Con la stagione che volge al termine, anche i numerosissimi team event hanno raggiunto una tanto agognata fine: a Planica questa mattina è stato disputato addirittura il decimo di primo livello dell’annata in corso (record assoluto), vinto ancora una volta dalla Norvegia che se ne è così accaparrati ben l’80% e soprattutto i due più importanti, ovvero quello iridato di volo e quello olimpico.
Ne “La Mecca” del salto con gli sci che è Planica i norvegesi hanno vinto con meno margine rispetto alla scorsa settimana, quando a Vikersund diedero oltre 230 punti di distacco a tutti: oggi il vantaggio finale è stato di poco meno di 140 lunghezze sulla seconda classificata, un divario che non ha mai messo in dubbio chi erano coloro da battere.
A dirla tutta per il primo quarto di gara gli scandinavi sono rimasti in compagnia della Germania, per la prima rotazione, e della Slovenia, sino alla seconda: il primo frazionista norge è stato Daniel Andre Tande che, dopo la scottante eliminazione nella qualificazione di giovedì, si è riscattato alla grande andando a far segnare il miglior punteggio assoluto.
Nella seconda rotazione è stato il turno di Andreas Stjernen, pound for pound il norvegese meno a proprio agio sul Letalnica, fatto confermato anche quest’oggi, che in ogni caso si è difeso dal ritorno degli avversari diretti facendo il proprio compitino nel successo complessivo del proprio team. Dunque è stato il turno di Robert Johansson, autore del secondo punteggio assoluto, e del leader del Planica 7 Johann Andre Forfang.
La Norvegia complessivamente ha fatto una gara a sé poiché, a parte Stjernen, gli altri tre atleti sono sempre atterrati oltre l’Hill Size tra i 240.5 ed i 243.5 metri, quindi avrebbero vinto anche la gara platonica del salto di precisione. Infine tra i norge, Tande ha potuto anche festeggiare il proprio personal best, essendo atterrato a 243.5 metri nella prima serie.
Alle spalle della Norvegia c’è stata una bella ed entusiasmante lotta per gli altri due gradini del podio che tutto sommato ha riguardato ben quattro squadre: a sorpresa a spuntarla per la piazza d’onore è stata la Germania. Del quartetto scelto da Werner Schuster i migliori sono stati Markus Eisenbichler e Richard Freitag, schierati nelle rotazioni poste agli antipodi, con il sassone che ha abbattuto il limite personale dei 240 metri nel primo salto, quando si è spinto fino a 243 metri. Fondamentali, però, sono state le solide prestazioni di Stephan Leyhe e di un Andreas Wellinger in ripresa, per nulla scontate alla vigilia.
Distanti 8.4 lunghezze dai tedeschi si sono piazzati i padroni di casa della Slovenia: quasi in linea con la Norvegia nelle prime due rotazioni, grazie a Domen Prevc – autore del terzo punteggio assoluto – e Robert Kranjec, gli sloveni sono calati a picco nelle seconde parti dei due round, quando Anze Semenic e Peter Prevc sono stati lontani parenti delle loro migliori versioni quando si tratta di volare, mettendo a rischio anche la top three alla propria squadra.
La grande delusa di giornata, ovvero la Polonia, si è dovuta accontentare infatti della quarta piazza a soli 4 punti dal podio: uno stratosferico Kamil Stoch, autore dei due salti più lunghi di giornata (248.5 e 244.5 metri) senza però appoggiare il telemark, non è bastato a supplire ai punti persi dai compagni di team Piotr Zyla e Dawid Kubacki, mentre un sorprendente Stefan Hula ha eseguito delle prestazioni nettamente superiori alle aspettative. Un risultato così deludente, senza tener conto degli intoppi di percorso quali le squalifiche, non veniva ottenuto dagli uomini di Stefan Horngacher addirittura dalla gestione tecnica di Lukasz Kruczek.
Quinta piazza per il Giappone che ha condotto una competizione costantemente in questa posizione, ma guardando sempre alla zona della top three, alfine distante meno di 20 lunghezze: tutti i nipponici hanno trovato una giornata positiva con Noriaki Kasai che è stato il migliore, seguito da Ryoyu e Junshiro Kobayashi e Yukiya Sato.
Mai in lotta per il podio l’Austria (Gregor Schlierenzauer, Daniel Huber, Clemens Aigner e Stefan Kraft): con una formazione a dir poco sperimentale, causa l’assenza per malanno di Michael Hayboeck, gli austriaci hanno chiuso al quinto posto senza infamia e senza lode, con chiaramente un Kraft che è stato il vero e proprio trascinatore di giornata.
Come abitudine di questa stagione, hanno completato la top eight la Russia 7^ (Alexey Romashov, Evgeniy Klimov, Mikhail Nazarov e Denis Kornilov) e la Svizzera 8^ (Andreas Schuler, Luca Egloff, Simon Ammann e Gregor Deschwanden): in queste due squadre sia Klimov che Egloff hanno festeggiato anche il nuovo personal best, con l’elvetico che per la prima volta in carriera ha superato i 200 metri.
Due anni dopo il ritiro di Andrea Morassi, Planica ha assistito ad un altro addio di peso per la squadra italiana: oggi Roberto Dellasega ha realizzato l’ultimo salto della carriera nel team event, chiuso dall’Italia in 10^ piazza, anche alle spalle degli Stati Uniti. Ricordiamo che il fiemmese è stato tutto sommato uno degli azzurri più importanti dell’ultimo lustro, nonostante la crisi tecnica delle ultime stagioni: Dellasega si prese tra l’altro la soddisfazione di marcare punti nella competizione di Innsbruck della Vierschanzentournee del 2014. Infine la giornata odierna per l’Italia ha visto il sorpasso di Alex Insam su Morassi nel numero di salti realizzati oltre i 200 metri, con il gardenese che ha raggiunto quota 20 in carriera.
Nella mattinata di domani, a partire dalle ore 10.00, si terrà il gran finale di stagione, con la competizione individuale che vedrà al via i migliori 30 della classifica generale della Coppa del Mondo.
PLANICA – TEAM EVENT HS 240
1. NORVEGIA (Tande D. A., Stjernen A., Johansson R., Forfang J. A.) 1620.2
2. GERMANIA (Eisenbichler M., Leyhe S., Wellinger A., Freitag R.) 1482.9
3. SLOVENIA (Prevc D., Kranjec R., Semenic A., Prevc P.) 1474.5
4. POLONIA (Zyla P., Hula S., Kubacki D., Stoch K.) 1470.5
5. GIAPPONE (Kobayashi R., Sato Y., Kobayashi J., Kasai N.) 1455.8
6. AUSTRIA (Schlierenzauer G., Huber D., Aigner C., Kraft S.) 1398.7
Clicca qui per i risultati completi.
La Norvegia legittima il successo nella Nations Cup imponendosi nel Team Event di Planica
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