La Coppa del Mondo di biathlon è tornata in azione in quel di Pokljuka, dove i grandi protagonisti sono stati Johannes Bø tra gli uomini e Kaisa Mäkäräinen fra le donne.
Tra i temi principali un Martin Fourcade molto lontano da suoi standard e un movimento italiano subito incisivo.
Ascoltiamo allora le opinioni dell’ex biathleta della nazionale azzurra René Laurent Vuillermoz, che torna a condividere con fondoitalia i suoi punti di vista.
Allora Renè, partiamo dal settore maschile. Il tema forte di questa prima tappa sono le difficoltà di Martin Fourcade. Lui aveva detto di non sentirsi al top della forma, ma vederlo così indietro è sicuramente una sorpresa, non trovi?
“Effettivamente non è stato molto presente, però alla fine una gara l’ha vinta comunque. Questo non dimentichiamocelo quando si valuta la sua situazione. Non lo definirei in crisi solo perché è andato male in un paio di giorni, credo possa tornare il solito Martin in tempi abbastanza brevi. Comunque le sue prestazioni sono in controtendenza con il resto della squadra francese, capace di salire sul podio sia con Guigonnat che con Fillon Maillet. Inoltre abbiamo visto anche un Desthieux tirato a lucido sugli sci. Indubbiamente è una situazione imprevista”.
Voci di corridoio ipotizzano il rischio overtraining. Cosa ne pensi?
“Conoscendo Martin mi sembrerebbe strano, ma può essere. Ne potremo capire di più solo nelle prossime gare”.
Di sicuro c’è che se non si dovesse riprendere rapidamente, la corsa alla Coppa del Mondo rischia di essere già finita in partenza, salvo malanni di chi ora mena le danze. Pronti, via e Johannes Bø ha 79 punti di margine.
“Johannes non lo scopriamo certo oggi ed è partito molto forte, d’altronde se Fourcade ha problemi non resta nessuno a contrastarlo, a meno che non sbagli lui”.
Guardiamo all’Italia, le tue impressioni?
“In generale il bilancio è positivo. Lukas è partito bene e come spesso gli è accaduto anche l’anno scorso gli è sempre mancato il centesimo per fare l’euro. Però ha dimostrato di essere lì in alto e di poter lottare per il podio, sul quale salirà non appena tutto girerà per il verso giusto. Bravi anche Thomas e Thierry, entrati due volte su tre in zona punti con prove solide. Dominik sicuramente è lontano dalla forma migliore, ma non mi preoccuperei. Lui è un diesel, fa sempre fatica all’inizio e penso che la sua competitività possa già crescere questa settimana a Hochfilzen. Beppe e Saverio invece hanno fatto fatica e al riguardo la gestione della situazione mi trova in disaccordo”.
Cosa intendi?
“Montello verrà portato comunque a Hochfilzen, come è giusto che sia, perché non ha senso bocciare subito un atleta dopo una singola tappa. Invece Zini non avrà prova d’appello, visto che non è stato convocato per l’Austria. Cosa ci si aspettava, forse che all’esordio potesse lottare per vincere la Coppa del Mondo? Sono perplesso, a mio modo di vedere Saverio avrebbe dovuto essere schierato anche questa settimana, ma invece si è deciso diversamente. Ne prendo atto, ma non condivido”.
Passiamo al settore femminile, cosa possiamo dire di Pokljuka?
“Mäkäräinen ha cominciato da paura, perché vincere così sia la sprint che l’inseguimento inanellando sei zeri consecutivi è davvero notevole. Soprattutto mi ha impressionato al poligono, dove si è difesa da una come Doro. Kaisa spaventosa, ma personalmente sono stupito in positivo da Dorothea. Non pensavo che potesse partire andando già così forte”.
Insomma, una partenza con i fuochi d’artificio da parte di entrambe. Credi in un testa a testa tra loro due per la Sfera di cristallo?
“No, perché sono convinto che Lisa possa fare di più di quanto visto a Pokljuka; e sto parlando di un’atleta che in tre gare è arrivata sesta, quinta e quarta. Non fuori dalle trenta! Già da Hochfilzen secondo me potrà mostrare una crescita. Comunque in generale la situazione femminile mi sembra particolare, ci sono più sorprese rispetto ai maschi. Basta guardare alla Fialkova, partita benissimo, e alla Hojnisz tornata di moda così all’improvviso. Poi occhio a Marketa Davidova, che con il tempo può diventare un bel peperino. Il ventaglio si è aperto, quindi aspettiamoci altre protagoniste inaspettate. Devo però confessare di essere rimasto shockato guardando le gare del weekend”.
In che senso?
“La precisione delle ragazze è spaventosa. Nell’inseguimento ne abbiamo viste sette realizzare uno shoot-out con tempi di esecuzione tra il veloce e il velocissimo. Sono performance forse mai viste nella storia del biathlon. Direi che il livello impressionante al poligono va a compensare quello non eccelso sugli sci, perché se Kaisa a quasi 36 anni domina in questo modo, significa che nel fondo le altre non sono cresciute tanto. Comunque è bello così, perché le gare sono molto godibili”.
Hai già detto di Wierer e Vittozzi. Guardando alle altre azzurre quali sono le tue riflessioni?
“Federica e Nicole hanno fatto il loro, due gare su tre a punti sono un buon bottino per entrambe. Speriamo che anche Alexia possa sbloccarsi sugli sci, anche se lei ha l’arma della precisione per difendersi sempre”.
Chiudiamo guardando a Hochfilzen, cosa ti aspetti dalla seconda tappa?
“Sicuramente potremo capire qualcosa in più sui reali valori, perché di solito i nordici partono meglio degli altri avendo il vantaggio di poter cominciare a sciare prima rispetto agli avversari. Mi aspetto un livellamento maggiore nei valori, di solito Hochfilzen è sempre una tappa molto combattuta”.