Nella tarda serata coreana è stata disputata la prima competizione che ha assegnato medaglie per il salto con gli sci nelle Olimpiadi di PyeongChang 2018. Sul normal hill del comprensivo Alpensia la gara si è protratta oltremodo a causa di problemi con il vento, sempre frontale ma che spesso ha variato di intensità e più volte ha soffiato trasversalmente.
La medaglia d’oro è stata conquistata dal favorito della vigilia: Andreas Wellinger. Il tedesco nella prima parte di gara ha trovato un buon salto da 104.5m, concludendo in 5^ piazza ma in piena lotta per il podio. Nella seconda manche si è superato, trovando un incredibile prestazione da 113.5m. Pur atterrando praticamente in piano, il teutonico è riuscito ad appoggiare un telemark davvero eccellente, venendo premiato con valutazioni stilistiche elevate. Il ventiduenne di Ruhpolding ha così aggiunto il sigillo più prestigioso alla sua bacheca già ricca di medaglie: un oro olimpico a squadre conquistato a Sochi 2014, un argento iridato nuovamente a squadre ai Mondiali di volo di Tauplitz-Bad Mittendorf 2016, due argenti individuali e l’oro nel mixed team event ottenuti lo scorso anno ai Mondiali di Lahti.
Argento per il norvegese Johann Andre Forfang, riuscito a confermare la seconda posizione che occupava già a metà gara a pari merito con Kamil Stoch. Il ventiduenne di Tromsø è stato protagonista di due salti molto competitivi da 106 e 109.5 metri in cui ha espresso appieno la propria qualità. Per il norge si tratta della prima medaglia individuale ottenuta in un main event, così come per il terzo classificato.
Il bronzo infatti è andato al connazionale Robert Johansson, autore di una strepitosa rimonta nella seconda parte di gara grazie ad un salto eccezionale da 113.5m, corredato però da un telemark problematico con cui ha perso punti preziosi che gli avrebbero permesso di precedere il giovane compagno di squadra. Non avrebbe però potuto impensierire Wellinger, dal momento che aveva perso molto terreno nella prima manche, quando non era riuscito ad esprimere il proprio potenziale a causa della scarsa pressione sotto gli sci trovata, giungendo solamente a 100.5m.
I delusi di giornata sono stati i polacchi, in quanto Stefan Hula era leader a metà gara, seguito dal già citato Stoch. Entrambi non sono riusciti a difendersi nella serie conclusiva, scivolando infine giù dal podio. Stoch è giunto 4° ad un’incollatura da Johansson, appena 4 decimi. Dopo un convincente primo salto da 106.5m, il trentenne di Zakopane è andato più corto di un metro nel secondo, non riuscendo ad arrivare in zona HS come invece hanno fatto i tre medagliati, anche a causa del minor vento frontale incontrato.
Quinta piazza per Stefan Hula, che ha ripetuto il film visto a Zakopane due settimane fa. Dopo un primo salto da punto esclamativo, dove aveva raggiunto 111m con ottimo telemark, non è riuscito ad amministrare il buon margine di quasi 6 punti. Con i 105.5 metri della seconda parte di gara ha così perso numerose posizioni ed il podio per appena 9 decimi.
Ancora una buona rimonta per Daniel Andre Tande 6°, al di sotto delle aspettative nella prima manche e riscattatosi poi nella seconda con un ottimo salto da 111.5m, seppur ottenuti da gate più alto rispetto a coloro che lo hanno preceduto a fine gara. Ha così sopravanzato il miglior nipponico, il giovane Ryoyu Kobayashi 7°, autore di una gara molto positiva in cui ha toccato due volte 108 metri.
La top ten è stata infine chiusa dagli altri 3 atleti teutonici: Markus Eisenbichler, Richard Freitag e Karl Geiger. Deluso soprattutto il ventiseienne sassone, in lizza per le medaglie a metà gara con un ottimo primo salto da 106m con il quale aveva chiuso 4°, ma poi scivolato indietro nella manche conclusiva con salto da 102.5 metri in cui è mancata soprattutto verticalità in uscita dal dente.
Prova discreta per l’elvetico Simon Ammann 11°, che è ritornato ad appoggiare un buon telemark in entrambi i segmenti di gara, cosa che ormai non accadeva da tempo. Ha preceduto un Peter Prevc a due volti: davvero opaco nel primo salto, mentre è stato pazzesco nel secondo, atterrando a 113m e recuperando ben 12 posizioni.
Piazzamento deludente per gli austriaci, che rispecchia la stagione difficile e sottotono. Il migliore è stato Stefan Kraft 13°, mentre più indietro hanno chiuso Michael Hayböck 17°, Gregor Schlierenzauer 22° e Manuel Fettner 23°.
Prova rimarchevole per il bulgaro Vladimir Zografski 14°, che ha ritrovato un livello di competitività che gli mancava da anni, e per lo statunitense Kevin Bickner 18°, eccellente nella prima manche con un salto sul punto HS.
Due grandi nomi esclusi dalla seconda parte di gara, penalizzati oltremodo dal vento. Il nipponico Junshiro Kobayashi ha chiuso 31°, mentre è andata ancora peggio ad uno dei canditati al podio: Dawid Kubacki. In particolare quest’ultimo ha trovato un vuoto di vento, a cui si è sommato un suo errore sul tempo di stacco. Anche i quattro azzurri in gara hanno effettuato un solo salto. Il migliore è stato Davide Bresadola 35°, seguito da Sebastian Colloredo 42°, Alex Insam 45° e Federico Cecon 48°.
Archiviata la competizione sull’HS 109, gli atleti si sposteranno ora sul large hill, dove a partire da mercoledì disputeranno i salti di allenamento, con la qualificazione venerdì e la competizione sabato.
PYEONGCHANG 2018 – NORMAL HILL
1. WELLINGER Andreas (GER) 259.3
2. FORFANG Daniel Andre (NOR) 250.9
3. JOHANSSON Robert (NOR) 249.7
4. STOCH Kamil (POL) 249.3
5. HULA Stefan (POL) 248.8
6. TANDE Daniel Andre (NOR) 242.3
7. KOBAYASHI Ryoyu (JPN) 240.8
8. EISENBICHLER Markus (GER) 240.2
9. FREITAG Richard (GER) 240.0
10. GEIGER Karl (GER) 236.7
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