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Olimpiadi , Sci di fondo

Bjørgen brucia Nilsson: staffetta femminile alla Norvegia

Quando Stina Nilsson è riuscita a scollinare in vetta all’ultima salita dell’ultimo giro nella scia di Marit Bjørgen, la Svezia pensava forse di avere ipotecato la medaglia d’oro nella staffetta femminile. La fondista più vincente della storia, invece, è riuscita in discesa dove aveva fallito in salita e ha staccato di qualche metro la campionessa olimpica della sprint nella picchiata verso lo stadio. Un divario minimo, che Nilsson, sfiancata dal forcing della norvegese nei 4 km precedenti, non ha saputo colmare. La Norvegia ha così conquistato una medaglia d’oro ampiamente pronosticata, che a metà gara era stata però rimessa in discussione.
La prima frazione è stata dominata da Natalia Nepryaeva, capace di far esplodere il gruppo nel giro di un chilometro e di lanciare al comando la Russia. Alle sue spalle, al momento del cambio, con soli 4 secondi di ritardo, si è collocata la sorprendente Anamarija Lampic per la Slovenia. Subito dietro Ingvild Flugstad Østberg, ultima ad arrendersi al forcing della leader. La scelta della squadra russa di schierare un quartetto d’assalto, con l’atleta di punta al lancio, aveva pagato: le altre due principali pretendenti alle medaglie, Finlandia e Svezia, cedevano rispettivamente 20 e 25 secondi, con Aino-Kaisa Saarinen e Anna Haag. Già fuori dalla sfida per il podio i quotati Stati Uniti, staccate di oltre un minuto con Sophie Caldwell, giunta al cambio in compagnia di Anna Comarella.
La Russia ha mantenuto il comando anche per tutta la seconda frazione, grazie a Yulia Belorukova. Nella sua scia, anziché la Slovenia, che perdeva più di un minuto, è arrivata la Svezia, con una Charlotte Kalla che ha giustificato la scelta dei tecnici di schierarla nella tecnica sulla carta meno gradita. A 10’’ la Finlandia, grazie al secondo tempo di frazione fatto segnare da Kerttu Niskanen. A segnare la gara era però il crollo di Astrid Jacobsen, preferita alla leader di Coppa del Mondo, Heidi Weng. La seconda norvegese lasciava per strada mezzo minuto e veniva raggiunta da Nadine Faehndrich, autrice di un’ottima prova per la Svizzera.
A riportare in corsa le favorite ha provveduto però Ragnhild Haga, fresca di medaglia d’oro nella 10 km a tecnica libera individuale e per distacco la più veloce nella prima frazione a skating. Dopo essersi sbarazzata della compagnia di Nathalie von Siebenthal, Haga si è riportata su Riitta-Liisa Roponen, per poi staccare anche la finlandese e infliggerle quasi 40’’. I 30 secondi accusati da Jacobsen si sono ridotti a 3 soltanto al momento del cambio, complice la collaborazione inesistente fornita in testa – forse per necessità – da Anastasia Sedova a Ebba Andersson.
Bjørgen ha impiegato pochi metri per guadagnare le code di Svezia e Russia. Conscia di partire sfavorita in una volata contro Nilsson, la norvegese non ha esitato a prendere la testa e alzare il ritmo, con l’immediato risultato di distanziare Anna Nechaevskaya. Poi, un lungo duello fra le due scandinave, sempre con Bjørgen davanti e Nilsson a marcarla, fino al leggero ma decisivo allungo della norvegese in vista dello stadio. Per Bjørgen è il settimo oro ai Giochi, ma soprattutto la tredicesima medaglia complessiva: quella che vale l’aggancio al record di Ole Einar Bjørndalen.
Nechaevskaya ha ceduto 43’’, ma ha difeso con relativo agio il bronzo dal tentativo di rimonta finlandese, con Krista Pärmäkoski. Le brillanti prove di Kikkan Randall e Jessica Diggins, entrambe autrici del terzo tempo nelle rispettive frazioni in tecnica libera, hanno riportato in quota gli Stati Uniti, fino al quinto posto finale. Sesta piazza per la Germania, che ha scavalcato nel finale la Svizzera, settima. La Slovenia, dopo il grande lancio di Lampic, ha chiuso ottava, davanti all’Italia. Per le azzurre, dopo Comarella, hanno sciato Lucia Scardoni, Elisa Brocard e Ilaria Debertolis.

STAFFETTA 4×5 km FEMMINILE – CLASSIFICA FINALE
1. Norvegia (Østberg, Jacobsen, Haga, Bjørgen) 51:24.3
2. Svezia (Haag, Kalla, Andersson, Nilsson) +2.0
3. Atleti Olimpici dalla Russia (Nepryaeva, Belorukova, Sedova, Nechaevskaya) +43.3
4. Finlandia (Saarinen, Niskanen, Roponen, Pärmäkoski) +1:02.6
5. Stati Uniti (Caldwell, Bjornsen, Randall, Diggins) 1:20.5
6. Germania (Böhler, Hennig, Carl, Ringwald) +1:49.4
7. Svizzera (Van der Graaff, Faehndrich, von Siebenthal, Hiernickel) +1:51.5
8. Slovenia (Lampic, Visnar, Cebasek, Fabian) 2:31.4
9. Italia (Comarella, Scardoni, Brocard, Debertolis) +2:57.7

10. Polonia (Marcisz, Kowalczyk, Galewicz, Jaskowiec) +3:06.6

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