È stata una finale emozionante, durissima e anche crudele, se la guardiamo con gli occhi colorati d’azzurro, quella della team sprint olimpica, una delle gare più attese dagli appassionati italiani. Oro alla Norvegia con i due fenonemi Sundby e Klaebo, argento alla Russia con i giovani rampanti Spitsov e Bolshunov, bronzo a una straordinaria Francia con Manificat e Jouve. Per l’Italia di Nöckler-Pellegrino è arrivato invece un quinto posto. I due erano reduci da quadriennio di risultati straordinari con due vittorie e altrettanti terzi posti in Coppa del Mondo, un argento e un bronzo ai Mondiali, e si sognava di chiudere con la medaglia olimpica.
In questi giorni, però, analizzando bene il circuito e vedendo le coppie schierate dalle altre nazioni, si era capito che sarebbe servita un’impresa per arrivare a medaglia. Molte squadre hanno deciso di affidarsi ad atleti forti nelle distance, tanto che al via erano presenti sette dei primi dieci classificati nella 15km in tecnica libera della scorsa settimana, ai quali si sono aggiunti Klaebo, Bolshunov e Jouve. Non a caso già la semifinale aveva fatto vittime eccellenti come la Svizzera del duo Furger-Cologna o la Gran Bretagna di Musgrave-Young.
LA CRONACA
Nei primi giri gli atleti si sono guardati, anche se un gruppo di sei atleti ha preso subito un leggero vantaggio quando Spitsov ha dato una prima accelerata in salita. Tra questi ha resistito per l’Italia con Nöckler. Nella seconda frazione Klaebo ha impostato una gara tattica rallentando il gruppo e facendo rientrare da dietro anche le nazioni che si erano staccate. Tutti hanno accettato la tattica norvegese e si è girato così a un ritmo di otto secondi più lento rispetto alla prima frazione. Nella terza Sundby ha preso in mano la situazione mettendo alla prova gli avversari e prendendo un piccolo margine con Hellner, Manificat e Spitsov, ma Nöckler è riuscito a limitare i danni cambiando a 3” dalla testa. Sull’ultima salita della quarta frazione Pellegrino si è allargato sulla destra scalando le posizioni e provando un attacco ma proprio in quel momento Klaebo ha messo il piede sull’acceleratore, ha imposto un ritmo altissimo e ha creato margine tra sé e gli inseguitori: nell’ordine Spitsov, Halfvarsson, Jouve e Pellegrino.
La quinta frazione è stata così decisiva. Hellner ha tenuto subito un ritmo altissimo per recuperare su Sundby seguito a ruota dagli altri tre, non ottenendo il risultato sperato di riagganciare il norvegese ma facendo selezione sulla seconda salita quando Nöckler non è riuscito a tenere il passo dei primi quattro staccandosi. Al cambio la Norvegia si è presentata con 5” di vantaggio su Svezia, Francia e Russia, mentre Pellegrino è partito a 6” dagli avversari per il podio. Il valdostano ha provato ad andare a tutta fin dall’inizio cercando di recuperare subito sulla prima salita ma il compito è apparso immediatamente impossibile per l’alto ritmo imposto dagli avversari davanti.
Il rettilineo finale è stato l’ennesima passerella per Klaebo che ancora una volta si è goduto lentamente l’arrivo e la medaglia d’oro, per lui già la terza in questi Giochi Olimpici. Alle sue spalle è stata battaglia per le altre due posizioni del podio con esito piuttosto prevedibile: argento per Bolshunov, bronzo per Jouve, quarto posto per Halfvarsson. Quinta piazza infine per l’Italia.
CLASSIFICA FINALE
1ª Norvegia (M. Sundby – J. Klaebo)
2ª OAR (D. Spitsov – A. Bolshunov)
3ª Francia (M. Manificat – R. Jouve)
4ª Svezia (M. Hellner – C. Halfvarsson)
5ª Italia (D. Nöckler – F. Pellegrino)
6ª USA (E. Bjornsen – S. Hamilton)
7ª Rep. Ceca (M. Jaks – A. Razym)
8ª Canada (L. Valjas – A. Harvey)
9ª Finlandia (M. Jylhae – R. Hakola)
10ª Germania (S. Eisenlauer – T. Bing)