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Salto

Il Giappone domina il primo team event della storia del salto femminile

Sotto una forte nevicata, che sta colpendo la Foresta Nera da diversi giorni, si è disputata la prima prova a squadre della Coppa del Mondo del circuito rosa del salto con gli sci. I pronostici della vigilia sono stati sovvertiti dal Giappone che partiva come seconda forza in campo dietro alle padrone di casa tedesche.
La strategia nipponica è stata quella di prendere il comando delle operazioni da subito, schierando come prima atleta Yuki Ito: la ragazza di Shimokawa non ha deluso le aspettative infliggendo un pesante passivo nella propria rotazione a Carina Vogt, grazie ad un salto da 104 metri.
Un po’ a sorpresa la terza miglior nipponica di giornata è stata Kaori Iwabuchi che nella sua prima performance ha aumentato il divario con la Germania, nell’occasione rappresentata da Juliane Seyfarth.
La svolta è avvenuta nella terza rotazione di otto, quando è stato il turno di Yuka Seto: la giapponese ha reso sotto le aspettative, lasciando la possibilità di un eventuale rientro in gioco da parte delle teutoniche. È stato dunque il turno di Svenja Wuerth che ha realizzato un salto da 97 metri, ma dopo l’atterraggio sono cominciati i problemi: gli sci dell’atleta di Baiersbronn si sono divaricati a causa della zona d’atterraggio in precarie condizioni per colpa della neve fresca, quindi la ragazza è caduta rovinosamente di faccia andando inoltre a sbattere contro le barriere che delimitano la pista. La numero 3 della squadra tedesca è stata portata via in toboga, quindi in ambulanza, dopo diversi minuti di apprensione dimostrando di essere cosciente. Le prime frammentarie notizie che sono giunte da Hinterzarten hanno scongiurato un grave infortunio, si vedranno nelle prossime ore le reali condizioni di Wuerth.
Dunque la gara è definitivamente svoltata in favore delle nipponiche che hanno avuto in ultima frazione Sara Takanashi: la detentrice della sfera di cristallo, nel suo primo salto, è rimasta in linea con le compagne di team ma è risultata complessivamente inferiore a diverse dirette concorrenti.
Nella seconda serie, dato l’ampio margine sulle squadre avversarie ed anche una tedesca fuori gioco, per il Giappone è stato un gioco da ragazzi portare a casa il successo di giornata, nonché  il primo stagionale. Il margine con cui hanno battuto le seconde classificate è stato esorbitante, ovvero di 92.7 lunghezze.
Con grande sorpresa la piazza d’onore è stata occupata dalla Russia trascinata  da una grande prestazione di Irina Avvakumova che nel primo salto è atterrata sul punto HS fissato a 108 metri e complessivamente ha fatto registrare il terzo punteggio assoluto. Anche gli altri membri del quartetto meritano la citazione, poiché è stato soprattutto grazie alle performance sopra le aspettative di Anastasiya Barannikova ed Alexandra Kustova che la Russia può festeggiare il primo podio stagionale. L’anello debole del quartetto è stata invece Sofia Tikhonova che è risultata opaca in entrambi i salti.
Terzo gradino del podio per la Francia in cui la migliore è risultata complessivamente Lucile Morat: nella prima manche la sedicenne di Courchevel ha realizzato un salto eccellente da 107.5 metri, ma un enorme pasticcio nella fase di stacco nella seconda serie ha estromesso le transalpine dalla lotta per la seconda piazza.
Dunque quarta posizione per la Germania che ha poco da recriminare: con soli sette salti è riuscita a stare davanti alla Slovenia ed a sfiorare un possibile clamoroso podio. Chiaramente la migliore teutonica è stata Katharina Althaus che ha anche fatto segnare il miglior punteggio assoluto in virtù di due prestazioni da 106 e 106.5 metri da stanga più bassa rispetto alla maggior parte delle avversarie.
Grande delusione per le slovene, quinte, che hanno tutte complessivamente sottoperformato: la top three appariva alla loro portata anche con una Germania a pieni salti. In sesta piazza troviamo l’Austria che, ancora in contumacia di Daniela Iraschko Stolz, è risultata complessivamente in crescita rispetto a Lillehammer.
Hanno chiuso la top 8 la Norvegia e gli Stati Uniti: la prima ha avuto come grande protagonista Maren Lundby, autrice del secondo punto assoluto, mentre le americane hanno tutte saltato sopra le aspettative cogliendo un risultato insperato alla vigilia.
Prova deludente per l’Italia che non è andata oltre il nono posto: sia le sorelle Manuela e Lara Malsiner che Elena Runggaldier non sono riuscite a tenere il ritmo delle prime uscite stagionali, mentre Veronica Gianmoena ha realizzato una prestazione in linea con il suo potenziale.
TEAM  EVENT – HINTERZARTEN HS 108
1. GIAPPONE (Ito Y., Iwabuchi K., Seto Y., Takanashi S.) 956.0
2. RUSSIA (Barannikova A., Kustova A., Tikhonova S., Avvakumova I.) 863.7
3. FRANCIA (Lemare L., Clair J., Dieu R., Morat L.) 846.4
4. GERMANIA (Vogt C., Seyfarth J., Wuerth S., Althaus K.) 836.5
5. SLOVENIA (Bogataj U., Kriznar N., Rogelj S., Klinec E.) 829.0
6. AUSTRIA (Raudaschl E., Purker C., Seifriedsberger J., Hoelzl C.) 800.6
7. NORVEGIA (Stroem A. O., Kleven T. S., Opseth S., Lundby M.) 798.3
8. STATI UNITI (Lussi N., Ringquist A., Hendrickson S., Englund N.) 717.1
9. ITALIA (Malsiner L., Gianmoena V., Runggaldier E., Malsiner M.) 336.5
10. CANADA (Maurer N., Bodnarchuk N., Strate A., Henrich T.) 335.5 Clicca qui per i risultati completi.

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