In una ventosa Oberstdorf si è chiusa questo pomeriggio anche la stagione del salto speciale femminile: nel tempio dello sci nordico bavarese le saltatrici si sono affrontate nuovamente sul Normal Hill (K 95 – HS 106) ed i valori in campo rispetto a gara uno non sono cambiati.
Il successo infatti è stato nuovamente appannaggio di Sara Takanashi che, però, ha avuto più margine di vantaggio sulla concorrenza: la fenomenale nipponica, divenuta la più vincente di sempre nella disciplina senza distinzione di sesso, ha trovato anche quest’oggi condizioni del vento favorevoli, ovvero una buona brezza frontale di circa mezzo metro al secondo.
Nella prima serie la ventunenne di Kamikawa ha raggiunto i 99 metri che, con buone valutazioni dei giudici ed una stanga di partenza piuttosto bassa, le hanno permesso di infliggere circa 8 punti di distacco a Daniela Iraschko-Stolz, fallosa nello stile, che le hanno permesso di affrontare il secondo salto con maggior tranquillità.
Nel momento decisivo Takanashi ha nuovamente fatto segnare il miglior punteggio parziale, grazie ad una prestazione da 102.5 metri, ed ha così preceduto Iraschko-Stolz di 11.6 lunghezze. Dunque la giapponese, rotta la fatidica maledizione delle 53 vittorie nel massimo circuito (che tra l’altro affligge Gregor Schlierenzauer da oltre 4 anni), è tornata a vincere a modo suo con grande vantaggio sulle avversarie, cogliendo il 55° successo della carriera e soprattutto il 90° podio in gare di primo livello.
Alla piazza d’onore, in virtù delle seconde performance in entrambe le manche, si è classificata Iraschko-Stolz: alla veterana austriaca sono state fatali le valutazioni stilistiche piuttosto basse a causa dei consueti atterraggi problematici, ma in ogni caso non avrebbe potuto impensierire Takanashi poiché il dato della compensazione le ha detto male in entrambi i round.
Sul terzo gradino del podio è salita nuovamente la vincitrice della sfera di cristallo Maren Lundby: oggi la sfortuna ha detto male a metà alla norvegese (nella seconda parte della competizione), anche se questa volta la direzione gara ha provato a metterci una pezza gestendo meglio i gate di partenza. La neo campionessa olimpica ha perso maggiormente terreno dalla vincitrice in occasione del primo salto, quando pur partendo da due stanghe più alte di Takanashi ed Iraschko-Stolz e con vento migliore, non si è spinta granché lontano, racimolando solo una quinta piazza parziale. Successivamente Lundby si è rifatta, rimontando due posizioni e, da sottolineare, ha prolungato la striscia di podi consecutivi a 17 unità, cominciata dall’ultima competizione dell’anno passato.
La giornata positiva per il Giappone non si è nuovamente fermata con il risultato di Takanashi, poiché Yuka Seto ha ottenuto il miglior risultato della carriera classificandosi in quarta posizione e Yuki Ito ha realizzato una grande rimonta nella manche decisiva che l’ha condotta dalla 14^ alla 6^ moneta finale. Combinati questi risultati con il 22° posto di Kaori Iwabuchi, le giapponesi hanno provato la disperata impresa di vincere la Coppa per Nazioni rimontando la Germania di oltre 70 punti, fallita infine per sole 5 lunghezze.
Le teutoniche si sono difese allo stremo fino in fondo, spuntandola meritatamente, con quattro piazzamenti odierni nella seconda parte della top ten. Dopo aver terminato il primo segmento di gara alla terza posizione provvisoria, Katharina Althaus è sprofondata nel momento decisivo sino alla settima posizione, precedendo Carina Vogt e Ramona Straub ottave a pari merito e Juliane Seyfarth decima.
Dunque la Germania, per la prima volta nella storia del salto femminile, si è imposta nella Nations Cup e fondamentale in tal senso è stato anche il 24° posto conquistato da Anna Rupprecht: a tutti gli effetti è stato un successo meritato nonostante l’esiguo margine sul Giappone, poiché ricordiamo che nel Team Event di Hinterzarten non salì sul podio a causa della terribile caduta di Svenja Wuerth ed inoltre le atlete di punta tedesche avevano disertato la tappa di Zao.
Miglior risultato stagionale per la slovena Ursa Bogataj che si è piazzata quinta, confermando quanto di buono aveva già fatto nell’intera stagione, di gran lunga la migliore della carriera. Per il resto la Slovenia ha chiuso il week-end di Oberstdorf con numerosi piazzamenti tra la decima e la ventesima posizione, leggermente al di sotto di quanto di ottimo aveva fatto nel resto dell’inverno.
Si è riconfermata ad un ottimo livello la giovane austriaca Lisa Eder (12^), la seconda della propria squadra alle spalle di Iraschko-Stolz. Per quanto c’era ben poco in palio in questo fine settimana, la ragazza proveniente da Saalfelden, ma frequentante il rinomato Ski-Gymnasium di Stams, ha lasciato intendere di avere delle qualità da mettere in campo, linfa vitale per il movimento Rot-Weiss-Rot che sino ad ora aveva visto tutte le proprie giovani leve in difficoltà sul palcoscenico internazionale.
Colpo di coda di orgoglio per Lara Malsiner: la diciottenne gardenese è riuscita quest’oggi ad esprimersi con una linea migliore rispetto ai giorni scorsi, accaparrandosi la 19^ piazza. La sorella Manuela invece è risultata leggermente inferiore, chiudendo in 25^ posizione. L’ultima azzurra presente nella perla dell’Allgau, ovvero Veronica Gianmoena, non è riuscita nuovamente a superare lo scoglio della qualificazione.
Conclusa la stagione, ricapitoliamo la classifica generale finale della Coppa del Mondo: Lundby ha vinto la sfera di cristallo con 1340 punti, seguita da Althaus (928) e Takanashi (916). Decisamente staccate dal podio troviamo in quarta posizione Ito (661), in quinta Irina Avvakumova (575, 11^ quest’oggi) ed in sesta Vogt (570). La miglior italiana è stata Lara Malsiner 18^ (195), seguita da Manuela Malsiner 21^ (150) e da Elena Runggaldier 35^ (41).
OBERSTDORF II – HS 106
1. TAKANASHI Sara (JPN) 250.4
2. IRASCHKO-STOLZ Daniela (AUT) 238.8
3. LUNDBY Maren (NOR) 231.0
4. SETO Yuka (JPN) 218.7
5. BOGATAJ Ursa (SLO) 212.5
6. ITO Yuki (JPN) 211.4
7. ALTHAUS Katharina (GER) 210.0
8. VOGT Carina (GER) 208.5
8. STRAUB Ramona (GER) 208.5
10. SEYFARTH Juliane (GER) 206.2
Clicca qui per i risultati completi.
Sara Takanashi si riscopre dominatrice: vince la finale di Oberstdorf
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