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Italia sul podio a Oberhof: le emozioni dei quattro componenti della staffetta azzurra

Emozioni a non finire per la staffetta maschile azzurra, che ha conquistato un bellissimo secondo posto a Oberhof, ottenendo così il primo podio della staffetta maschile a distanza di sei anni.
Tanta la soddisfazione per i quattro azzurri protagonisti, che al termine della gara hanno parlato all’ufficio stampa della FISI.
Iniziamo dal primo frazionista, Thomas Bormolini: «E’ il mio primo podio in carrera, un’emozione incredibile. La nostra staffetta sta crescendo a prescindere dagli uomini che gareggiano. Già dai Mondiali di Hochfilzen dello scorso anno avevamo dato segnali importanti. Speriamo di continuare su questa strada».
Anche nella staffetta di oggi Lukas Hofer ha confermato le belle prestazioni delle ultime settimane: «Ho rischiato al poligono perchè non si vedeva granchè. Sta uscendo il frutto del lavoro d’insieme e del gruppo che si è formato. Quando si sta molto tempo insieme è importante creare un feeling e lo abbiamo fatto».
Bellissima la prova di Dominik Windisch, che in condizioni difficilissime per tutti, è riuscito a chiudere la gara con uno splendido zero. Unico tra gli atleti in gara a riuscirci: «Oggi era veramente difficile vedere il bersaglio a causa della nebbia. Ho cercato soltanto di sparare a sensazione ed era come farlo ad occhi chiusi. La gare a squadre si confermano un nostro punto di forza, siamo un bel gruppo e condividiamo la pressione tra noi. Adesso devo cercare di trasferire questa fiducia nelle prove individuali, dove mi manca ancora qualcosina. Spero che questa giornata rappresenti un buon viatico per i prossimi appuntamenti. Ieri ho analizzato bene i miei risultati stagionali e ho capito tante cose».
Infine Thierry Chenal, al primo podio in carriera a poche settimane dall’esordio in Coppa del Mondo: «Quando ho visto Windisch arrivare al cambio in testa con margine sugli avversari, mi è salita la tensione, sentivo le gambe dure. Tuttavia al poligono a terra ho sparato bene e ho tirato un sospiro di sollievo. Nel secondo poligono in piedi ho preso i primi tre bersagli, poi ho cominciato a pensare all’occasione che avevo e così ho iniziato a sbagliare. Non riesco ancora a realizzare bene quello che abbiamo fatto, mi tremano le gambe solo a pensarci. Appena ho tagliato il traguardo, sono andato ad abbracciare i compagni perchè sono stati grandi».  

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