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Biathlon

Teja Gregorin squalificata 2 anni nel presente e nel passato

A un anno di distanza dal riscontro della positività di Teja Gregorin nei re-test dei campioni prelevati agli atleti durante i Giochi olimpici di Vancouver 2010, è finalmente arrivata la sentenza del pannello anti-doping dell’Ibu.
La vicenda della biathleta slovena era particolarmente spinosa proprio in virtù della sua natura di “cold case”. Il parecchio tempo trascorso tra il riscontro della sostanza proibita rispetto all’effettivo momento in cui era stato effettuato il prelievo rappresentava una situazione inedita e di difficile soluzione dal punto di vista delle sanzioni da comminare.
Al riguardo il pannello anti-doping ha riconosciuto Gregorin colpevole, decidendo di squalificarla per 2 anni dal momento della sospensione cautelare (avvenuta il 4 ottobre 2017) e al contempo di cancellare tutti i risultati ottenuti dal 7 febbraio 2010 (giorno in cui è stato prelevato il primo campione incriminato) al 6 febbraio 2012.
Dunque la slovena perde ogni risultato raccolto in questo lasso di tempo, ma mantiene quelli raccolti dal 7 febbraio 2012 sino al 19 marzo 2017 (data della sua ultima gara), senza tuttavia poter gareggiare sino all’inizio dell’inverno 2019-2020. In parole povere si è deciso di applicare i due anni di squalifica sia nel presente che nel passato.
Al riguardo va rimarcato come l’Ibu avesse addirittura richiesto di cancellare ogni risultato ottenuto dalla slovena a partire dal 7 febbraio 2010 sino al 19 marzo 2017, tuttavia il pannello anti-doping ha ritenuto eccessiva la domanda della federazione internazionale, poiché di fatto avrebbe comportato una sanzione pari a 9 anni e 8 mesi!
All’atto pratico Gregorin perde parecchi piazzamenti nella top-ten e un podio, ottenuto a Oslo il 5 febbraio 2012, dove si era classificata terza. Posizione ora ereditata da Helena Ekholm. Risulta salva invece la medaglia d’argento conquistata dalla Slovenia nella staffetta mista dei Mondiali di Ruhpolding 2012, poiché la gara si è disputata l’1 marzo 2012. Inoltre nessuna Coppa del Mondo, sia essa generale o di specialità, cambia padrona.
La biathleta slovena ha facoltà di fare ricorso contro la sentenza.

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