La squadra austriaca, composta in gran parte da atleti sbilanciati a favore della prima componente di gara, è in testa dopo il segmento di salto del Team Event olimpico: Germania, Giappone e Norvegia, racchiuse in meno di 30”, sono ancora in piena corsa per la conquista della prestigiosa medaglia d’oro che verrà decisa dalle ore 11.20 italiane, quando scatterà la prova sugli sci stretti.
I grandi protagonisti per l’Austria sono stati i veterani di lungo corso: nella prima rotazione, infatti, Mario Seidl ha continuato a mettere in mostra il regresso tecnico che lo ha colpito nel corso di questa stagione, poiché è stato nettamente battuto ad esempio da Ilkka Herola, non proprio il miglior esponente del circuito quando si tratta di saltare dal trampolino.
Successivamente gli austriaci hanno recuperato diverse posizioni grazie alle ottime prestazioni di Bernhard Gruber e Lukas Klapfer, i migliori nelle rispettive serie di salto, dunque è toccato a Wilhelm Denifl che con forte vento frontale non ha avuto alcun problema nel difendere la leadership dal ritorno della Germania e del Giappone.
Proprio i teutonici sono stati protagonisti di performance leggermente sottotono nelle due rotazioni centrali, quando quantomeno ci si aspettava potessero difendersi dagli atleti Rot-Weiß-Rot: Vinzenz Geiger e Fabian Riessle hanno così mancato l’occasione di mandare in fuga la propria squadra ed avere un segmento di fondo di più semplice lettura tattica. Eric Frenzel e Johannes Rydzek hanno però eseguito al meglio e sono riusciti a mettere una pezza ai passaggi a vuoto dei compagni di team, così la Germania partirà soltanto 6’’ dopo l’Austria.
Terza posizione nel salto per il Giappone: i nipponici partiranno nella seconda parte di gara con 19’’ di ritardo dalla testa, accumulati equamente nelle prime tre rotazioni del salto. Per loro l’obiettivo era fare la differenza proprio nella prima parte della competizione come l’Austria: fratelli Watabe e compagni ci sono riusciti ma non fino in fondo, ma un piazzamento sul podio sembrerebbe ancora alla portata poiché i combinatisti del Paese del Sol levante potranno beneficiare del traino dei norvegesi.
La squadra che probabilmente ha più da recriminare con se stessa dalla prima parte di gara è proprio la Norvegia, che partirà con un passivo di 27’’: Jarl Magnus Riiber non è riuscito ad accumulare margine sulla concorrenza nel proprio salto e gli altri membri del quartetto hanno trovato delle prestazioni in linea con le gare individuali. Nulla è ancora perduto per gli scandinavi che però dovranno recuperare una ventina di secondi alla Germania se vorranno provare a vincere quest’oggi.
L’impressione è che la lotta per le medaglie riguardi soltanto questi primi quattro team, poiché già la Francia ha accumulato un ritardo di 1’09’’ sui leader di metà competizione – difficilmente recuperabili – mentre ben peggio ha fatto la Finlandia che dovrà partire 1’58’’ dopo l’Austria, preceduta anche dalla Repubblica Ceca di 2’’. Per la squadra Suomi fatali sono state le rotazioni che hanno riguardato Leevi Mutru e Hannu Manninen che hanno pagato pesantemente dazio, i francesi invece hanno trovato tutti delle discrete prestazioni, inferiori però nei confronti dei rivali diretti in tutte le serie.
L’Italia è riuscita a limitare il proprio ritardo all’interno dei 4 minuti dalla testa, ossia quello che poteva essere l’obiettivo della prova di salto. Tutto ciò grazie ad un ottimo Raffaele Buzzi che ha trovato quest’oggi il miglior salto azzurro di questa settimana di gare sul Large Hill coreano, mentre sono continuate le difficoltà per Alessandro Pittin, Aaron Kostner e Lukas Runggaldier. Il sogno degli italiani sarà di andare a prendere l’ottava piazza finale al momento occupata dalla Polonia e distante un minuto circa, in mezzo però sono presenti gli Stati Uniti che avranno da difendere 44’’ sugli azzurri e potenzialmente potrebbero difendersi dal loro ritorno.
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