Nella gara di skiathlon che ha aperto il programma olimpico del fondo maschile, l’Italia ha raccolto un 20° posto con Francesco De Fabiani, migliore degli azzurri. Dietro di lui Salvadori ha concluso in 26ª posizione, Nöckler è arrivato 37° e Sergio Rigoni 48°. Al termine della gara i quattro azzurri hanno commentato la propria prestazione ai microfoni della Rai.
Francesco De Fabiani
«Se avessi dovuto scommettere alla vigilia della gara – ha affermato il valdostano dell’Esercito – avrei puntato su una prestazione migliore in classico che in skating. Sono rimasto sorpreso anch’io, quindi, non sono riuscito a stare con i primi in classico, dove ho faticato molto, mentre sono andato meglio in pattinato, recuperando posizioni. Mi sentivo anche bene, tanto che ho cercato addirittura di tirare il gruppo per riagganciarmi ai primi, stancandomi molto. Purtroppo ho pagato la parte in classico. Il percorso era complicato ma a essere difficili erano soprattutto le condizioni, per la presenza di vento e freddo. Inoltre con queste condizioni di neve era tutt’altro che facile sciare bene e questo mi ha messo in difficoltà. Purtroppo non ho ingranato subito ma sono contento della mia prestazione in skating, che mi ha lasciato delle discrete sensazioni».
Giandomenico Salvadori
«All’inizio della gara stavo molto bene, non mi aspettavo di trovarmi così avanti in classico – è il pensiero del trentino delle Fiamme Gialle – alla vigilia avrei immaginato di fare meglio in skating. Invece al secondo giro in pattinato ho accusato problemi di crampi, mi facevano male le braccia, mi sono staccato dai primi e ho provato a tenere almeno il gruppo di De Fabiani, ma alla fine sono stato costretto a lasciarlo andare e proseguire con il mio passo. Sono abbastanza soddisfatto, anche se speravo di più ma mi auguro di essere più performante nelle prossime gare. Io ci ho provato, in classico nemmeno mi sembrava di faticare tanto perché avevo ottimi materiali. In skating non ne avevo più, quando nessuno tirava riuscivo a riposarmi ma appena aumentavano il ritmo faticavo a tenerli, quindi mi sono staccato».
Dietmar Nöckler
«Ho fatto tanta fatica, anche se non mi è sembrato di star male fisicamente – sono le parole dell’altoatesino delle Fiamme Oro – purtroppo sono dovuto andare tanto a spinta in classico perché avevo un problema con gli sci, quindi ho preso i crampi che sono andati peggiorando quando siamo passati alla parte in skating. Soltanto nel secondo giro in pattinato sono riuscito a riprendermi. Non so, probabilmente le gambe avranno patito il freddo. Come ho già detto, non mi sembrava di star male come condizione ma il ritmo è stato alto sin dall’inizio e non sono riuscito a essere competitivo. In classico conta tanto la scelta dello sci, ero veloce ma facevo fatica a tenere, mentre in skating non avevo problemi».
Sergio Rigoni
«Per me è un’esperienza unica – ha ricordato il veneto delle Fiamme Oro – sto partecipando a una Olimpiade. Ovviamente, una volta qui, si spera sempre di fare il meglio. La gara è stata dura, anche a causa del vento che soffiava veramente forte e al freddo che si è fatto sentire. Fino a quando stai in gruppo riesci a essere coperto ma quando ti trovi da solo il vento diventa molto fastidioso».