Giornata memorabile per la Svezia: partendo come una delle outsider per la zona medaglie, ottiene un successo netto nella staffetta maschile di biathlon ai Giochi Olimpici di PyeongChang. Piazza d’onore per la Norvegia e bronzo alla Germania, entrambe squadre troppo fallose al tiro nei momenti che hanno deciso questa competizione.
Rispetto alla competizione in gonnella, quest’oggi il vento è stato un fattore decisamente meno preponderante, anche se qualche brutto scherzo l’ha giocato a certi atleti. Dunque ne è uscita una vera e propria gara ad eliminazione, ovvero è stato il poligono a decidere le posizioni finali con le squadre in testa alla corsa che sono andate via via diminuendo in numero, fino a decretare una vincitrice indiscussa: la Svezia.
Nel primo quarto di gara il grande protagonista è stato Erik Lesser: il teutonico, dopo la prima tornata classicamente fatta a ritmo controllato, è sceso in cattedra nel primo poligono a terra con la sua consueta rapidità al tiro. Uscito pulito in questo frangente ha cominciato a menare le danze nel secondo giro e nemmeno una ricarica nella sessione in piedi lo ha rallentato, dunque si è involato al cambio continuando a guadagnare preziosi secondi su tutti i rivali diretti.
Alle spalle del tedesco si è formato un quartetto all’inseguimento attardato di una ventina di secondi abbondanti capeggiato da Lars Helge Birkeland: a fare compagnia al norvegese c’è stato tra gli altri Peppe Femling, autore di un egregio lavoro, mentre leggermente più attardati sono risultati Ondrej Moravec e Tobias Eberhard che hanno dovuto utilizzare qualche ricarica di troppo. La notizia più importante del lancio è stata il fatto che sia la Francia che l’Italia si sono chiamate da subito fuori dalla contesa per le posizioni che contano, con Simon Desthieux e Thomas Bormolini che hanno capito ben poco della seconda sessione di tiro e sono giunti al cambio con più di 1’40’’ di ritardo dalla Germania.
Preso il testimone da Lesser, Benedikt Doll ha continuato nell’opera del compagno di squadra, incrementando ulteriormente il proprio vantaggio su tutti gli inseguitori in virtù di un primo poligono molto brillante che l’ha visto uscirne illeso e successivamente tutti gli immediati inseguitori hanno dovuto usare delle ricariche a causa di un repentino cambio della direzione del vento.
Le storie tese per il teutonico sono arrivate nel tiro in piedi da come ci ha abituati nel corso della carriera: entrato con 40’’ di margine sul più immediato inseguitore, ben 5 errori l’hanno costretto a percorrere due volte l’infausto anello e quindi tutto il discorso della vittoria si è completamente riaperto con Doll che si è trovato a dover rimontare. Intanto la testa della gara è stata presa da Michael Slesingr e Simon Eder, inseguiti a breve distanza da Jesper Nelin, mentre Tarjei Boe ha accusato qualche problema in più al poligono e si è trovato di poco davanti al ventisettenne del Baden-Wuerttemberg attardato di una trentina di secondi.
Nel corso degli ultimi 2500 metri che hanno portato al giro di boa della competizione il ceco ha guadagnato qualche prezioso secondo su Svezia ed Austria, invece su Norvegia e Germania il divario è risultato invariato. Si è quindi giunti alla terza frazione, quella decisiva. Johannes Thingnes Boe ha cominciato subito a fare la voce grossa, riportandosi sullo svedese e l’austriaco nel giro di un paio di chilometri e con una sessione a terra pulita e veloce ha guadagnato la testa della gara, poiché tutti i rivali sono stati costretti ad usare i colpi supplementari.
Nella seconda parte della propria performance, il giovane norvegese ha deciso di tenere un ritmo più controllato rispetto a quello del primo giro, di conseguenza si è giunti al poligono in piedi con 5 squadre racchiuse in 20’’ a giocarsi le medaglie, mentre il resto del Mondo ha accusato già più di un minuto di ritardo. Boe in quest’occasione è stato costretto ad utilizzare una ricarica sull’ultimo bersaglio, un ottimo Sebastian Samuelsson, con lo zero, ha chiuso il gap con la Norvegia, mentre si sono chiamati fuori dalla contesa Jaroslav Soukup e Julian Eberhard, costretti a percorrere l’anello di penalità rispettivamente una e due volte.
Nella tornata precedente all’ultimo passaggio di testimone il giovane svedese ha ribadito ancora una volta il proprio talento, riuscendo a tenere il ritmo del norge e intanto uno zitto zitto Arnd Peiffer, con un 10 su 10 al tiro, ha cambiato con una decina di secondi di ritardo dalla testa, mantenendo la Germania in linea di galleggiamento per l’oro di giornata.
