Terzo appuntamento di Federico Pellegrino con i suoi tifosi nella rubrica "Semplicemente Chicco", un diario che il campione del mondo tiene sul proprio sito ufficiale (per leggerla, clicca qui).
Tema centrale, ovviamente, il primo appuntamento stagionale, la tappa di Ruka, nella quale Pellegrino ha ottenuto subito una top ten nella sprint in classico e ha chiuso al 30° posto la 15km domenicale. L’azzurro ha parlato della sensazione che prova al via di ogni stagione, le domande e i dubbi che riempiono la testa di un atleta a pochi giorni dal via, per poi entrare nei particolari degli ultimi giorni di ritiro e la voglia di misurarsi con gli avversari.
Il valdostano delle Fiamme Oro ha ammesso quindi di essere soddisfatto di aver riprovato le sensazioni e le emozioni che ogni anno lo accompagnano in occasione della gara e le difficoltà nel prendere sonno la sera post. Poi, prima di entrare nel dettaglio della gara di Ruka, Pellegrino ha svelato un proprio segreto su come riesce a mettersi pressione e rendere al meglio: il desiderio di sentirsi sempre in leggerissimo ritardo rispetto alla sua agenda.
Ovviamente Pellegrino ha anche parlato della gara che gli ha portato la prima top ten stagionale e di questa parte vi riportiamo un estratto. «Da un punto di vista tecnico posso dirmi assolutamente soddisfatto del risultato e di come giravano le gambe in pista, ma ciò che più di tutto mi ha stampato un bel sorriso in volto è stata la perfetta alchimia tra tutti i componenti della squadra. Un meccanismo già perfettamente rodato alla prima uscita stagionale mi fa veramente ben sperare per tutto il resto dell’inverno, per me e per l’Italia. L’undicesimo tempo di qualifica confermava le mie sensazioni sugli sci che erano veramente buone e anche il cronometro confermava come fossi riuscito a imprimere un deciso cambio di ritmo, in qualifica, tra il primo e il secondo settore, nel quale avevo finito con il secondo miglior tempo assoluto appena dietro a Klaebo (dopo essere passato 56esimo a metà prova). Quindi piuttosto che scegliere la parte bassa e puntare ad un quinto/sesto posto abbastanza agevole, ho preferito testare la mia condizione fino in fondo, selezionando il secondo quarto di finale, con la consapevolezza di incontrare fin da subito molti avversari forti […] Un ottimo quarto, in controllo fino agli ultimi 200 metri dove sono poi riuscito a difendermi dal rientro in volata del norvegese Staadas (sesto tempo in qualifica) battendolo in spaccata e finendo secondo dietro a Bolshunov, mi ha dato ancora più fiducia per il proseguo della gara. In semifinale però non è andata al cento per cento come programmato ma non tutto è possibile da prevedere: avevo scelto degli sci che mi permettessero una tenuta perfetta in salita, rinunciando magari ad un po’ di scorrevolezza, deciso a livello tattico a sferrare un attacco proprio in salita, ma purtroppo all’imbocco della salita finale avevo troppo gap dai primi, e pur riuscendo a recuperarli ho sbagliato a battezzare la scia di Klaebo rimanendo imbottigliato in cima alla salita senza lo spazio per partire. Finito quel tratto duro, si tornava a spingere e non mi è restato che provare a accodarmi e finire quinto sfilato».
Bello il pensiero che il valdostano ha poi dedicato alla sua fidanzata, Greta Laurent: «Il weekend però, devo ammettere, mi ha anche regalato un’emozione che non sentivo da troppo tempo: Greta mi ha fatto di nuovo scendere la lacrimuccia. Mi ha letteralmente commosso guardare la sua gara. Il suo quarto di finale ha preso il via poco prima del mio e io, come sempre, ho fatto in modo di essere a bordopista a sostenerla. Era da qualche anno che non la vedevo così pimpante in tecnica classica, anzi credo che in classico non l’avevo mai vista così in palla: ha attaccato in salita, e combattutto fino all’ultimo centimetro, anche se il finale in spaccata a lei ha detto male. Vederla prendersi il palcoscenico e sfiorare una semi in tecnica classica mi ha emozionato davvero molto perchè io conosco bene, e da vicino, la portata dei suoi sacrifici quotidiani, e vederla negli ultimi anni accumulare qualche delusione di troppo mi ha fatto soffrire. Certo mi sarebbe piaciuto tanto vederla agguantare la semifinale, e sul fotofinish l’emozione e il trasporto hanno lasciato spazio a un po’ di sana incazzatura per gli ultimi metri. Però averla vista tornare protagonista mi ha fatto scendere un paio di lacrime belle grosse».
Tanti altri i pensieri espressi da Federico Pellegrino nel suo appuntamento fisso con i propri tifosi. Per leggerli, cliccate qui.
Fondo – Semplicemente Chicco, Pellegrino scrive ai suoi tifosi dopo il weekend di Ruka
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