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LO SPORT DELLO SCI

In piena estate parlare di sci potrebbe essere davvero rinfrescante.
Fu proprio in Norvegia che, intorno al 1860, lo sci oltreché mezzo di locomozione diventò pure attrezzo sportivo.
Il merito spetta ai valligiani di Morgedal, nel distretto di Telemark, e appunto da Telemark prese il nome la prima tecnica dello sci da discesa.
A Christiania, nei dintorni di Oslo, ebbe luogo nel 1879, la più classica e antica gara di salto. La prima gara internazionale di sci alpino (patrocinata dagli Inglesi) si svolse invece a Montana, in Svizzera, nel 1911 e si chiamò Coppa Roberts of Kandahar o più semplicemente Kandahar (località dell’Afghanistan che il donatore, generale Roberts, aveva conquistato nel 1880).
Nel 1885, anno in cui leggendario lappone Lars Tuorda vinse la prima gara di gran fondo percorrendo 220 km in ventuno ore e ventidue minuti primi, lo sci fu esportato in Germania e in Austria, quindi negli altri paesi europei.
In Italia lo introdusse nel 1986 l’ingegnere svizzero Adolf Kind, nel 1900 fondò lo Sci club Torino, poi quello di Milano, Genova e Lecco.
Il primo campionato italiano (comprendente solo le prove nordiche) fu disputato nel 1909.
Nel 1924 si svolsero a Chamonix i primi Giochi olimpici invernali, il cui programma comprendeva anche gare di sci.
Nel 1928 si svolsero a Sankt Anton le prime gare valevoli per il trofeo Kandahar; nel 1929 a Zakopane in Polonia, vi furono i primi campionati mondiali per le specialità nordiche (fondo e salto) ed infine nel 1936 nei giochi olimpici di Garmisch (Germania) furono introdotte per la prima volta le prove alpine, limitatamente alla combinata discesa-slalom.

LE DIVERSE SPECIALITA’ DELLO SCI SPORTIVO

Le gare di sci comprendono una serie di specialità suddivise nei due settori delle prove alpine e delle prove nordiche.
Le prove alpine comprendono:
● discesa libera maschile e femminile;
●  slalom speciale maschile e femminile;
● slalom gigante maschile e femminile;
● combinata alpina (discesa libera-slalom speciale, per somma di punteggi assegnati in base alle tabelle e parametri particolari, molto complicati che traducono tempi e distacchi in punti);
● grande combinata (discesa libera-slalom speciale-slalom gigante).
Le prove nordiche invece comprendono:
● fondo maschile 10, 151 30, 50 km (10 e 15 juniores);
●  fondo femminile 5, 10 e 20 km (5 km juniores);
● staffetta maschile (3 x 10 e 4 x 10 km);
● staffetta femminile (3 x 5 e 4 x 5 km);
● salto;
● combinata mordica (fondo-salto).

LA DISCESA LIBERA
La discesa libera è, in ordine di tempo, la prima specialità dello sci alpino da competizione.
I concorrenti devono effettuare un percorso determinato nel più breve tempo possibile.
E’ obbligatorio il casco di protezione.
Le partenze, come per gli slalom, sono date con intervalli di un a minuto da concorrente a concorrente. Sono altresì obbligatorie gli allenamenti ufficiali da effettuarsi nei tre giorni precedenti la gara.
Sono altresì obbligatori gli allenamenti ufficiali da effettuarsi nei tre giorni precedenti la gara.
La discesa libera nacque quando le piste, nel senso moderno di <<autostrade>> senza ostacoli pericolosi, erano soltanto un sogno e la libera era una corsa in discesa (affascinante ma nello stesso tempo pericolosa) che consisteva in un punto di partenza, uno di arrivo e basta.
Ogni discesista si cercava la sua pista, ossia il precorso più breve. Ma la moda dei tracciati lunghi (dai 7 ai 10 km) senza porte di controllo e frenaggio e con dislivelli fino a 1.500-1.600 metri è oggi finita da un pezzo.
Adesso una pista a discesa libera deve avere un dislivello massimo di mille metri (minimo di 800 m) per gli uomini, un dislivello massimo di 700 metri (minimo 400) per le donne.  Di solito non supera i 3-4 km di lunghezza.
La larghezza delle porte è di almeno 8 metri. La porta è formata da due bandiere rettangolari di stoffa tese fra due soli paletti (lato maggiore 1 metro).
Quattro paletti e due bandiere pere ogni porta.
COSA E’ LO SLALOM SPECIALE?
Lo slalom speciale moderno è una gara nella quale i concorrenti devono seguire un tracciato delineato da una serie di porte, da un minimo di 55 (45 per le donne) a un massimo di 75 (60 per le donne), distanti l’una dall’altra non meno di 75 cm.
Queste porte devono essere larghe almeno 3,20 metri (con un massimo di 4 metri). Nelle gare internazionali il dislivello di uno slalom deve essere contenuto tra i 140 e i 200 metri in campo maschile e tra i 120 e 180 m per le donne.
Ogni porta è costituita da due paletti di ugual colore; ogni paletto, dal diametro di base non superiore ai 5 cm, deve essere in legno o plastica e recare una sola bandierina.
Le bandierine devono essere in quest’ordine e in successione alternata di porta in porta: blu e rosse.
La prova si effettua in due manches sia per gli uomini che per le donne.

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