È reduce da una stagione molto positiva nella quale ha colto tre argenti e un bronzo nei Campionati Italiani della categoria Aspiranti, arrivando sempre alle spalle di un imbattibile Graz. Anche in Coppa Italia Michele Gasperi si è guadagnato un bellissimo secondo posto, sempre alle spalle del friulano delle Fiamme Gialle. Il lombardo, classe 2000, è così entrato a far parte della nazionale juniores. Cresciuto nello Sci Club Alta Valtellina, Gasperi è tesserato da aggregato per il Centro Sportivo Carabinieri, e spera di confermare gli ottimi risultati della passata stagione anche quest’anno nonostante il passaggio di categoria.
Di questo abbiamo parlato con lui nella seguente intervista che il giovane lombardo ci ha gentilmente concesso.
Ciao Michele. Quest’anno sei entrato a far parte della nazionale juniores azzurra.
«Immaginavo di entrare in questo gruppo dopo i buoni risultati della stagione precedente, nella quale facevo parte degli “atleti di interesse nazionale”, oltre a essere aggregato nel CS Carabinieri. Per me è stata una bella soddisfazione, è una sensazione piacevole far parte di questa squadra».
Ad agosto, insieme ai tuoi compagni di squadra, hai vissuto una bella esperienza in Norvegia, nella quale hai avuto anche l’opportunità di conoscere campioni come Klaebo, Haga e Jacobsen.
«È stata un’esperienza che non dimenticherò mai. È stato bellissimo perché oltre ad allenarci ci siamo anche divertiti tanto come gruppo. Eravamo tanti giovani, perché con noi c’erano altri atleti provenienti da tutto il mondo e abbiamo così avuto l’opportunità di conoscerli e confrontarci con loro. Inoltre abbiamo avuto la fortuna di parlare con dei grandi campioni, che ci hanno fatto capire quanto arrivare ad un alto livello non sia impossibile. Infine è stato bello vedere luoghi nuovi ed allenarsi dove è nato il fondo e ci sono atleti vincenti».
Qual è stato il tuo impatto con la squadra?
«La preparazione è iniziata un po’ in ritardo a causa delle elezioni federali, così mi sono allenato a casa con il Comitato Alpi Centrali e con il Centro Sportivo Carabinieri. L’impatto con la squadra è stato subito positivo perché abbiamo fatto gruppo immediatamente e siamo seguiti da Paolo Rivero che è un allenatore molto bravo, capace di trasmetterci la sua passione e la tanta voglia di lavorare. Fin qui è una bellissima esperienza».
Come giudichi la tua passata stagione?
«La stagione è stata sicuramente molto soddisfacente, ho fatto molto bene in Coppa Italia e vissuto le prime esperienze in Coppa Europa, che si sono dimostrate molto stimolanti anche in ottica futura. Insomma sono contento di quanto ho fatto, anche se ovviamente si può sempre fare meglio».
A questo punto qual è il tuo obiettivo in vista della prossima stagione?
«Sarà un anno particolare perché passerò in una categoria superiore e in Coppa Italia gareggerò contro atleti più grandi di me, quindi sarà più difficile rispetto allo scorso anno. Ben venga però un livello più alto perché con il passare del tempo bisogna affrontare prove più difficili e atleti sempre più forti. Spero di ottenere comunque dei bei piazzamenti anche in ambito internazionale, perché poi è lì che bisogna arrivare».
Descriviti come atleta a chi ancora non ti ha visto all’opera.
«Come format di gara mi trovo sicuramente meglio nelle distance, mentre mi ritengo un atleta polivalente per quanto riguarda la tecnica, non prediligo una in particolare. Ora sto lavorando per migliorare nella sprint, anche se già lo scorso anno sono arrivato secondo a Falcade, ma so di dover ancora crescere».
Tornando indietro nel tempo, come hai iniziato?
«Avendo mio papà che sciava, sono stato spinto a iniziare. Ho cominciato già in prima elementare ma soltanto in prima media ho iniziato a gareggiare a livello agonistico, una volta entrato nello Sci Club Alta Valtellina. Mi sono innamorato di questo sport, una vera passione».
Hai mai avuto difficoltà a conciliare scuola e sport?
«Ho appena iniziato l’ultimo anno delle superiori. Fin qui non è stato facile però sono riuscito a gestirmi sempre abbastanza bene, senza troppe difficoltà».
Chi è il tuo idolo nello sport?
«Senza dubbio Notrhug per il modo in cui ha vinto per anni e per il personaggio irripetibile che è sotto ogni punto di vista».
Un’ultima domanda: qual è il tuo sogno nel cassetto?
«Ho tanti sogni ma preferisco tenerli per me. Magari ne riparleremo tra qualche anno».
Fondo, il giovane Michele Gasperi: “Spero di ottenere bei risultati anche in campo internazionale”
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