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Saverio Zini in Squadra A: “Sono orgoglioso e felice”

Tra pochi giorni festeggerà 24 anni e lo farà con la certezza di avere per la prima volta nella sua carriera il posto all’interno della squadra A della nazionale di biathlon italiana. Sono giorni molto importanti per Saverio Zini che si prepara a vivere una nuova avventura in compagnia degli altri tre atleti del Centro Sportivo Esercito, Thierry Chenal, Giuseppe Montello e Thomas Bormolini. Il livignasco sogna ora di crescere ancora e dopo una stagione positiva in IBU Cup, di riuscire ad arrivare all’esordio in Coppa del Mondo. Di questo bel momento abbiamo parlato con lui nella seguente intervista.
Ciao Saverio. Cosa hai pensato quando ti hanno comunicato che sei entrato a far parte della Squadra A?
«Mi ha telefonato Klaus Hoellrigl. In un primo momento quasi non ci ho creduto perché ho visto realizzarsi uno degli obiettivi della mia carriera. Per questo motivo sono rimasto abbastanza stupito e molto emozionato».
In squadra ti troverai anche un altro livignasco come Thomas Bormolini.
«Mi fa molto piacere, è il segno che Livigno ha fatto bene a puntare tanto sul biathlon mettendoci a disposizione delle ottime strutture. Anche Paolo Rodigari, che è cresciuto con me, è stato confermato in Squadra B».
Ti allenerai con tutti atleti atleti che hanno già gareggiato in Coppa del Mondo.
«Sicuramente sarà uno stimolo importante per me avere la possibilità di allenarmi con atleti più forti e con un’esperienza maggiore rispetto alla mia. Inoltre in alcuni raduni, da quanto mi è stato comunicato, avrò anche la possibilità di allenarmi con due campioni come Hofer e Windisch, dai quali si può soltanto imparare».
Nella passata stagione ci avevi detto di sognare l’esordio in Coppa del Mondo; a questo punto vedi più vicina la sua realizzazione?
«Nell’ultima stagione sono riuscito a confermarmi in IBU Cup per tutto l’anno, che era uno dei miei principali obiettivi. Ho fatto delle belle gare e sono soddisfatto del mio lavoro. A questo punto ho l’obiettivo di fare un altro scalino in più ed esordire in Coppa del Mondo. Sicuramente questa convocazione in Squadra A mi ha fatto avvicinare di più all’obiettivo, è stato un nuovo passo. Parto convinto e deciso a fare un bel lavoro, pronto ad andare a tutta».
Curtaz ha parlato delle squadra A come del gruppo di atleti da formare in vista di Anterselva 2020.
«Sicuramente fa piacere sapere che investano su di me per un evento tanto importante come il Mondiale di casa, sono orgoglioso».
Ci sarà anche la presenza di Niccolò Campriani, tre volte oro olimpico nel tiro a segno, come tecnico di supporto nel tiro.
«Quando l’ho saputo mi è venuta la pelle d’ora, perché l’ho sempre ammirato tanto perché credo sia uno degli atleti mentalmente più freddi al tiro che esistono. Secondo me è un maestro. La prima cosa che gli domanderò? Oltre all’autografo (ride, ndr) credo che gli chiederò come faccia a sparare in quella maniera, le sensazioni che ha al poligono, cosa gli passa per la testa in quei momenti, soprattutto in quelli più delicati, quando la pressione è tanta e ogni colpo può fare la differenza».
Dopo questa convocazione, vuoi ringraziare qualcuno?
«Per me è un nuovo punto di partenza importante, quindi voglio ringraziare tutti coloro che hanno contribuito a farmi arrivare fin qui. Innanzitutto il mio allenatore storico Nicola Pozzi, che mi ha seguito quando ero più giovane, e Klaus Hoellrigl, un punto fermo della crescita da me avuta lo scorso anno, soprattutto dal punto di vista mentale al poligono perché mi ha aiutato a superare certi blocchi che avevo e mi limitavano. Poi ringrazio il CS Esercito che ha investito su di me e spero di ripagarlo. Infine la mia famiglia e la mia ragazza che mi hanno sempre sostenuto, anche nei periodi più complicati quando non riuscivo a cogliere risultati».

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