Una delegazione dell’International Biathlon Union (IBU), guidata dal Presidente Olle Dahlin, ha incontrato oggi i rappresentanti dell’Russian Biathlon Union (RBU) a Mosca per presentare le condizioni che la RBU dovrà soddisfare per essere reintegrata a pieno titolo come membro delle federazione internazionale.
I dodici criteri, definiti dal Comitato esecutivo dell’IBU, comprendono: il futuro programma di test dei biathleti russi, il rimborso dei costi, l’istituzione di un programma speciale di prevenzione del doping, l’educazione antidoping obbligatoria, l’accesso ai dati LIMS di Mosca e la piena cooperazione con indagini su potenziali violazioni delle regole antidoping precedenti. Inoltre, RUSADA deve mantenere la conformità con il Codice WADA.
Il presidente dell’IBU Olle Dahlin ha commentato: «L’IBU ha presentato criteri chiari e precisi per la riorganizzazione della RBU, che riflettono l’assoluta necessità di proteggere gli atleti puliti e garantire condizioni di parità. I criteri garantiranno inoltre che la RBU metta in atto strutture efficaci che impediscano che in futuro si verifichino problemi del passato. L’IBU apprezza l’atmosfera costruttiva in cui si sono svolti gli incontri – ha proseguito Dahlin – e prende atto della volontà della RBU di fare progressi sotto la guida del presidente Vladimir Drachev. Tuttavia, è necessario un ulteriore lavoro prima che la piena adesione possa essere considerata al Congresso Straordinario IBU nel 2019».
Il neo presidente dell’IBU ha quindi concluso: «Questa è una situazione difficile, la Russia è una delle più grandi nazioni del biathlon nel mondo, ma è assolutamente necessario proteggere gli atleti puliti e garantire che noi facciamo tutto il possibile per assicurare un biathlon pulito, mandando alle competizioni atleti, tifosi e gli addetti ai lavori che possano avere fiducia in questo».
Durante la visita a Mosca, la delegazione dell’IBU ha incontrato anche alcuni rappresentanti del Ministero dello sport russo, della RUSADA e del Comitato Olimpico russo. Definire i criteri che la RBU deve soddisfare per riconquistare la piena adesione è l’ultimo passo positivo compiuto dall’IBU per migliorare la trasparenza nel suo programma antidoping. Proprio la scorsa settimana è stata firmata una partnership con l’International Testing Agency (ITA) e l’IBU ha anche annunciato la nomina di una commissione indipendente per la revisione esterna, presieduta dal giurista inglese Jonathan Taylor. La Commissione condurrà un’indagine completa su tutte le questioni antidoping, di conformità, etiche e disciplinari nonché su qualsiasi questione derivante dalle indagini in corso da parte della WADA e di varie autorità criminali nazionali e internazionali.
A maggio, l’IBU ha commissionato un controllo esterno al proprio programma antidoping, affidato all’Istituto di organizzazioni nazionali antidoping (NADO). La verifica ha concluso che il programma antidoping era di buona qualità, ma ha fornito raccomandazioni per alcuni miglioramenti operativi che l’IBU ha già iniziato ad affrontare.