Si è conclusa domenica una stagione ricca di soddisfazioni per il biathlon italiano, che ha conquistato due medaglie olimpiche a PyeongChang grazie al bronzo di Windisch nella sprint e della staffetta mista ma anche sedici podi in Coppa del Mondo, miglior risultato dalla stagione 1998/99 e secondo soltanto ai diciassette podi della stagione 1993/94.
Gli ottimi risultati, però, non si concludono qui perché l’Italia ha vinto la Coppa del Mondo di specialità delle staffette miste e ottenuto due ottimi risultati nella Coppa per Nazioni, giungendo terza al femminile e quinta al maschile.
Da sottolineare sono soprattutto i risultati ottenuti dagli atleti italiani nella classifica generale della Coppa del Mondo. Lukas Hofer ha concluso al quinto posto, riportando l’Italia nella top five maschile, risultato che mancava addirittura dalla stagione 1995/96 quando Pieralberto Carrara arrivò quarto. Prima di questo bellissimo risultato di Hofer, però, nessun italiano era più riuscito a entrare nemmeno nella top ten della classifica generale di Coppa del Mondo dal decimo posto di René Cattarinussi nella stagione 1998/99.
Splendido il risultato femminile con Dorothea Wierer al quinto posto e Lisa Vittozzi sesta. L’Italia non portava due atlete nelle prime dieci posizioni della classifica generale dalla stagione 2014/15 quando Wierer chiuse settima e Karin Oberhofer decima.
A proposito della finanziera altoatesina, Doro è riuscita a entrare nella top five della classifica generale di Coppa del Mondo per il terzo anno consecutivo, un’impresa che non era riuscita in passato nemmeno a una grandissima campionessa come Nathalie Santer, che concluse tra le migliori cinque per due stagioni consecutive nel 1992/93 e 1993/94. Insomma nessuna come lei in Italia.
Una stagione storica perché per la prima volta dopo ventiquattro anni l’Italia è riuscita a piazzare alcuni suoi atleti nella top five della classifica generale di Coppa del Mondo sia al maschile sia al femminile. Non accadeva dal 1993/94 quando Nathalie Santer giunse seconda e Wilfried Pallhuber quinto. Senza dimenticare che la staffetta femminile ha chiuso addirittura sul podio la sua stagione dopo le quattro gare disputate.
Un anno molto positivo quindi anche pensando al futuro, se si considera che Wierer è ormai una certezza, Lisa Vittozzi è giovanissima (soltanto Justine Braisaz, giunta però 17ª, è più giovane di lei tra le top trenta), Lukas Hofer ha ritrovato tante certezze al poligono (è salito dal 79% della passata stagione all’84% di quella appena conclusa, con un grande miglioramento a terra dove dal 75% è arrivato all’83%), Windisch a 28 anni è già il biatleta italiano più medagliato alle Olimpiadi e ha fatto registrare delle grandi prestazioni sugli sci, senza dimenticare il resto della squadra e gli ottimi risultati ottenuti negli ultimi anni nelle competizioni giovanili. Insomma il biathlon italiano ha diversi motivi per sorridere pensando anche alla possibilità, se vorrà, di schierare un ampio contingente nella prossima Coppa del Mondo.
Una stagione da record per il biathlon italiano: risultati storici per Hofer e Wierer

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