Grazie a una bellissima prestazione in occasione della gara test di Livigno, Michaela Patscheider è riuscita a essere una delle due fondiste del gruppo Atleti di Interesse Nazionale selezionate per la tappa di OPA Cup a Premanon (l’altra è la valdostana Federica Cassol, ndr). Classe 1999, di Burgusio, la fondista altoatesina dell’ASC Sesvenna sarà protagonista nel prossimo weekend nelle gare di Santa Caterina, prima di tuffarsi nell’OPA Cup conquistata sul campo.
L’abbiamo intervistata, trovando una ragazza consapevole di giocarsi una stagione importante, l’ultima da junior, nella quale sa di dover dare il meglio di se stessa, visto che per ora non è tesserata per nessun corpo sportivo, nemmeno da aggregata.
Ciao Michaela. Sei riuscita a superare le selezioni per gareggiare nella tappa d’apertura dell’OPA Cup Junior in quel di Premanon, un bel risultato per te.
«Sono veramente contenta di poter partecipare alla tappa di Premanon, sarà un’esperienza piacevole andare lì insieme alla squadra juniores. Speravo di raggiungere questo obiettivo anche se non mi aspettavo di farcela, soprattutto non credevo di ottenere un risultato tanto positivo come quello di Livigno, dove sono riuscita a contenere lo svantaggio da Nicole Monsorno, che ha fatto registrare il miglior tempo in quell’occasione, e sono stata vicina o davanti alle altre atlete della nazionale juniores. Sono felice perché mi sono allenata bene nel corso della preparazione e nei test ho dato tutto. Adesso mi auguro che anche le gare vadano tanto bene, a cominciare da quelle di Santa Caterina».
Per te non sarà la prima esperienza in OPA Cup; hai qualche obiettivo particolare per Premanon?
«Lo scorso anno ho già gareggiato a Cogne, ma le cose non andarono molto bene, anche perché non arrivai a quelle gare in ottime condizioni di salute. Sinceramente non so cosa aspettarmi per Premanon perché siamo soltanto a inizio di stagione e non ho grandi punti di riferimento sulle atlete delle altre nazionali. Sicuramente darò il mio meglio, poi vedremo».
Quanto è stato importante il progetto Atleti di Interesse Nazionale per ottenere questo risultato?
«Sicuramente questo progetto è di grande aiuto per tutti gli atleti, compresa me. Per questo motivo, quando in estate mi è stato comunicato che avrei fatto parte di questa squadra, ero contentissima, perché non avevo avuto un’occasione del genere in passato».
Non potevi iniziare in un modo migliore quella che per te è una stagione molto importante, visto che sarà l’ultima da junior.
«È un bellissimo punto di partenza, ma adesso devo confermarmi facendo bene non solo in Opa Cup ma anche in Coppa Italia e ai Campionati Italiani. Il mio sogno stagionale sarebbe di qualificarmi ai Mondiali, so che è difficile ma ci proverò. Sono consapevole che per me è iniziata una stagione molto importante e decisiva per il mio futuro, in quanto sarà l’ultimo anno da junior. Darò tutto per ottenere i risultati che sogno».
Puoi descriverti come atleta?
«Preferisco la tecnica classica, nella quale riesco a dare il mio meglio e arrivare davvero al limite rispetto allo skating. Per quanto riguarda il format di gara, nelle stagioni passate ho ottenuto i miei migliori risultati nelle sprint, ma ultimamente sono cresciuta tantissimo nelle distance come si è visto anche a Livigno. Ovviamente devo migliorare sotto diversi punti di vista, soprattutto nella tecnica che è il mio punto debole».
Tornando indietro nel tempo, puoi raccontarci come hai iniziato con lo sci di fondo?
«Devo dire che è avvenuto piuttosto tardi, perché fino ai miei tredici anni facevo discesa. A un certo punto decisi di provare a fare qualcosa di nuovo e in estate iniziai con lo skiroll. Poi appena ci fu l’occasione misi per la prima volta gli sci da fondo ai piedi e andai sul Passo dello Stelvio. Ricordo che feci una fatica enorme e iniziai a chiedermi chi me lo avesse fatto fare (ride, ndr). Però non mollai e andai avanti, così con il tempo vidi che le cose andavano bene e ho iniziato a fare le prime gare regionali ottenendo dei buoni risultati. A quel punto mi appassionai e oggi eccomi qui».
Ti sei diplomata la scorsa estate: hai avuto problemi a conciliare scuola e sport?
«No, perché per fortuna ho scelto il Liceo Sportivo di Malles, che mi ha aiutato molto. Gli insegnanti sono molto comprensivi e sanno che gli atleti nel corso dell’inverno hanno le gare, così la mole di studio aumenta in primavera. Credo che una scuola come questa sia molto utile a chi vuole intraprendere la via dello sport».
Chi è il tuo idolo o punto di riferimento nello sport?
«Sicuramente Klaebo è il mio idolo perché è ancora giovane e ha già ottenuto dei grandissimi risultati. Certo, magari meglio non imitare il finale della sua ultima sprint (ride, ndr)».
Qual è il tuo sogno nel cassetto?
«Ogni giovane atleta ha il sogno di partecipare a competizioni come Mondiali o Olimpiadi, ma il percorso verso la sua realizzazione è sempre molto tortuoso e complicato. Diciamo che al momento ho degli obiettivi molto importanti a breve termine che voglio raggiungere».
Per questa tua qualificazione all’OPA Cup di Premanon vuoi ringraziare qualcuno?
«Sicuramente il Comitato Alto Adige, la squadra Atleti di Interesse Nazionale, tutti i miei allenatori attuali e quelli che mi hanno fatto muovere i primi passi in questo sport. Ovviamente, poi, i miei genitori che mi aiutano tanto e mi sono sempre vicino».
Fondo – Michaela Patscheider: “In OPA Cup per dare il massimo”
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