Mai gli Stati Uniti erano riusciti a conquistare una medaglia olimpica nello sci di fondo femminile: quest’oggi questo traguardo è stato raggiunto pienamente ed è stato agguantato addirittura il metallo più pregiato, dopo una voltata palpitante vinta da Jessica Diggins su Stina Nilsson e Maiken Caspersen Falla in occasione della Team Sprint dei Giochi Olimpici invernali di PyeongChang 2018.
Le semifinali non hanno regalato eliminazioni sorprendenti, con tutte le squadre più quotate che si sono messe in grande spolvero: nella prima la Norvegia ha fatto segnare il miglior tempo senza dannarsi l’anima, mentre nella seconda (ben più combattuta) gli Stati Uniti hanno cominciato a far capire che anche loro avrebbero potuto ambire ad una medaglia vincendo la qualificazione davanti alla Svezia.
Il primo terzo della finale è stato equilibrato, con tutti e dieci i team finalisti racchiusi nel giro di pochissimi metri, tirati dalle norvegesi che hanno puntato subito a fare gara dura schierando in prima frazione nientepopodimeno che Marit Bjoergen. All’inizio della terza tornata di sei il ritmo si è fatto sempre più intenso e come conseguenza alcune atlete hanno cominciato ad attardarsi leggermente, tra le quali è spiccata un’affaticata Mari Laukkanen.
Il momento decisivo nella lotta per il podio a cinque cerchi è arrivato nella prima salita del quarto giro, quando Diggins ha realizzato un primo forcing intenso e le sole Falla, Nilsson e Laurien Van Der Graaff sono riuscite a rimanerle in scia. Una risposta della norvegese, però, non si è fatta attendere e sull’ultima erta della medesima tornata ha perso qualche prezioso metro l’elvetica che ha visto così sfumare il sogno di conquistare una medaglia olimpica.
Nel penultimo giro si è assistito al tentativo di Bjoergen e Charlotte Kalla di estromettere Kikkan Randall, e di conseguenza gli Stati Uniti, dalla lotta per la vittoria. La veterana nordamericana, però, ha resistito stoicamente al ritmo delle scandinave ed ha consegnato alla compagna di squadra Diggins un’occasione più unica che rara di poter salire sul tetto del Mondo.
La ventiseienne del Minnesota ha cominciato a tutta l’ultimo giro, attaccando nuovamente sulla prima salita e mettendo leggermente in difficoltà la vincitrice della prova sprint. Nilsson si è comunque ripresa egregiamente in pochi istanti, dunque tutto si è deciso sull’ultima ascesa: Falla ha provato a staccare tutte di prepotenza, ma questo tentativo è fallito e nella discesa che porta allo stadio del fondo dell’Alpensia Resort sono avvenuti diversi contatti tra la svedese e la norvegese che avrebbero potuto portare ad una clamorosa caduta, le scandinave però sono state molto abili a rimanere in piedi. Nel frattempo Diggins ha recuperato i metri che le mancavano dalla testa della gara grazie ai materiali più performanti di giornata ed ha fatto il suo ingresso sul rettilineo conclusivo appena alle spalle di Nilsson. Tra la statunitense e la già medagliata d’oro nel corso di questi Giochi Olimpici si è instaurata una volata al cardiopalma che ha visto uscirne vittoriosa la più anziana delle due.
In questo modo gli Stati Uniti hanno vinto il primo storico oro olimpico nel settore in gonnella dello sci di fondo e la coppia Randall-Diggins si è messa al collo la medaglia più importante della carriera. Le svedesi sono riuscite a difendere l’argento dal ritorno della Norvegia, ancora una volta la grande delusa di giornata.
La tattica delle due nazioni scandinave di schierare nella prima frazione un’atleta al momento più forte nelle gare Distance che in quelle Sprint non ha pagato fino in fondo, anche se il successo alla fine è stato deciso negli ultimi metri. La Svezia ha così confermato di essere la squadra più forte nel fondo femminile fino ad ora in quest’edizione olimpica, mentre la Norvegia ha perso un altro oro che potrebbe essere fatale nella corsa al medagliere in favore della Germania (in questa gara 10^, ma le ambizioni erano pressoché nulle). Una delle poche buone notizie per i tifosi norge è stata la conquista della 14^ medaglia a cinque cerchi da parte di Bjoergen che si è così issata in vetta a questa speciale classifica staccando Ole Einar Bjoerndalen fermo a quota 13.
Le svizzere, dopo essersi staccate dal duo di testa, hanno condotto una prova in ogni caso molto importante, andando a chiudere all’ottimo 4° posto davanti ad una Finlandia trascinata da Krista Parmakoski. La leader del movimento Suomi non è però riuscita a mettere una pezza per il podio alla prestazione sottotono di Laukkanen, biathleta di professione.
Pessima finale per le atlete rappresentanti la Russia: Natalia Nepryaeva e Yulia Belorukova non hanno soddisfatto le aspettative della vigilia, chiudendo al 9° posto dopo non essere state mai in grado di tenere il ritmo delle migliori e come se non bastasse la più giovane delle due ha rotto un bastoncino nel corso della propria ultima frazione.
Giornata difficile anche per l’Italia: la coppia formata da Elisa Brocard e Gaia Vuerich è stata sorteggiata nella semifinale più ostica e se la valdostana ha trovato una buona performance date le proprie possibilità, la trentina ha sottoperformato rispetto al potenziale messo in luce nelle ultime settimane, quindi le azzurre si sono dovute accontentare della quindicesima piazza nella qualificazione ed il mancato ingresso in finale.
OWG PYEONGCHANG 2018 – TEAM SPRINT
1. STATI UNITI (Randall K., Diggins J.) 15’56’’4
2. SVEZIA (Kalla C., Nilsson S.) a 0’’2
3. NORVEGIA (Bjoergen M., Falla M. C.) a 3’’0
4. SVIZZERA (Faehndrich N., Van Der Graaff L.) a 21’’3
5. FINLANDIA (Laukkanen M., Parmakoski K.) a 22’’7
6. SLOVENIA (Cebasek A., Lampic A.) a 31’’8
7. POLONIA (Kowalczyk J., Jaskowiec S.) a 36’’0
8. FRANCIA (Jean A., Thomas Hugue C.) a 36’’0
9. RUSSIA (Nepryaeva N., Belorukova Y.) a 45’’3
10. GERMANIA (Fessel N., Ringwald S.) a 1’10’’1
Clicca qui per i risultati completi.
Gli Stati Uniti fanno saltare il banco nella Team Sprint femminile grazie ad una straordinaria Jessica Diggins
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