MARTIN FOURCADE DOMINANTE
Fourcade è stato senza dubbio l‘uomo copertina per quanto riguarda il biathlon a questi Giochi Olimpici. Il francese è stato l’unico biathleta a vincere ben 3 medaglie d’oro, salendo a 5 titoli olimpici in carriera (secondo solo a Bjørndalen).
I risultati del francese sono ancora più straordinari, se si pensa che ha buttato via 2 gare commettendo errori per lui inusuali.
Nella gara individuale, Martin Fourcade si è presentato al poligono con la possibilità di vincere la gara anche commettendo un errore. Dopo aver coperto i primi 3 bersagli, ha a sorpresa sbagliato gli ultimi due colpi, consentendo a Johannes Bø di vincere il primo oro olimpico in carriera (nonostante 2 penalità).
Ancora più eclatanti sono stati i 3 errori commessi a terra nella gara sprint (1 solo errore nelle 5 gare disputate nel format in stagione).
Proprio in questa gara, Martin Fourcade si è però dimostrato mentalmente superiore rispetto a Johannes Bø. Il catalano è difatti riuscito a recuperare fino all’8° posizione, ponendo le basi per conquistare l’oro nell’inseguimento. Il norvegese, autore anch’egli di 3 errori al primo poligono, ha invece continuato a perdere terreno, chiudendo staccato dalle prime posizioni.
Il bilancio per Johannes Bø è comunque positivo, nonostante percentuali deficitarie al poligono (74% a terra, staffette escluse). All’oro conquistato nella 20 km, vanno infatti aggiunte le 2 medaglie d’argento conquistate nelle staffette (in cui è stato decisivo).
SVEZIA SPETTACOLARE
La Svezia aveva fin qui disputato una buona stagione, ma i risultati ottenuti in Corea sono andati oltre ogni aspettativa.
Se la medaglia d’argento conquistata da Sebastian Samuelsson nell’inseguimento, nonostante fosse l’atleta più giovane in gara, appariva come un risultato straordinario, l’oro ottenuto in staffetta era totalmente impronosticabile alla vigilia.
La scelta di disertare la tappa di Anterselva è stata decisiva per le prestazioni degli atleti svedesi. Samuelsson è stato infatti tra i migliori sugli sci in quasi tutte le gare disputate (3° tempo nella sprint, 1° nell’inseguimento, 8° nell’individuale).
Anche Jesper Nelin si è espresso su livelli mai toccati in carriera, conquistando nella mass start il primo piazzamento in top-ten in gare di primo livello. Il 25enne svedese ha addirittura rischiato di diventare campione olimpico nell’individuale, rovinando la gara con 3 errori all’ultimo poligono.
GERMANIA PROTAGONISTA
La squadra tedesca, se si guarda alle sole gare individuali, è stata sicuramente la migliore in queste Olimpiadi
Fatta eccezione per la 20 km, in ognuno dei format di gara vi è stato infatti un tedesco sul podio, e ben 3 tedeschi nelle prime 10 posizioni.
Arnd Peiffer (oro nella sprint), Benedikt Doll (bronzo nell’inseguimento), e Simon Schempp (argento nella mass start), hanno tenuto alta la bandiera tedesca in tutte le competizioni individuali disputatesi.
I teutonici apparivano dunque i favoriti nelle prove a squadre. Purtroppo per loro, si sono però dovuti accontentare del 4° posto nella staffetta mista (Peiffer battuto in volata da Windisch), e della medaglia di bronzo in quella maschile (2 giri di penalità per Doll in 2° frazione).
WINDISCH GUIDA UNA BUONA ITALIA
Dominik Windisch ha conquistato ben 2 medaglie di bronzo in questa Olimpiade. Dopo una stagione in cui i podi per l’Italia erano arrivati soltanto dalle prove a squadre, Dominik ha conquistato nella gara sprint il primo podio individuale in stagione per l’Italia maschile nell’occasione più importante.
Windisch è risultato decisivo anche nel bronzo ottenuto dalla staffetta mista, dove ha dimostrato ancora una volta di essere difficilmente battibile in volata.
Grazie a queste 2 medaglie, Windisch diventa il biathleta italiano più medagliato di sempre in ambito olimpico (3 medaglie, tutte di bronzo).
Lukas Hofer, pur essendosi espresso bene nelle staffette, non ha brillato nelle gare individuali. Al di là della percentuale al poligono (80% alle Olimpiadi, quasi in linea con quella stagionale), il suo problema è stato quello di commettere errori in ogni gara, compromettendo le sue possibilità di lottare per le posizioni di vertice
Giuseppe Montello si è invece ben espresso, per quelli che sono i suoi standard. Solo una caduta gli ha difatti impedito di chiudere nei 30 la gara ad inseguimento. Purtroppo Thomas Bormolini è apparso invece più in difficoltà, soprattutto nella staffetta in cui, schierato al lancio, ha faticato oltremodo, compromettendo anzitempo le possibilità per l’Italia di lottare per le posizioni di vertice.
FRANCIA E NORVEGIA MENO DOMINANTI DEL SOLITO
Rispetto a quanto avvenuto in Coppa del Mondo, Francia e Norvegia non hanno monopolizzato come d’abitudine le posizioni di vertice. I transalpini, oltre i successi di Martin Fourcade, hanno raccolto infatti un solo piazzamento in top-ten. Simon Desthieux ha chiuso 7° l’individuale, ed è stato decisivo per la vittoria francese nella staffetta mista. L’atleta 26enne, ha però fornito una pessima prestazione al lancio nella staffetta maschile estromettendo di fatto la Francia dalla corsa alle medaglie. Da tale staffetta è rimasto escluso Quentin Fillon Maillet, apparso totalmente fuori condizione, a cui sono stati preferiti Antonin Guigonnat ed Emilien Jacquelin.
A livello di squadra è andata meglio alla Norvegia. Per gli scandinavi, oltre a quanto ottenuto da Johannes Bø, è arrivata anche una medaglia di bronzo nella mass start da Emil Hegle Svendsen (4° medaglia individuale in carriera alle Olimpiadi). Buone prestazioni sono giunte anche da Erlend Bjøntegaard. Ultimo uomo della squadra a strappare il pass per Pyeongchang, ha chiuso tutte le gare disputate in top-10 (5° nella sprint, 9° nell’inseguimento, 7° nella mass start).
MEDAGLIE PER FAK, LANDERTINGER E KRCMAR
Jakov Fak, apparso in calo nel mese di gennaio, ha sfruttato al meglio la precisione al poligono. Grazie ad uno dei pochi shoot-out al poligono (3 su 87 atleti), ha conquistato la medaglia d’argento nell’individuale (2° medaglia olimpica in carriera).
Alle sue spalle si è piazzato Dominik Landertinger, anch’esso perfetto al tiro (primo "0" in stagione). Per il 29enne tirolese si tratta della 4° medaglia olimpica in carriera (2° individuale), e del primo podio austriaco ottenuto in stagione.
Michal Krcmar ha concretizzato al meglio i progressi messi in mostra nelle ultime tappe, aggiudicandosi la medaglia d’argento nella gara sprint. Si tratta per lui del primo podio in grandi eventi (mondiali e olimpiadi), e primo podio nel format in competizioni di primo livello.