Nel congresso di Parenzo (Croazia) l’Ibu ha eletto il suo nuovo presidente, colui che dopo 26 anni sostituirà Anders Besseberg, dimessosi ad aprile da una carica ricoperta dal 1992 in seguito all’apertura di un’indagine nei suoi confronti per presunta corruzione.
Il successore del norvegese è Olle Dahlin, 64 anni, presidente della federazione svedese di biathlon e nell’ultimo quadriennio vice-presidente della federazione internazionale con delega allo sviluppo della disciplina. Lo scandinavo ha raccolto 39 voti, superando la candidata lettone Baiba Broka, fermatasi a 12 preferenze.
“Dobbiamo subito cominciare a lavorare sodo. L’Ibu deve recuperare credibilità e riprendere a lottare contro il doping. Questo è un nuovo inizio e dobbiamo essere sicuri di ripulire l’ambiente” sono state le prime parole del neo-eletto presidente.
Se l’obiettivo è quello di recuperare credibilità, allora questo “nuovo inizio” è vittima di una falsa partenza. Nei giorni scorsi mittenti anonimi hanno fatto pervenire dei documenti alla televisione norvegese Nrk, dove Dahlin viene velatamente accusato di essersi “comprato” i voti delle federazioni più piccole.
Infatti nel sistema di voto dell’Ibu ogni nazione ha lo stesso peso. Quindi il voto di Germania o Norvegia vale tanto quanto quello di India o Serbia. Proprio queste ultime due federazioni avrebbero beneficiato di favori da parte di Dahlin, in quanto sarebbero state invitate a svolgere gratuitamente stage di allenamento a Östersund, con tutte le spese coperte dalla federazione svedese.
Il neo-presidente ha confermato gli inviti, sostenendo però che a suo modo di vedere non hanno influito sulla sua elezione e non costituiscono una frode. Resta il fatto che le ultime ore di “campagna elettorale” sono state infuocate, poiché Dahlin ha accusato la sua avversaria di essere una marionetta della Russia e di avere legami con la malavita lettone.
I veleni attorno alle elezioni sono espressione del permanente clima di ostilità nei confronti della Russia, che anzi viene ulteriormente acuito. Le sanzioni amministrative comminate alla federazione russa in seno a quella internazionale restano in vigore e, come se non bastasse, il ceco Jiri Hazma – noto falco anti-russo – è stato eletto primo vice-presidente dell’Ibu.
Con buona pace di Dahlin i primi vagiti del “nuovo corso” assomigliano tanto agli agonizzanti rantoli di quello vecchio. Sempre che davvero il corso sia cambiato, perché grosse differenze con il recente passato francamente non se ne vedono.
Lo svedese Olle Dahlin eletto tra i veleni nuovo presidente dell’Ibu
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