Durante i Giochi olimpici invernali di PyeongChang ha fatto molto clamore l’exploit della snowboarder Ester Ledecka, capace di vincere due medaglie d’oro in due discipline diverse.
La ventitreenne ceca conquistò tra la sorpresa generale un successo nello sci alpino, beffando Anna Fenninger e imponendosi incredibilmente nel Super-G. Dopodiché si mise al collo anche l’oro nel gigante parallelo di snowboard, dove partiva con i favori del pronostico.
Nei giorni scorsi una sua connazionale si è resa protagonista di un’impresa non dissimile in tema di multitasking sportivo, se così può essere definito.
Parliamo ovviamente di Eva Vrabcova-Nyvltova, ben conosciuta dagli appassionati di sci di fondo. In questa disciplina la boema nel corso degli anni ha raccolto una pletora di piazzamenti nella top ten, compreso il 5° posto nella 30 km olimpica di Sochi 2014, nonché una sesta, un’ottava e una decima piazza nella classifica finale del Tour de ski.
Al termine dell’inverno 2014-’15, all’età di 29 anni, ha deciso di cambiare strada e di dedicarsi all’atletica leggera, concentrandosi sulla maratona, dove si sta togliendo svariate soddisfazioni. Nel 2016 si è laureata campionessa ceca, classificandosi 26^ ai Giochi olimpici di Rio de Janeiro 2016. Lo scorso anno ha concluso 14^ ai Mondiali di Londra 2017, dopodiché ha raccolto un prestigioso 7° posto nella maratona di New York.
Lo scorso 12 agosto è infine arrivata la più grande soddisfazione di entrambe le sue carriere. Infatti la trentaduenne ceca ha fatto propria la medaglia di bronzo nella maratona degli Europei di Berlino, un risultato che l’ha riempita di gioia come scritto sul proprio profilo Instagram: “Ce l’ho fatta, ho dovuto cambiare sport, ma alla fine è arrivata la medaglia in un grande appuntamento. È stata lunga, ma alla fine ho trovato me stessa”.
Visti i continui miglioramenti dell’ultimo triennio e considerata l’età, Vrabcova-Nyvltova sicuramente proseguirà per almeno un altro biennio, mettendo nel mirino le maratone dei Mondiali di Doha 2019 e delle Olimpiadi di Tokyo 2020.
Nel XXI secolo solamente un’altra fondista era stata in grado di distinguersi anche nell’atletica leggera, seppur esclusivamente a livello nazionale. Parliamo di Kristin Størmer Steira, capace di laurearsi campionessa di Norvegia sui 5.000 metri nel 2009 e sui 10.000 metri nel 2014. L’atleta di Mo I Rana riuscì anche a stabilire il minimo per partecipare alle manifestazioni internazionali, senza tuttavia mai prendervi parte.
La nuova carriera di Eva Vrabcova-Nyvltova, bronzo europeo nella maratona
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