La decisione di inizio dicembre da parte dell’Executive Board del Comitato Olimpico Internazionale di sospendere di Comitato Olimpico russo e di permettere la partecipazione alle Olimpiadi di PyeongChang come atleti indipendenti sotto il titolo di "Olympic Athletes from Russia" portò alla creazione di una commissione con lo scopo di valutare ogni candidatura. Nelle scorse settimane è stato reso pubblico il fatto che questo panel ha escluso dalla partecipazione ben 111 atleti tra quelli proposti dalla Russia, tra di loro nomi importanti come Viktor Ahn, Anton Shipulin, Sergey Ustiugov.
Trentadue atleti esclusi su queste basi dai Giochi Olimpici che si apriranno venerdì hanno presentato ricorso d’urgenza al Tribunale Arbitrale dello Sport contro questa decisione; si tratta dei
- biathleti Anton Shipulin, Evgeniy Garanichev, Maksim Tsvetkov, Irina Uslugina, Ekaterina Yurlova, Daria Virolainen e Alexey Volkov
- fondisti Sergei Ustiugov e Gleb Retivikh
- short-track Viktor Ahn, Vladimir Grigorev, Evgeniya Zakharova, Denis Arapetyan e Artem Kozlov
- pattinatori di velocità Ruslan Murashov, Ekaterina Shikhova, Ruslan Zakharov, Anna Iurakova, Alexey Esin, Yulia Skokova, Elizaveta Kazelina e Sergey Gryaztsov
- pattinatori di figura Ivan Bukin e Ksenia Stolbova
- bobbisti Roman Koshelev e Yulia Shoksueva
- hockeysti Mikhail Naumenkov, Alexei Bereglasov, Valeri Nichushkin, Anton Belov e Sergei Plotnikov
L’organismo arbitrale, che come d’abitudine ha aperto a PyeongChang un ufficio per dirimere questioni urgenti relative ai Giochi, ha iniziato nella mattina di mercoledì 7 febbraio le audizioni in merito a questa richiesta e, a fine giornata, ha comunicato che la seduta è aggiornata a domani e una decisione è attesa per la serata di giovedì o la mattinata di venerdì.
Nel frattempo, l’ufficio coreano del TAS ha comunicato di aver ricevuto oggi una richiesta di appello d’urgenza di 15 atleti e tecnici russi. Si tratta in questo caso di atleti colpiti originariamente, a seguito dei lavori della Commissione Oswald, dalla cancellazione dei risultati ottenuti a Sochi 2014 e dalla esclusione perpetua dalle prossime edizioni delle Olimpiadi. In questo caso la scorsa settimana il Tribunale Arbitrale dello Sport aveva cancellato la decisione del CIO ripristinando le classifiche ottenute sul campo a Sochi e cancellando il ban perpetuo. In seguito a tale decisione, il CIO aveva tenuto a precisare come il verdetto del TAS non comportasse automaticamente l’ammissibilità a PyeongChang. Ora i fondisti Alexander Legkov, Maxim Vylegzhanin, Evgeniy Belov, Alexander Bessmertnykh, Evgenia Shapovalova, Natalia Matveeva, gli specialisti dello skeleton Aleksandr Tretiakov, Elena Nikitina, Maria Orlova, gli speedskater Olga Fatkulina, Alexander Rumyantsev, Artem Kuznetcov, la slittinista Tatyana Ivanova e i tecnici (partecipanti ai Giochi di Sochi come atleti) Albert Demchenko e Sergei Chudinov si appellano contro questa esclusione e il loro caso verrà esaminato a seguire.
A completare il quadro, venerdì scorso è arrivata la notizia che la Corte Civile Svizzera ha respinto l’appello di sei atleti russi non ammessi a partecipare alle Olimpiadi di PyeongChang sulla base della decisione di dicembre dell’Executive Committee del CIO che escludeva tutti gli atleti russi che in passato fossero stati sanzionati per vicende di doping. Si tratta dei pattinatori di velocità Pavel Kulizhnikov e Denis Yuskov, dei biathleti Irina Starykh e Alexander Loginov, della pattinatrice su pista corta Tatiana Borudolina e del saltatore Dmitry Vassiliev.
UPDATE: Anche questa ultima vicenda è lungi dall’essere conclusa. Nella giornata dell’8 febbraio i 6 hanno presentato appello d’urgenza al TAS.