Interviste - 13 dicembre 2017, 16:00

Snorri Einarsson, l'islandese che vuole battere gli amici norvegesi nel fondo

Il fondista, unico rappresentante di livello di una nazione senza tradizione, si racconta.

Courtesy Ski.is

Nonostante il suo territorio sia ricoperto dalla neve per almeno cinque mesi l'anno e sulla sua superficie vi siano ben 13 ghiacciai, tra cui il più esteso d'Europa il famoso Vatnäjokull, l'Islanda non ha mai prodotto nessuno sciatore di buon livello nella sua storia.

Questo, secondo i tecnici locali, può essere ricondotto al fatto che la sua popolazione conta solamente trecentomila abitanti e che lo sci di fondo in particolare sia praticato da una ristretta fascia di popolazione. Per i giovani islandesi la scelta di praticare uno sport ricade in primo luogo su pallamano e calcio, che rappresentano gli sport che riescono ad unire l'intera nazione durante la partite delle due nazionali. Negli ultimi due anni in particolare , gli uomini del “Geysir sound“ hanno monopolizzato l'opinione pubblica con le due storiche qualificazioni agli Europei e ai prossimi Mondiali di Russia 2018.

Nello sci di fondo, nonostante i pochi praticanti e affiliati alla Federazione (Skìðsamband Islands), dal maggio 2016 gli islandesi possono però finalmente contare su uno sciatore di livello che ben si sta comportando nel circuito di Coppa del Mondo .

Parliamo di Snorri Eythor Einarsson, 31 anni nato ad Alta. I suoi due nomi , Snorri Eythor e il luogo di nascita, Alta, ben rappresentano le origini miste del ragazzo nativo del Nord Norge. Einarsson ha infatti papà islandese e mamma norvegese.

Ma a parte una breve parentesi nella quale ha frequentato le scuole medie nella capitale Reykjavik, Snorri ha sempre vissuto e respirato fin da bambino l'ambiente iper competitivo dello sci di fondo norvegese. Trasferitosi a Tromsø da adolescente, Einarsson ha poi sviluppato una discreta carriera junior sotto bandiera Norge usufruendo degli insegnamenti dati dall'avanzata cultura sciistica norvegese, nettamente superiore a quella islandese.

Ottenuto il diploma al liceo, il Geysir boy decide di trasferirsi nel circuito statunitense frequentando la celebre Utah University. Nel circuito nordamericano l'allora fondista norvegese acquisisce notevole valore vincendo diversi titoli NCAA. Conseguita la laurea, torna in Europa dove inizia una lenta ma inesorabile crescita di risultati nel circuito interno norvegese raccogliendo diversi podi nelle gare distance della Scandinavian Cup. In quegli anni si iniziano a vedere le sue principali caratteristiche di fondista: ambivalente in entrambe le tecniche, gran lavoratore e adatto ai format dai 15km a salire.

Nel 2010 gli arriva una prima offerta per disputare le Olimpiadi sotto bandiera islandese ma lui convinto dei propri mezzi decide di rimanere a rappresentare la nazione di Harald V sebbene debba affrontare la spietata concorrenza interna che quell'anno lo priverà del suo sogno olimpico. Così Snorri commenta il primo rifiuto di indossare la casacca della nazione paterna:” Quando ero in forma, mi sentivo abbastanza bene anche per la squadra norvegese. Quindi non c'era motivo di cambiare squadra nazionale. Sentivo che non era abbastanza ambizioso il passaggio in Islanda per assicurarmi un posto facile alle Olimpiadi. Se fossi andato in Islanda allora, la mia motivazione sarebbe diminuita".