Ad estromettere nuovamente i tedeschi dalla lotta per la vittoria ci ha pensato Simon Schempp: nel primo poligono ha dovuto utilizzare tre ricariche mentre Fredrik Lindstroem ed Emil Hegle Svendsen hanno completato il 5 su 5 che li ha portati a giocarsi tutto nell’ultima serie in piedi.
Questa volta è toccato al norvegese compiere un giro nell’infausto anello, portato a scuola da un più paziente e preciso svedese. Lindstroem ha così potuto compiere una vera e propria passerella finale dato l’esorbitante margine su tutti gli avversari ed è giunto sul traguardo con quasi un minuto di margine su Svendsen ed addirittura due su Schempp, a sua volta obbligato a percorrere il giro supplementare da 150 metri.
Dunque grande vittoria per la Svezia, in assoluto il quartetto più preciso al tiro ed anche l’unico a non aver percorso alcuna penalità. Medaglia d’argento un po’ amara per la Norvegia a cui non è bastata un’ottima prestazione del più giovane dei fratelli Boe, neutralizzato senza difficoltà da Samuelsson, per cogliere un successo che pareva alla portata visti i suicidi sportivi transalpini e tedeschi, ovvero degli altri grandi favoriti.
Proprio la Germania è la squadra di biathlon che è uscita maggiormente con le ossa rotte dalla settimana delle prove a squadra: in tutte e tre le competizioni in questione partivano con qualcosa in più rispetto agli altri team, dati gli ottimi risultati ottenuti nelle gare individuali, però solo una medaglia di bronzo è stata conquistata e verosimilmente saranno proprio i mancati ori di questi ultimi giorni ad affossarli al secondo posto nel medagliere finale dei Giochi Olimpici.
Quarto posto per l’Austria che, dopo la penalità del più talentuoso degli Eberhard, ha visto ancora un piccolo spiraglio per il terzo gradino del podio quando Schempp si è trovato in seria difficoltà nel poligono in piedi, ma Dominik Landertinger non è riuscito ad approfittarne mancando tre bersagli. A seguire si è classificata la terza grande favorita, la Francia: ai transalpini sono sorprendentemente mancate le rotazioni dei più quotati Desthieux e Martin Fourcade, quest’ultimo parzialmente giustificato dal fatto che la propria squadra era già fuori gioco nel momento in cui è sceso in pista, mentre hanno tenuto alto l’onore il giovane Emilien Jacquelin ed Antonin Guigonnat.
Giornata negativa per i colori azzurri: il podio difficilmente sarebbe stato alla portata e fin dal primo poligono è rimasto un miraggio. Alla fine il solo Lukas Hofer ha trovato una gara il linea con il proprio potenziale, mentre Bormolini, Giuseppe Montello e Dominik Windisch, usando il gergo golfistico, sono stati ben sopra il par ed hanno fatto arrivare l’Italia al 12° posto con oltre 6 minuti di ritardo dai vincitori.
OWG PYEONGCHANG 2018 – STAFFETTA 4×7.5 KM
1. SVEZIA (Femling P., Nelin J., Samuelsson S., Lindstroem F.) [0+7] 1°15’16’’5
2. NORVEGIA (Birkeland L. H., Boe T., Boe J. T., Svendsen E. H.) [1+12] a 55’’5
3. GERMANIA (Lesser E., Doll B., Peiffer A., Schempp S.) [3+10] a 2’07’’1
4. AUSTRIA (Eberhard T., Eder S., Eberhard J., Landertinger D.) [2+11] a 2’52’’5
5. FRANCIA (Desthieux S., Jacquelin E., Fourcade M., Guigonnat A.) [3+12] a 3’26’’6
6. STATI UNITI (Bailey L., Doherty S., Burke T., Nordgren L.) [2+14] a 3’50’’2
7. REPUBBLICA CECA (Moravec O., Slesingr M., Soukup J., Krcmar M.) [2+13] a 4’07’’1
8. BIELORUSSIA (Smolski A., Yaliotnau R., Bocharnikov S., Chepelin V.) [3+12] a 4’49’’5
9. UCRAINA (Pryma A., Semenov S., Siemakov V., Pidruchnyi D.) [2+9] a 5’00’’8
10. SLOVENIA (Dovzan M., Bauer K., Drinovec M., Oblak L.) [1+10] a 5’00’’8
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Terminati i Giochi Olimpici di PyeongChang, il massimo circuito del biathlon tornerà in azione nel mese di marzo con la settima tappa della Coppa del Mondo in quel di Kontiolahti da giovedì 8 a domenica 11: in programma ci sono le sprint e le mass start come competizioni individuali intervallate dalla staffette miste.