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Sci di fondo

Fondo, parla Maicol Rastelli: “Sono felice perché tutto il lavoro fatto ha pagato”

È stata una stagione molto positiva per Maicol Rastelli che, soprattutto da gennaio in poi, è stato protagonista di buonissime gare soprattutto a PyeongChang dove il fondista dell’Esercito ha colto uno splendido quarto posto nelle qualificazioni della sprint in classico e ha fatto una bellissima frazione di lancio nella staffetta. Di questo abbiamo parlato nella seguente intervista proprio con il fondista lombardo, soddisfatto per quanto fatto quest’anno e molto motivato in ottica futura dopo questa buonissima annata.  
Ciao Maicol. Con i Campionati Italiani Assoluti che partiranno domani si concluderà la stagione: è quindi tempo di bilanci.
«Sono soddisfatto perché i risultati ci sono stati, ho avuto un bel miglioramento rispetto alle passate stagioni, una cosa che mi auguravo già da un po’ di tempo. Devo ovviamente ancora fare dei passi avanti soprattutto in skating ma ho visto che nelle sprint in classico sono tornato ad alti livelli e anche nelle distance posso tenere il passo dei migliori. Ciò mi rende felice».
Nel finale di stagione, rispetto al passato, hai fatto dei grandi passi avanti proprio nelle gare distance.
«Questa è stata per me la miglior notizia della stagione. Anche negli anni passati, infatti, ero riuscito ad andare comunque bene nelle sprint ma quest’anno sono riuscito a trovare anche una continuità di risultati nelle distance di Coppa del Mondo, una cosa che non mi era mai riuscita in passato. Sono salito di livello, ora riesco a stare con i più forti, come ho dimostrato a Falun dove sono arrivato ad appena cinque secondi dal podio. Per me è qualcosa di bello, ho lavorato bene allenandomi tantissimo anche in inverno e questo ha dato i suoi frutti».  
Cosa credi ti abbia spinto a fare questo salto di qualità?
«Sicuramente ci sono diversi fattori dietro questa mia crescita. Abbiamo cambiato la programmazione rispetto al passato, soprattutto durante l’inverno quando mi sono allenato di più rispetto agli altri anni senza il timore di arrivare stanco alle gare. Al contrario, ho visto che allenandomi di più sono riuscito a essere più fresco, allenato e in forma in gara. Questa nuova programmazione, quindi, mi ha dato qualcosa in più e anche con i materiali mi sono trovato molto meglio. Nella passata stagione ho cambiato ditta di sci e questo passaggio non è mai semplice. Quest’anno le cose sono andate decisamente meglio e mi sono trovato sempre benissimo con gli sci. In questa maniera sono riuscito a sfruttare le occasioni giuste in Coppa del Mondo ottenendo degli ottimi risultati, mentre lo scorso anno ero riuscito a esprimermi bene solo in Coppa Europa».
Qual è stata per te la svolta della stagione?
«Le cose sono cambiate in occasione del Tour de Ski. Mi sono allenato parecchio sul finire di dicembre e ho fatto molto male nei Campionati Italiani Sprint di Feltre prima del Tour. Pochi giorni dopo, però, nella sprint a skating che ha aperto il Tour sono riuscito a qualificarmi e fare anche bene, così mi è scattato qualcosa nella testa, ho capito di stare bene fisicamente e aver lavorato al meglio. Mi sono detto di continuare in questo modo perché i risultati sarebbero arrivati e così è stato. Il picco di forma è arrivato alle Olimpiadi ma anche nelle ultime gare sono andato forte e sono molto contento».
Passiamo quindi alle Olimpiadi di PyeongChang. Ti aspettavi di chiudere così avanti la qualificazione della sprint? Come mai hai poi scelto la prima batteria dei quarti con molti big?
«Non mi aspettavo di andare così forte in qualificazione ma stavo bene come condizione, ho registrato il quarto tempo che rappresenta qualcosa di importante perché non ero mai riuscito a chiudere così avanti in una qualificazione. Consapevole del mio ottimo tempo, ho deciso di tentare il tutto per tutto e scegliere la prima batteria perché se poi fossi passato avrei avuto più tempo di recupero e maggiori energie nei turni successivi. Eravamo alle Olimpiadi, quindi ho provato a prendere il bersaglio grosso della medaglia anziché scegliere la terza, quarta o quinta batteria nelle quali avrei avuto molte più chance di passare ma meno tempo di recupero, così magari sarei arrivato in finale per poi giungere ultimo. Fosse stata una gara di Coppa del Mondo, probabilmente, avrei fatto una scelta diversa ma eravamo ai Giochi, quindi un quarto posto sarebbe servito a poco. Nella batteria ero anche messo bene dopo l’ultima salita ma in discesa sono stato risucchiato dagli altri e non c’è stato più nulla da fare. Quella gara mi ha gasato ancora di più per quelle successive, dove infatti sono andato bene».  
Nella staffetta sei stato protagonista di un ottimo lancio.
«Ero abbastanza agitato quando mi era stato comunicato che avrei fatto il lancio perché non avevo mai gareggiato in una staffetta così importante. La prima frazione ti dà tante responsabilità perché se la sbagli comprometti anche la gara dei tuoi compagni. Già la mattina, però, quando sono andato a correre, ho capito di stare bene e ho pensato al fatto che avrei dovuto semplicemente comportarmi come nelle altre staffette: dare il massimo. È andata bene e sono arrivato al traguardo stremato perché Poltoranin e Larkov sono andati fortissimo. Ho anche creduto che avremmo potuto vincere la medaglia, purtroppo poi non ci siamo riusciti ma si sa che salire sul podio in questa gara è difficilissimo. Siamo giovani e sono convinto che per i prossimi anni siamo messi bene e potremmo farcela ad arrivare sul podio sia ai Mondiali sia alle Olimpiadi».
Al termine di una stagione così positiva e ragionando anche sul salto di qualità che hai fatto, guardi alla prossima stagione con maggior fiducia?
«Sicuramente sono molto motivato a partire subito bene nella prossima preparazione estiva perché stare lì davanti con i primi è una bella soddisfazione e mi motiva a fare ancora meglio. Ho visto quanto il lavoro svolto abbia pagato, soprattutto quello invernale e ciò mi spinge a fare ancora di più perché so che ogni sforzo frutterà dandomi risultati».
Ci saranno i Mondiali di Seefeld, anche se la sprint sarà in skating.
«Vero ma, oltre al fatto che voglio migliorare in skating, c’è la team sprint in classico e proverò a guadagnarmi il posto per quella gara anche se la concorrenza sarà altissima. Sicuramente i due azzurri che gareggeranno, riusciranno ad andare forte perché abbiamo visto che in classico possiamo fare molto bene. Inoltre c’è sempre la staffetta e la quindici in classico, gare dove posso fare bene su una pista che mi piace particolarmente e dove ho ottenuto ottimi risultati in OPA Cup. Vedremo di prepararci bene per arrivare pronti all’appuntamento perché sarà il grande obiettivo della prossima stagione».

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