Ha vinto nettamente l’ultimo Summer Grand Prix, dimostrandosi all’altezza dei migliori al mondo già in estate. Viene da una stagione invernale deludente, dopo una estremamente sorprendente. Fino a quattro anni fa era stabilmente presente nella Coppa del Mondo cugina del salto speciale, quella della combinata nordica, ma era un pesce fuor d’acqua. Evgeniy Klimov si è presentato questo week-end a Wisla, in occasione dell’opening stagionale, come oggetto con potenzialità tutte da scoprire e non ha deluso.
Il primo successo stagionale infatti è stato appannaggio dell’ex combinatista che ha così regalato la prima storica vittoria nel massimo circuito su neve del salto con gli sci maschile alla Russia: Klimov si è imposto infine abbastanza nettamente, complici i migliori punteggi in ambedue le serie di gara, in una competizione altrimenti estremamente equilibrata.
La differenza maggiore il ventisettenne nativo di Perm l’ha fatta nella prima manche: in questo frangente si è trovato in stanga di partenza addirittura con il pettorale numero 8 – fatto che avrebbe potuto essere un jolly in positivo o in negativo in base alle situazioni del caso – in un momento neanche poi tanto favorevole dal punto di vista del vento, anzi; Klimov è uscito in quest’occasione con una prestazione da 127.5 metri dall’elevato valore che 42 salti dopo gli ha permesso di essere il leader parziale della competizione con 2 punti di vantaggio su Kamil Stoch e molti di più su tutti gli altri rivali.
Nel momento decisivo, con una pressione psicologica addosso mai provata prima, il russo non si è fatto intimorire, essendo atterrato a 131.5 metri: lo stile non propriamente impeccabile gli ha permesso comunque di primeggiare con 6.7 lunghezze di margine sul primo inseguitore. Il divario apparentemente non è stato ampio rispetto a molte prove del passato, ma visti i distacchi tra tutti gli altri concorrenti si può considerare quasi abissale.
Infatti tra il secondo e l’ottavo classificato si sono contati appena 6.1 punti di divario, indice di un equilibrio totale. Alla piazza d’onore, con una rimonta di quattro posizioni nel secondo round grazie alla seconda prestazione di manche, si è infine posizionato Stephan Leyhe: l’eterna seconda linea tedesca ha confermato in toto quanto fatto vedere nei giorni scorsi, andando a conquistare il primo podio individuale della carriera grazie alle valutazioni stilistiche tra le più elevate della gara.
Proprio in questo fondamentale ha peccato maggiormente colui che ha chiuso la top three, Ryoyu Kobayashi: nella prima serie il giovane nipponico, dopo essere atterrato a 137.5 metri (3.5 oltre l’Hill Size), ha pasticciato oltremodo dall’appoggio del telemark alla fase di decelerazione, toccando anche la neve con le mani. Nel secondo salto lo staff tecnico giapponese ha provato a limitare tali lacune stilistiche abbassandogli la stanga di partenza: la scelta infine ha fruttato come sperato, con il piccolo di casa Kobayashi che è riuscito a difendere il terzo gradino del podio, il primo della giovane carriera.
Dunque nessun atleta padrone di casa nei primi tre, un piccolo smacco dopo i fasti del team event di ieri: dopo il secondo posto parziale Kamil Stoch è scivolato alla quarta moneta, non tanto per demeriti propri, quando per la poca fortuna con il fattore vento; per la Polonia quantomeno la seconda manche ha detto bene a Piotr Zyla e Dawid Kubacki che sono riusciti a completare le proprie rimonte rispettivamente sino alla sesta ed ottava piazza finale.
Intervallati ai polacchi si sono classificati le due più grandi sorprese dell’intero week-end, entrambi al miglior risultato della carriera: a dire il vero il rendimento di Timi Zajc – quinto – è stato il più inaspettato viste le generalizzate débâcle slovene dei giorni scorsi, mentre già da venerdì si era capito che Antti Aalto – sesto – sarebbe stato qualcosa in più di una comparsa. Lo sloveno, unico atleta in età juniores in gara, ha salvato la faccia alla propria squadra, mentre il finnico ha riportato la propria nazione nella top 10 dopo quasi 3 anni, questa volta con la speranza che sia un evento meno sporadico.
Hanno completato i migliori 10 due atleti in grande rimonta: diciottesimi ad ex-aequo al termine di un deludente primo salto, si sono riscattati alla grande Karl Geiger e Johann Andre Forfang, rispettivamente nono e decimo, autori del terzo e quarto punteggio del secondo round.
Le sorprese in positivo non sono state soltanto quelle riguardanti il podio ed i piazzamenti di Zajc ed Aalto: due campioni del mondo junior del passato come Viktor Polasek e David Siegel non sono andati lontani dalla top ten, avendo chiuso in 12^ e 13^ posizione. Per ambedue è stato un risultato dall’importanza capitale in quanto per il primo ha portato pesantissimi punti in ottica World Ranking List, dove la Repubblica Ceca non è per nulla messa bene, mentre per il tedesco potrebbe permettergli con ogni probabilità di essere presente anche nelle prossime tappe della Coppa del Mondo anche col rientro alle gare di Severin Freund.
Viste le tante buone notizie per i giovani atleti, chiaramente ce ne sono state di meno positive per alcuni saltatori affermati: il leader della squadra norvegese Robert Johansson e quello del team austriaco Stefan Kraft non sono andati oltre un opaco 16° e 21° posto, non meglio però è andata a Daniel Huber (18°), Junshiro Kobayashi (19°) e Richard Freitag (22°).
La nuova stagione è cominciata come meglio non poteva per l’Italia: Alex Insam (28°), infatti, ha conquistato per la seconda volta della carriera dei punti della Coppa del Mondo su un Large Hill, questa volta però su un impianto dalle dimensioni ben più modeste di quello di Willingen. Dunque da registrare interessanti passi avanti per il gardenese, senza dubbio l’ormai leader della squadra azzurra.
La prima serie odierna ha mietuto vittime altisonanti che non hanno ottenuto l’accesso alla seconda serie: Michael Hayboeck, uno dei più deludenti in assoluto, non è andato oltre il 32° punteggio; Daiki Ito ha chiuso 34° appena davanti ai norvegesi Andreas Stjernen e Daniel Andre Tande; Stefan Hula si è dovuto accontentare della 38^ moneta, mentre problemi molto più evidenti hanno manifestato Taku Takeuchi (43°), Simon Ammann (46°) e Gregor Schlierenzauer (48°).
Terminata la prima tappa di Wisla, ora il massimo circuito del salto speciale si sposterà nell’estremo nord della Finlandia per la classica trasferta in quel di Kuusamo: venerdì 23 novembre alle ore 18.00 è in programma la prima qualificazione sull’imponente Rukatunturi, mentre nei giorni seguenti si disputeranno due competizioni individuali.
WISLA – HS 134
1. KLIMOV Evgeniy (RUS) 263.4
2. LEYHE Stephan (GER) 256.7
3. KOBAYASHI Ryoyu (JPN) 255.6
4. STOCH Kamil (POL) 255.3
5. ZAJC Timi (SLO) 253.4
6. ZYLA Piotr (POL) 251.3
7. AALTO Antti (FIN) 251.0
8. KUBACKI Dawid (POL) 250.6
9. GEIGER Karl (GER) 249.5
10. FORFANG Johann Andre (NOR) 249.3
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A Wisla Klimov regala la prima storica vittoria in Coppa del Mondo alla Russia, primo podio della carriera per Leyhe e Ryoyu Kobayashi
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