Nella seconda gara in programma nel tempio del salto di Sapporo, Maren Lundby ha dato una dimostrazione di forza imponente: la norvegese ha vinto per dispersione la terza gara consecutiva a cavallo della pausa natalizia.
Contrariamente a quanto visto ieri, la norvegese ha fatto maggiormente la differenza nella seconda serie: nella prima, infatti, la ventitreenne di Lillehammer è stata la migliore ma di una manciata di punti che ha portato a giocarsi il successo nel secondo salto. In quest’occasione Lundby ha trovato una prestazione da 98.5 metri, di gran lunga la miglior misura di giornata, aiutata anche da quasi mezzo metro di vento frontale, mentre le rivali dirette l’hanno trovato essenzialmente nullo.
La ragazza che era ancora in gioco per la vittoria a metà gara, Katharina Althaus (al 10° podio in carriera), ha bucato il secondo round: gli 89 metri raggiunti l’hanno staccata sideralmente dalla vincitrice di più di 20 lunghezze. Inoltre, la tedesca è stata superata dalla padrona di casa Sara Takanashi.
La nipponica ha ottenuto il miglior risultato stagionale, poiché prima d’oggi le prime due piazze erano state spartite sempre tra Lundby ed Althaus. Il divario dalla prima posizione è stato comunque importante, di 20.2 punti: con la piazza d’onore odierna ha ottenuto l’85° podio della carriera in competizioni individuali di primo livello ed occupa la sesta posizione nella graduatoria dei saltatori che hanno ottenuto più top three in carriera, senza distinzione di sesso.
Ai piedi del podio troviamo Irina Avvakumova: la russa ha rimontato un paio di posizioni nel momento decisivo ai danni di Yuki Ito (5^) e Chiara Hoelzl (6^). L’austriaca ha condotto una gara speculare alla prima disputata sul Miyanomori, vicina al podio nella prima serie a cui a fatto seguito un salto meno prestigioso, mentre la giapponese è rimasta costantemente in 5^ posizione ed ha visto così allontanarsi la top three nella generale.
Hanno chiuso le migliori 10 due atlete che hanno confermato il risultato di gara uno ed altrettante che erano state squalificate: Carina Vogt si è confermata settima, seguita dalle slovene Ema Klinec – al season best – ed Ursa Bogataj, mentre decima si è classificata Kaori Iwabuchi, ormai la terza forza in seno al team del paese del sol levante.
Quanto detto per Hoelzl vale anche per Xinyue Chang: la cinese ha mancato la top 10 a causa di un secondo salto complesso che l’ha relegata al 13° posto finale dall’8° parziale, sorte identica all’altra austriaca Jacqueline Seifriedsberger (dalla 7^ all’11^ piazza, comunque miglior risultato in stagione).
Per quanto riguarda la qualificazione olimpica nulla è cambiato nelle prime 35 posizioni dell’Olympic Quota Allocation List, ma tanti risultati pesanti sono stati fatti per avvicinarcisi: la cinese già citata ha bisogno di fare ancora una trentina di punti nelle gare della prossima settimana a Zao per riuscire a superare le ultime due qualificate, mentre Silje Opseth (17^ quest’oggi) è ormai prossima ad assicurarsi un pettorale a cinque cerchi.
Saranno fondamentali le due competizioni individuali del prossimo week end per chiarire del tutto le elette per partecipare alla seconda olimpiade del salto rosa: infatti Tara Geraghty-Moats e Coline Mattel occupano le ultime due posizioni dell’OQAL che sono minacciate dal duo asiatico-scandinavo. Sia l’americana che la francese sono state ben lontane dal superare la qualificazione odierna, ma se la transalpina è praticamente certa di gareggiare a Zao, anche se l’impressione è che solo un miracolo potrebbe permetterle di fare punti, discorso diverso per la statunitense che dovrà scegliere se tentare l’impresa olimpica, anche in questo caso sarebbe miracolosa, oppure partecipare alle prime gare della storia della Continental Cup della combinata nordica a Rena (Norvegia) dove partirebbe con i favori del pronostico.
In ottica olimpica la posizione di Evelyn Insam sembrerebbe essere già più solida, ma bisognerà capire quali saranno le strategie azzurre su quante atlete portare in Corea del Sud, poiché la gardenese ha combinato meno del nulla da inizio dicembre ad ora, per intenderci non ha superato neanche la qualificazione alla gara di oggi. Per fortuna dell’Italia le buone notizie sono arrivate da Lara Malsiner ed Elena Runggaldier: entrambe hanno chiuso in zona punti con la più giovane delle due in 21^ posizione e la veterana 24^.
Nella classifica generale della Coppa del Mondo Lundby ha messo un bel gruzzoletto tra se ed Althaus. La norvegese comanda ora con 560 punti, seguita dalla tedesca con 500 e da Takanashi a360 lunghezze.
Già da giovedì prossimo le donne torneranno a saltare in quel di Zao: contrariamente per quanto avvenuto in questi giorni, tutte le gare si terranno nel pomeriggio giapponese quindi nella mattinata italiana. In programma ci sono due competizioni individuali intervallate da un team event nella giornata di sabato.
SAPPORO II – HS 100
1 . LUNDBY Maren (NOR) 251.6
2. TAKANASHI Sara (JPN) 231.4
3. ALTHAUS Katharina (GER) 230.2
4. AVVAKUMOVA Irina (RUS) 222.3
5. ITO Yuki (JPN) 218.5
6. HOELZL Chiara (AUT) 214.5
7. VOGT Carina (GER) 207.8
8. KLINEC Ema (SLO) 207.2
9. BOGATAJ Ursa (SLO) 205.2
10. IWABUCHI Kaori (JPN) 203.8
Clicca qui per i risultati completi.
Dominio di Maren Lundby nella seconda competizione di Sapporo
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