Dopo le difficoltà legate al vento della giornata di ieri e della qualificazione di stamani, in gara improvvisamente le condizioni meteo sono risultate complessivamente più semplici e soprattutto uniformi per gran parte delle atlete, dunque ne è uscita una competizione non a lotteria, fatto non scontato quando si parla del trampolino piccolo di Zao (K 95 – HS 102).
Alla vigilia di questa quattro giorni di gare è giunta notizia di un paio di forfait di grossi calibri: Katharina Althaus e Carina Vogt, infatti, hanno deciso di tornare nel vecchio continente dopo le prove di Sapporo per privilegiare la preparazione in vista dei Giochi Olimpici di PyeongChang. Dunque queste assenze si sono andate a sommare a quelle delle punte di diamante transalpine, Lea Lemare e Lucile Morat, e di Lara Malsiner. Soprattutto la mancata presenza della ventunenne di Oberstdorf è pesantissima in ottica sfera di cristallo, poiché era l’unica ragazza ad una distanza tutto sommato risicata dalla leader della generale.
Maren Lundby, pettorale giallo, quest’oggi non si è fatta sfuggire l’occasione di andare in fuga nella classifica della Coppa del Mondo, non limitandosi soltanto a vincere, ma a stravincere: la norvegese ha mattato la concorrenza in entrambe le serie di gara infliggendo pesantissimi distacchi a tutte le rivali (41.6 lunghezze alla seconda classificata). Nel primo salto, l’atleta di Lillehammer, è atterrata a 101.5 metri (miglior misura di giornata) partendo dalla stessa stanga del resto del mondo, mentre nella seconda la direzione gara ha deciso di abbassarle il gate di partenza, ma lei non ha patito per nulla la velocità più bassa, andando a realizzare il salto più lungo della seconda manche avendo baciato i 100 metri.
Quello che più impressiona di Lundby è che ha vinto 8 serie di gara sulle 14 disponibili in stagione, ma soprattutto che quando è stata battuta (da Althaus, l’unica capace di fare ciò) è comunque risultata la seconda migliore del lotto ad una distanza di pochissimi punti dalla teutonica. Domani la norge avrà la possibilità di portarsi in doppia cifra di successi in Coppa del Mondo, traguardo raggiunto da sole altre tre atlete nella storia, e soprattutto di avvicinarsi sensibilmente alla prima sfera di cristallo dell’ancor giovane carriera.
Alla piazza d’onore si è classificata Chiara Hoelzl: l’austriaca è riuscita a mettere insieme due performance di alto livello per la prima volta da inizio stagione, anche se era già evidente da tempo che la salisburghese stava salendo di colpi. Questo è quindi il primo podio stagionale per l’Austria a livello di salto femminile, una manna dal cielo per il capoallenatore Andreas Felder che è stato messo sulla graticola da diverse settimane, ma le difficoltà continuano a persistere per le altre Rot-Weiß-Rot che, ancora in contumacia di Daniela Iraschko-Stolz, hanno come unica altra atleta da zona punti nel massimo circuito Jacqueline Seifriedsberger, oggi mestamente 16^.
Terzo gradino del podio per Irina Avvakumova, al ritorno nella top three un anno esatto dopo l’ultimo ottenuto proprio a Zao la passata stagione. La russa è riuscita a precedere di un incollatura (8 decimi di punto) l’idolo dei tifosi di casa Sara Takanashi grazie allo stile: alla nipponica manca il successo individuale dal febbraio scorso, quando si impose nella preolimpica dell’Alpensia Resort; in tutto sono 9 gare consecutive di primo livello che la ventunenne di Kamikawa è lontana dalla prima piazza, il lasso di tempo più lungo della carriera della fuoriclasse giapponese ancora ferma a 53 vittorie in Coppa del Mondo come Gregor Schlierenzauer. Soglia malefica?
Quinta posizione per Yuki Ito che assieme a Takanashi, Yuka Seto e Kaori Iwabuchi, con queste ultime due rispettivamente 8^ e 12^, hanno completato una prova di squadra eccellente che le pone come assolute favorite per il team event in programma domattina.
Come prime outsider avremo la Slovenia: ben quattro atlete di stanza tra Ziri e Lubjana hanno chiuso a ridosso della top 10, con le giovani ragazze junior Ema Klinec e Nika Kriznar in 6^ e 7^ piazza, entrambe al miglior risultato stagionale, e le più navigate Ursa Bogataj e Spela Rogelj in 10^ ed 11^ posizione.
In mezzo a questo festival targato Giappone e Slovenia si è piazzata un’ottima Manuela Malsiner (9^). Sul trampolino che un anno fa le regalò il primo podio in Coppa del Mondo la gardenese ha confermato l’ottimo feeling risultando costantemente nelle migliori 10 se non addirittura a ridosso del podio. Le buone notizie azzurre non si sono fermate alla ventenne di Ortisei, poiché anche Elena Runggaldier ha ottenuto il proprio season best essendosi classificata 14^.
La terza ed ultima italiana presente non ha nuovamente superato la qualificazione: Evelyn Insam pare non riuscire a venire a capo delle difficoltà che la attanagliano dall’inizio del quadriennio olimpico in corso e che si sono aggravate negli ultimi mesi.
Quest’oggi la situazione per quanto riguarda l’ultimo pettorale a 5 cerchi è cambiata: infatti Silje Opseth (17^) ha scavalcato Tara Geraghty-Moats (non capace di superare lo scoglio delle qualificazione), portando il secondo pettorale alla Norvegia e togliendo il quarto agli Stati Uniti. Ma i giochi non sono finiti qui, poiché domenica Xinyue Chang (13^) avrà la possibilità di superare Coline Mattel (anch’essa oggi non qualificata alla gara) all’ultima posizione incerta dell’Olympic quota allocation list, regalandosi eventualmente una prima partecipazione cinese ad una competizione olimpica.
Nella classifica generale della Coppa del Mondo Lundby è sempre più leader con 660 punti, seguita da Althaus che insegue ora a 160 lunghezze di ritardo e Takanashi distante 250.
ZAO I – HS 102
1. LUNDBY Maren (NOR) 260.9
2. HOELZL Chiara (AUT) 219.3
3. AVVAKUMOVA Irina (RUS) 216.8
4. TAKANASHI Sara (JPN) 216.0
5. ITO Yuki (JPN) 214.2
6. KLINEC Ema (SLO) 212.6
7. KRIZNAR Nika (SLO) 209.9
8. SETO Yuka (JPN) 206.6
9. MALSINER Manuela (ITA) 202.9
10. BOGATAJ Ursa (SLO) 196.3
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Maren Lundby stravince la prima gara di Zao e va in fuga nella generale. Manuela Malsiner è 9^
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