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Sci di fondo

Fondo – Rebecca Bergagnin ha voglia di emergere: “La nazionale juniores è un punto di partenza”

Sta vivendo un momento molto importante della sua giovane carriera e lo sta affrontando con tante motivazioni e voglia di fare bene. Rebecca Bergagnin, dopo aver raggiunto ottimi risultati nella passata stagione, è entrata a far parte della nazionale juniores nel suo ultimo anno nelle categorie giovanili, prima del passaggio a senior. Veneta di nascita (è di San Nicolò di Comelico, ndr) dopo essere entrata a far parte dello Sci Club Monte Coglians ha iniziato a gareggiare per il Comitato Fisi FVG ed è l’ennesimo prodotto di qualità uscito dallo sci nordico friulano nelle ultime stagioni. Conosciamola, quindi, attraverso questa intervista che ci ha gentilmente concesso.
Ciao Rebecca. Iniziamo parlando dell’esperienza fatta in Norvegia nella prima metà di agosto con la nazionale juniores.
«Per me è stata molto emozionante, anche perché era da tanto tempo che volevo andare in Norvegia per lo sci di fondo. È stato molto bello, poi, incontrare un campione come Klaebo e ascoltare le parole di Haga e Jacobsen che ci hanno insegnato molte cose su cosa fare per raggiungere un obiettivo. È stata un’esperienza che mi ha arricchito, anche perché ho avuto modo di scoprire come si allenano gli atleti norvegesi, delle cose che per me sono nuove».
Cosa hai provato quando hai capito che saresti entrata a far parte della nazionale juniores?
«È stata una grande gioia, anche perché vivo questo passaggio come un punto di partenza per raggiungere quelli che sono i miei obiettivi. Ovviamente quello più grande sono le Olimpiadi, come è per tutti i giovani che iniziano questa attività. La presenza in nazionale può aiutarmi moltissimo a migliorare nella tecnica di sciata, soprattutto nelle sprint, e imparare tante cose nuove. È un’occasione che voglio sfruttare».
Com’è stato il tuo primo impatto con la squadra?
«Molto positivo, anche perché già conoscevo la maggior parte delle mie compagne di squadra, così come i tecnici. Mi sto trovando molto bene con loro, poi mi piace la chiarezza con cui Francesco Semenzato ci spiega le cose, soprattutto riguardo la tecnica».
Sei soddisfatta dei risultati ottenuti nella passata stagione?
«Alla vigilia, in realtà, mi ero posta degli obiettivi più alti, ma considerati i diversi problemi avuti con i materiali a inizio stagione, credo di aver ottenuto dei risultati più che positivi. Purtroppo ho perso parecchio tempo nella prima parte dell’inverno cercando gli sci ideali. Sicuramente alla fine i risultati ottenuti mi hanno consentito di entrare a far parte parte della nazionale juniores provocandomi quindi una forte emozione».
Quale obiettivo ti sei posta per la prossima stagione?
«Innanzitutto, come già detto in precedenza, voglio migliorare la tecnica. In termini di risultati, invece, spero di andare abbastanza bene per ottenere la qualificazione ai Mondiali. Poi sarà fondamentale per me riuscire a conquistare un posto nella squadra Under 23 della prossima stagione».
Tornando indietro nel tempo, puoi raccontarci come hai iniziato?
«Sono partita piuttosto tardi, circa a undici-dodici anni. Mio padre mi chiese se volessi provare questo sport, andai quindi con lui e il primo impatto fu subito positivo. Tra me e il fondo, quindi, è stato un colpo di fulmine, e da lì non l’ho mai mollato».
Sei veneta ma da alcune stagioni gareggi in Friuli con il Monte Coglians. In questi anni sono tanti gli atleti friulani che stanno emergendo; quale spiegazione ti dai?
«Io, Davide (Graz, ndr), Luca (Del Fabbro, ndr) e Cristina (Pittin, ndr) ci siamo allenati con Mirco Romanin. Ricordo che quando passai al Monte Coglians, iniziando ad allenarmi con lui, già alla prima stagione feci subito un salto di qualità. Insomma credo che una buona parte del merito, almeno per quanto mi riguarda, sia proprio suo perché mi ha portato ai livelli a cui volevo arrivare».
Puoi descriverti come atleta? In cosa ritieni di dover migliorare? Anche se, visto quanto hai detto fin qui, ci sembra di capire che vuoi crescere in particolare nella tecnica.
«Si devo assolutamente migliorare dal punto di vista tecnico ma non solo, anche in alcuni format di gara. Al momento riesco a rendere molto bene nelle distance mentre soffro un po’ le sprint. Invece, per quanto riguarda lo stile, mi piace più l’alternato, anche se paradossalmente i miei risultati migliori li ho ottenuto in pattinato (ride, ndr)».
C’è un atleta che ti piace particolarmente, un punto di riferimento?
«Sicuramente Federico Pellegrino, anche se non sono una sprinter. Lo osservo sempre con molta attenzione per capire come poter migliorare in quel format di gara. Inoltre lui è proprio un esempio come atleta per il modo in cui approccia alle gare e gli allenamenti»

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