Dopo una carriera lunga e vincente da atleta, nella quale ha conquistato cinque medaglie olimpiche e quattro mondiali, e aver guidato da direttore tecnico l’Italia alle vincenti Olimpiadi di Torino 2006 fino all’addio nel 2007, Marco Albarello è ritornato ad avere un ruolo nel fondo internazionale, facendo parte del Comitato Organizzatore della tappa di Coppa del Mondo che Cogne ospiterà il prossimo 16 e 17 febbraio.
Chi meglio di lui, quindi, per commentare i risultati delle gare che hanno aperto la Coppa del Mondo a Ruka e parlare anche della tappa di febbraio in Valle d’Aosta? Inoltre venerdì il circuito mondiale dello sci di fondo andrà in quella Lillehammer dove Albarello ha fatto la storia con la staffetta olimpica del 1994.
Buonasera Albarello. Lo scorso weekend è partita la Coppa del Mondo; come giudica i risultati degli azzurri?
«Sono soddisfatto anche se non completamente, perché eravamo lì vicini ad agganciare il treno giusto e l’abbiamo mancato di poco. Nei maschi c’è stata la bellissima gara di De Fabiani e anche Pellegrino si è districato bene nella sprint, ha fatto un ottimo lavoro, forse gli è mancata solo un po’ di brillantezza nella scivolata a spinta dell’ultimo tratto, dove ha anche trovato traffico, e lì l’hanno sopravanzato. Si vede però che la condizione c’è e vedrete che Chicco sarà perfetto al momento giusto, perché quando è importante lui sa sempre cosa fare. Le donne sono andate benissimo, da tanto tempo non vedevamo le nostre ragazze nelle posizioni alte della classifica. Questo è ciò che tutti chiediamo alla nostra squadra, anche se è sempre difficile ottenere certi risultati. Il lavoro estivo dello staff tecnico ha pagato e speriamo lo faccia anche nei prossimi mesi, soprattutto quando più conterà. È arrivato il momento di far rivedere l’Italia nelle posizioni che merita al momento giusto».
A Ruka c’è stato il ritorno vincente di Johaug in un weekend che ha visto la Russia vincere tre gare su quattro.
«Per quanto riguarda Johaug, magari la dirò grossa, ma forse gliel’hanno fatta un po’ sporca in passato. Se il problema era davvero una pomata per le labbra, ritengo che il ricorso e, di fatto, due anni di squalifica siano stati veramente troppi. Ora che ha pagato tutta questa lunghissima pena, è tornata più affamata che mai e credo proprio che in questa stagione sarà sempre più protagonista. In generale è stato un dominio di Norvegia e Russia, che si sono presentate al via con atleti già in grande forma. Klaebo ha commesso un errore grave ma resta sempre un grandissimo, perché era riuscito comunque a mettersi alle spalle un Bolshunov che ha una forma super».
Fosse stato il suo allenatore, cosa avrebbe detto a Klaebo?
«Cosa avrei potuto dirgli? C’è poco da dire quando accadono degli episodi tanto clamorosi. Cosa avrei potuto dire a Zorzi quando a Torino venne penalizzato dal bastoncino di Fredriksson e non prese la medaglia, anziché passare il traguardo a braccia alzate come avrebbe sicuramente fatto? Per me sta tutto in quello che il ragazzo ci mette in pista, poi ci sono delle cose imprevedibili che possono accadere. Lui si è sentito troppo sicuro e si è girato dalla parte sbagliata, ma puoi dirgli soltanto bravo per quanto ha fatto in gara fino a quel momento».
A febbraio la Coppa del Mondo tornerà in Valle d’Aosta, a Cogne, e lei è nel comitato organizzatore.
«Il mio, fondamentalmente, è un ruolo di testimonial al quale abbiamo voluto dare la pomposità del nome “competition manager” ma perché sono quello che ha più esperienza. Ho voluto con me altre persone che ci stanno dando una grande mano a portare avanti tutta l’organizzazione, perché dopo dieci anni di inattività a livello internazionale non potrei affrontare un discorso del genere da solo».
Come stanno andando le cose nell’organizzazione dell’evento?
«Stiamo procedendo alla grande, per noi è un’occasione importantissima per farci nuovamente vedere a livello internazionale. Ci tengo a ringraziare la FISI e la FIS perché hanno creduto in noi, nelle nostre capacità, nel progetto che abbiamo proposto e per aver considerato la nostra località adatta alla Coppa del Mondo. Inoltre, grazie a Infront, che ci ha dato il supporto televisivo con le telecamere da porre per tutto il percorso. A questo punto mi auguro soltanto che la neve e il meteo ci aiutino, perché verrà fuori un bel prodotto. Ho un unico appunto da fare: spero non sia una toccata e fuga, perché una località come Cogne merita di essere presente con continuità nel calendario della Coppa del Mondo, deve diventare una tappa fissa. Da una parte, però, dovremo conquistarcela noi, organizzando un evento di alto livello e abbiamo tutte le capacità per farlo. È un dovere portare la Coppa del Mondo anche nel nord ovest del paese».
Anche perché i due uomini di punta della nazionale italiana sono proprio valdostani.
«Sarà bello, infatti, far gareggiare Pellegrino e De Fabiani a casa loro. Certo nessuno deve assegnarci la tappa della Coppa del Mondo soltanto perché loro due sono dei vincenti, ma perché ce lo meritiamo per i nostri trascorsi, per l’organizzazione e la volontà del popolo valdostano. A questo si, aggiungiamoci anche che abbiamo il campione mondiale e vice campione olimpico».
Tornando all’immediato: il prossimo weekend la Coppa del Mondo si disputerà a Lillehammer, un luogo che per lei ha un significato molto importante.
«Per me, in realtà, significa tante cose: innanzitutto sportività, quella dell’intero popolo norvegese; una grande pagina della Gazzetta, dal titolo “Campioni per sempre”; una targa posta nello stadio, dove si gareggerà nel weekend, con la nostra immagine, proprio lì nella nazione da sempre guida dello sci di fondo».
Fondo – Intervista a Marco Albarello: tra il commento di Ruka e l’organizzazione della tappa di Cogne
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