Con una grande prestazione nella gara test di Livigno è stato selezionato per l’apertura della Coppa Europa a Premanon. Riccardo Bernardi, classe 2000 di Predazzo, si è comportato benissimo nella 11km in tecnica classica, valida come ultima prova delle selezioni, riservate agli Atleti di Interesse Nazionale, iniziate già in estate. Il trentino è riuscito a concludere al quinto posto assoluto, terzo Under 20 alle spalle dei due big Del Fabbro e Graz. Per lui, quindi, si aprono le porte internazionali dell’OPA Cup.
L’abbiamo intervistato, scoprendo un ragazzo molto motivato a migliorare e giocarsi al meglio le carte per una carriera nel fondo, ma anche tanto appassionato ad una disciplina magari inusuale per un fondista: il motocross.
Ciao Riccardo, grazie alle ottime prestazioni nei test sei riuscito a farti selezionare per la prima tappa di Coppa Europa a Premanon. Soddisfatto di questo risultato?
«Sicuramente mi fa molto piacere perché era del tutto inatteso, dopo i primi test in estate che non erano andati benissimo. Poi agli Italiani di Forni Avoltri ho fatto del buone gare, così ho iniziato a crederci e a Livigno sono riuscito a conquistare la convocazione. Sono proprio contento».
Nel test di Livigno sei risultato il terzo Under 20 alle spalle di due talenti assoluti come Del Fabbro e Graz.
«Si, ho fatto proprio una bella prestazione. Mi sentivo bene e sapevo di poter ottenere un bel risultato, ma non avrei immaginato di andare addirittura tanto bene. Sono molto felice, anche perché davanti a me sono giunti solo Del Fabbro e Graz, che sono due atleti fortissimi. Avere davanti solo loro fa molto piacere».
A dicembre avrai quindi un confronto diretto con atleti provenienti da altre nazioni. Cosa ti aspetti?
«Prima di tutto sono molto curioso di confrontarmi con atleti stranieri. Già durante il raduno di Livigno, dove era presente anche la nazionale juniores tedesca, ho fatto spesso attenzione a loro per capire a che punto sono rispetto agli altri. Sarà sicuramente molto divertente e interessante disputare delle gare di livello internazionale. Andrò in Francia senza pormi particolari obiettivi ma solo per fare esperienza e vedere a che livello sono. Poi dalle prossime occasioni, quando avrò maggiori informazioni, saprò cosa aspettarmi e quali obiettivi pormi».
A proposito: hai degli obiettivi particolari per questa stagione?
«È l’anno dei Mondiali e credo siano l’obiettivo di tutti i miei coetanei. Ovviamente farò di tutto per riuscire a ottenere la qualificazione. Affronterò la stagione sempre con la giusta ambizione, fondamentale per ottenere risultati di livello in Italia e in campo internazionale. Poi mi piacerebbe entrare a far parte della nazionale junior nella prossima stagione».
Per te sarà il primo anno da Junior; temi il cambio di categoria?
«Sicuramente sarà una stagione un po’ complicata da questo punto di vista, affronterò degli avversari più grandi di me e con maggiore esperienza. Mi metterò quindi a confronto con un livello più alto. Per quanto mi riguarda spero di essere costante per tutta la stagione e mantenermi nelle zone più alte della classifica».
Per il secondo anno fai parte del gruppo “Atleti di Interesse Nazionale”; è stato utile per te questo progetto?
«Si è stato molto importante, mi ha dato la grande opportunità di avere un percorso più graduale e avvicinarmi lentamente alla squadra nazionale. Inoltre mi ha dato anche l’occasione di svolgere dei ritiri con altri atleti di ottimo livello e con quelli della nazionale Under 20. Insomma questo progetto dà delle grandi possibilità a noi giovani che siamo rimasti di poco fuori dalla nazionale e se ci pensate ha dato già l’occasione a cinque di noi di partecipare alle gare di Coppa Europa a Premanon».
Torniamo indietro nel tempo: come hai iniziato?
«Non prestissimo, attorno ai nove – dieci anni, quando mio zio mi propose di provare. Sono così entrato nell’US Dolomitica e ho cominciato a divertirmi, così mi sono presto appassionato. Lentamente la cosa è diventata sempre più seria, ho cominciato a fare tante gare ma la prima cosa era sempre il divertimento. Quindi sono entrato nel Comitato Trentino, dove ho iniziato ad allenarmi con Stefano Corradini, che guida oggi anche gli Atleti di Interesse Nazionale, e Giuliano Braus. Da lì il gioco si è fatto serio e oggi mi sto preparando per la Coppa Europa. In questi anni, però, non ho mai lasciato l’altra mia grande passione, il motocross. Ancora oggi quando ho tempo prendo la moto e mi diverto un po’, se Stefano (Corradini, ndr) me lo lascia fare (ride, ndr)».
Sei nato a Predazzo con di fronte quei bellissimi trampolini; non hai mai pensato di provare?
«Ammetto che per un po’ ho anche avuto l’idea di farlo ma non mi ha mai tanto affascinato, quindi non ho provato. Invece sono sempre andato a Tesero per le gare di fondo, non posso perdermi il Tour de Ski, l’ambiente mi affascina».
Dove credi di dover crescere ancora come atleta?
«Secondo me devo migliorare innanzitutto nella resistenza e, per quanto riguarda le sprint, anche nella tattica. Poi sono ancora giovanissimo, quindi c’è sempre da migliorare un po’ in tutto, non si è mai completamente a posto ma bisogna continuare a lavorare».
Skating o alternato?
«Come stile mi piace più lo skating ma ultimamente vado meglio nelle gare in classico».
Chi è il tuo idolo nello sport?
«Qui esce fuori la mia passione per il motocross, perché il mio idolo è Antonio Cairoli. Parliamo di uno che è partito dal nulla e ha vinto nove titoli mondiali. Un grande! Nel fondo, invece, come per tanti altri, il mio idolo è Northug per quello che ha fatto nel nostro sport e anche perché è un grande personaggio».
Sei ancora studente, quindi volevo chiederti se è difficile conciliare l’impegno della scuola con quello dello sport.
«Ho anche scelto una scuola complicata come il liceo scientifico. Sicuramente è difficile riuscire a fare al meglio entrambe le cose ma se ci si organizza bene, alla fine ci si riesce. Per ora lo sto facendo abbastanza bene, anche perché quando termina la stagione sportiva mi concentro ancora di più sullo studio».
Concludiamo con la domanda che poniamo a ogni giovane: qual è il tuo sogno nel cassetto?
«Credo quello di tutti i giovani atleti che si avvicinano allo sci di fondo: partecipare un giorno alle Olimpiadi. Poi ne ho anche un altro (ride, ndr): correre una gara del Mondiale di motocross. Questo attualmente è ancora più complicato, perché da due anni non faccio corse, essendo sempre più impegnato nello sci».
Fondo – Il giovane Riccardo Bernardi: “In Coppa Europa con curiosità e voglia di confrontarmi”
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