Era uno degli ori più annunciati del fondo ai Giochi di Pyeongchang, e il quartetto norvegese non ha tradito: Didrik Tønseth, Martin Johnsrud Sundby, Simen Hegstad Krüger e Johannes Høsflot Klæbo hanno conquistato la staffetta 4×10 km maschile. Ultime ad arrendersi la Russia, che nella prima metà di gara aveva rischiato di far saltare il banco, e la Francia, che conferma il bronzo di Sochi. È stata della partita per oltre metà gara anche l’Italia, grazie alle eccellenti frazioni in tecnica classica di Maicol Rastelli e Francesco De Fabiani, ma Giandomenico Salvadori e Federico Pellegrino hanno perso terreno fino al settimo posto finale.
La gara è stata segnata da una prima frazione molto selettiva, che ha subito tagliato fuori dai giochi formazioni di vertice. Il primo a muoversi è stato il russo Andrey Larkov, che nel corso del secondo dei tre giri ha trascinato con sé Tønseth, Jean-Marc Gaillard (Francia), Alexey Poltoranin (Kazakistan), Jens Burman (Svezia) e Rastelli. Poltoranin ha quindi preso l’iniziativa con decisione ancora maggiore nella terza tornata e ha mietuto altre vittime eccellenti. Soltanto Larkov ha retto il suo passo, mentre un Rastelli superiore a qualsiasi aspettativa ha chiuso in terza piazza, staccato di 10 secondi, tallonato da Gaillard. Nelle ultime centinaia di metri ha sofferto anche Tønseth, giunto al cambio con 18’’, mentre Burman ha lasciato addirittura 36’’. Già incolmabile il ritardo della Svizzera, arrivata al cambio Jonas Baumann–Dario Cologna con 2 minuti di distacco.
Il Kazakistan è uscito inevitabilmente di scena dopo la prova della sua unica stella, ma solo dopo aver lasciato in eredità alla Russia un vantaggio che Alexander Bolshunov ha provveduto a incrementare. Dopo due giri della seconda frazione, i russi hanno accumulato addirittura 40 secondi di margine su Italia, Francia e Norvegia, di nuovo assieme già pochi metri dopo il primo cambio. A 2 km dal passaggio alla tecnica libera, De Fabiani si è incaricato di scuotere il terzetto, con una progressione che ha sortito effetti forse insperati. Né Maurice Manificat, né Sundby hanno saputo tenere la scia del valdostano, che ha quasi dimezzato il ritardo dal leader e ha ceduto l’ideale testimone a Salvadori in seconda posizione. A 20 secondi dal podio viaggiava la Finlandia, grazie a un Iivo Niskanen capace di far segnare il miglior tempo di frazione. Uscivano invece definitivamente dalla lotta per le medaglie gli svedesi, che sprofondavano a quasi due minuti con Daniel Rickardsson.
Clément Parisse e Krüger si sono subito riportati su Salvadori e hanno dato vita a un trio che, nel giro di 6 km, ha azzerato il ritardo da Alexey Chervotkin. Proprio al momento del ricongiungimento, però, è finita la corsa al podio dell’Italia. Salvadori ha dato i primi segni di difficoltà sul finire del secondo giro, per poi cedere di schianto all’inizio del terzo. Nel giro di 3 km, l’azzurro ha ceduto oltre un minuto al tandem Krüger-Parisse, che ha inflitto16’’ a Chervotkin. Negli ultimi metri, Salvadori è stato raggiunto e scavalcato anche da Matti Heikkinen.
In testa, Klæbo ha potuto gestire a proprio piacimento l’ultima frazione. Per due giri, il numero uno del fondo mondiale si è accontentato di restare in compagnia del francese Adrien Backscheider e non si è speso più di tanto per scongiurare il rientro del russo Denis Spitsov. Il norvegese ha lasciato che fosse Spitsov a incaricarsi del forcing che ha relegato sul gradino più basso del podio la Francia, e ha preso l’iniziativa in prima persona solo a 2 km dal traguardo. È bastata un’unica accelerazione per vincere la resistenza di Spitsov e lanciare la Norvegia verso una vittoria meno agevole di quanto previsto da molti.
Dietro a Russia e Francia, Lari Lehtonen ha difeso il quarto posto per la Finlandia. Non altrettanto ha saputo fare con la quinta piazza italiana Federico Pellegrino. Il vice-campione olimpico della sprint, dopo essersi riportato in un primo tempo su Lehtonen, è entrato in crisi intorno a metà frazione e ha dovuto subire il doppio sorpasso di Svezia e Germania.
STAFFETTA MASCHILE – CLASSIFICA FINALE
1. Norvegia (Tønseth, Sundby, Krüger, Klæbo) 1:33:04.9
2. Atleti Olimpici dalla Russia (Larkov, Bolshunov, Chervotkin, Spitsov) +9.4
3. Francia (Gaillard, Manificat, Parisse, Backscheider) +36.9
4. Finlandia (Hyvarinen, Niskanen, Heikkinen, Lehtonen) +1:40.5
5. Svezia (Burman, Rickardsson, Hellner, Halfvarsson) +2:05.6
6. Germania (Katz, Bing, Bögl, Dobler) +2:08.2
7. Italia (Rastelli, De Fabiani, Salvadori, Pellegrino) +2:35.2
8. Kazakistan (Poltoranin, Velichko, Pukhkalo, Volotka) +3:31.4
9. Canada (Valjas, Killick, Kennedy, Johnsgaard) +3:41.0
10. Repubblica Ceca (Razym, Jaks, Knop, Novak) +4:18.1