppe di specialità.
2017: ANASTASIYA KUZMINA (SVK)
In un inizio di inverno relativamente equilibrato, Anastasiya Kuzmina mette il pettorale giallo sotto l’Albero di Natale per pochi punti. La russa naturalizzata slovacca resisterà a lungo nella posizione di leader, vivendo delle Olimpiadi da protagonista (1 oro e 2 argenti). A marzo però il suo rendimento calerà e dovrà rinunciare alla Sfera di cristallo, vedendosi battuta in volata da Kaisa Mäkäräinen. Comunque arricchirà il suo palmares con due Coppe di specialità.

Tirando le somme, nell’ultimo ventennio il destino della biathleta che ha indossato il pettorale giallo a Natale è stato il seguente:
Per 10 volte (pari al 50% delle stagioni) ha poi vinto la Coppa del Mondo assoluta.
Per 16 volte (pari all’80% delle stagioni) si è imposta in almeno una classifica di specialità.
Per 9 volte (pari al 45% delle stagioni) ha raccolto almeno una medaglia d’oro nella grande manifestazione stagionale.
Per 15 volte (pari al 75% delle stagioni) si è messa al collo almeno una medaglia nella grande manifestazione stagionale.
Per 16 volte (pari all’80% delle stagioni) ha concluso nelle prime tre posizioni della classifica generale.

In 8 annate agonistiche (pari al 40% dei casi) è arrivata l’accoppiata Sfera di cristallo – Medaglia d’oro nella grande manifestazione stagionale (Forsberg 1999-’00 e 2000-’01; Wilhelm 2005-’06; Henkel 2006-’07; Mäkäräinen 2010-’11; Neuner 2011-’12; Berger 2012-’13; Dahlmeier 2016-’17).
Di contro, solamente in 3 occasioni (15% delle stagioni) ha chiuso l’inverno a bocca asciutta, ovvero senza alcun genere di coppa tra le mani e prive di medaglie al collo. (Ekaterina Dafovska nel 2002-’03, Svetlana Sleptsova nel 2008-’09 ed Helena Ekholm nel 2009-’10).
Dunque per Wierer, se son rose

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