Raffreddore e influenza sono i tipici spauracchi della stagione dedicata al nostro sport preferito, esistono però una serie di piccoli accorgimenti per abbattere il rischio di contrarre uno di questi malanni e poterci godere quella che per noi è la bella stagione. Analizziamo prima di tutto qual’è il nemico da combattere quindi parliamo brevemente di raffreddore comune ed influenza.
Il raffreddore, la malattia umana più comune, che infetta gli adulti, in media 3 volte l’anno, ed i ragazzi in età scolare fino a 12 volte, è una rinofaringite acuta virale causata solitamente da rhinovirus. Si tratta di un’affezione delle prime vie respiratorie ed in particolare di naso e gola. Generalmente non grave i suoi sintomi comprendono starnuti, produzione abbondante di muco, congestione nasale, catarro e mal di gola, tosse, mal di testa. Bambini, genitori e personale scolastico, presentano un rischio di
infezione più elevato, probabilmente a causa dell’elevata densità di popolazione
delle scuole, del cumulo di ore trascorse in ambienti chiusi e della facilità di trasmissione tra membri della stessa famiglia.
L’influenza, invece, è un’infezione virale più seria e sistemica che riguarda il tratto respiratorio, ma aggredisce successivamente tutto l’organismo indebolendolo nel suo complesso. E’ caratterizzata dall’insorgenza di sintomi quali febbre, mal di gola, produzione di muco e catarro, dolori muscolari e alle articolazioni, cefalea, tosse e malessere generale. Tipicamente, i sintomi iniziano due giorni dopo l’esposizione al virus, periodo di incubazione, e generalmente si protraggono per una settimana. Il virus è trasmesso principalmente per via aerea con la tosse o gli starnuti a distanza relativamente ravvicinata.
Non è totalmente chiaro il motivo dell’insorgenza stagionale di focolai influenzali, invece di un’insorgenza uniforme durante l’anno. Una possibile spiegazione è data dal
fatto che le persone passino maggiormente il tempo in luoghi chiusi e affollati durante la stagione fredda favorendone la diffusione. Un’altra ragione potrebbe essere la deidratazione delle mucose dovuta all’aria secca che rende difficoltosa l’espulsione effice del virus dall’organismo. Un’altra ancora riguarda i bassi livelli di vitamina D nell’organismo ed il conseguente calo delle difese immunitarie al virus.
Come possiamo desumere da quanto detto in precedenza, in linea di massima, il raffreddore e l’influenza non hanno niente a che vedere con il freddo e l’umidità e difficilmente troveremo dei virus ad attenderci in cima a una montagna o su una pista da fondo. Tuttavia uno sforzo prolungato e intenso svolto a basse temperature può indebolire il corpo e asciugarne le mucose rendendolo più vulnerabile al contatto con il virus. Per ovviare a questa “predisposizione” a contrarre uno di questi malanni, dobbiamo semplicemente curare alcuni piccoli aspetti comportamentali, vediamo quali.
Iniziamo dall’abbigliamento, che non deve mai essere eccessivo perché deve consentire una corretta traspirazione al nostro corpo sottoposto ad una attività comunque faticosa; investiamo in capi tecnici e leggeri che ci consentano una corretta termoregolazione e vestiamoci a strati per poterci alleggerire o proteggere maggiormente a seconda dell’intensità’ dell’esercizio. Importantissimo risulta anche cambiarsi, biancheria intima compresa, al termine del nostro allenamento in modo da essere sempre caldi, asciutti e termicamente isolati. Alcuni esercizi di riscaldamento e attivazione muscolare prima di iniziare l’attività, svolti in ambiente caldo, sarebbero cosa buona e giusta per prepararci all’ambiente esterno. Per mia esperienza una piccola routine di yoga quale il saluto al sole ripetuto varie volte risulta estremamente efficace e gradevole. Al termine dell’attività sarebbe altresì utile dare un tempo di recupero al nostro organismo prima di sostare a lungo in ambienti chiusi ed affollati.
Diamo quindi via libera agli alimenti ricchi in antiossidanti e probiotici visto che aiutano le nostre difese immunitarie che, con le basse temperature, tendono ad indebolirsi; promuoviamo l’assunzione di frutta (principalmente di stagione per l’apporto di vitamina C), verdura, olii vegetali, frutta secca, semi, the, caffè, cioccolato fondente, yogurt e perché no del buon vino rosso. Fondamentale sarà poi l’idratazione. Infatti il freddo riduce la sensazione della sete ma noi sappiamo che un organismo per essere forte ha bisogno di continuo apporto di liquidi e, quindi, terminiamo sempre la nostra attività reintegrandoli meglio se con bevande calde.
Può risultare utile anche un’ulteriore integrazione con glutammina, vitamina D e prebiotici sempre allo scopo di rafforzare il sistema immunitario, ma certamente, utilissimo sarà utilizzare le nostre amiche api e prendere l’abitudine di dolcificare con il miele e ricorrere al propoli ogni qual volta la gola ci manda segnali di allarme.
I malanni di stagione dello sciatore
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