L'anno successivo riesce a disputare il suo primo Tour de ski, chiudendo sfinito sul Cermis in trentesima posizione. La stampa vichinga si accorge di lui dodici mesi dopo, quando ai nazionali di Voss nello skiathlon coglie un prestigioso secondo posto finendo a breve distanza da Martin Jonsrud Sundby. Dopo la delusione della seconda non convocazione per le Olimpiadi di Sochi, nella stagione 2015-16 un gran faticatore come lui decide di dedicarsi al circuito Visma Ski Classic col team Santander. Qui coglie un discreto 16° posto nella Marcialonga e il 26° posto nella successiva Vasaloppet .

Poi finalmente nell'estate scorsa il suo sogno di essere a Pyeongchang ha la meglio e dopo aver sbrigato la lunga trafila burocratica ottiene la nazionalità della terra dei geysir, del fuoco e dei ghiacci.

Il suo esordio internazionale con la nuova nazionalità avviene coi mondiali di Lahti 2017 dove il suo miglior risultato è il trentanovesimo posto nello skiathlon . Quest'anno dopo una lunga e completa preparazione iniziata coi compagni islandesi prima, proseguita poi lungo i fiordi del Finnmark e conclusa sul ghiacciaio di Tignes il suo ritmo è salito di colpi a cominciare dal buon quarto posto nella gara FIS a skating di Muonio a soli 20” dal nome nuovo russo Chervotkin.

A dimostrazione della sua ambivalenza tecnica, Einarsson coglie a Ruka il suo personal best in alternato con il 22° posto nella 15km nell'esordio stagionale di Coppa del Mondo. Lo scorso weekend conferma poi il proprio buono stato di forma col 29° posto di Davos. Ma queste, seppur importanti , sono solo tappe di avvicinamento a quelle che saranno le sue prime Olimpiadi.

Durante una pausa fra gli intensi allenamenti e il trasferimento a Davos , Einarsson fedele alla grande civiltà e educazione che contraddistingue i due popoli che lui rappresenta ha risposto con molta competenza e profondità alle nostre domande confermando quanto di buono viene detto su di lui all'interno del mondo dello sci di fondo.

Come è avvenuto il tuo approccio allo sci di fondo avendo trascorso la maggior parte della tua adolescenza a Tromsø , nell'estremo nord della Norvegia?
Non ricordo esattamente l'esatto momento in cui ho incominciato con gli sport nordici , ma crescendo nel Nord della Norvegia ( tranne che per un anno trascorso a Reykjavik alle medie ) ciò è quello che usualmente si fa da bambini per divertirsi. Noi eravamo una famiglia estroversa e sempre in viaggio nei weekend per disputare le competizioni giovanili . Crescendo , lo sci nordico e il salto con gli sci in particolare , erano il nostro divertimento nella stagione invernale sia a scuola sia al di fuori dell'orario scolastico . Non ero molto bravo nei miei primi anni ma qualcosa in me cambiò dopo i 15-16 anni. Io ero sempre il ragazzo più piccolo in gara ma da li in poi fui in grado di cogliere qualche successo.

C'e' una gara , un aneddoto particolare o un ricordo speciale che hai avuto nei tuoi primi anni da junior ?
Ricordo le mie prime gare ai Nazionali Junior Norvegesi. Speravo di entrare nella top 10 anche se sapevo che sarebbe stato estremamente difficile. Ciò nonostante terminai le due gare 6° e 4° ad un solo secondo dalla medaglia. Questi piazzamenti mi fecero realizzare che potevo fare bene in questo sport e che dovevo allenarmi più duramente negli anni a venire.

Puoi raccontarci qualcosa di più su di te, Snorri ? Come sciatore e come ragazzo al di fuori delle gare e degli allenamenti ?
Come fondista direi che non sono mai stato un vero talento o con un fisico atletico , ma ho imparato presto a lavorare duramente sulle cose di me stesso che volevo migliorare e fare meglio. Penso che ho mantenuto questo orientamento mentale nel corso di questi anni di competizioni. Sebbene non abbia mai avuto grandi exploit o grandi sponsorizzazioni ho continuato a lavorare duramente perchè io veramente voglio vedere cosa posso fare nello sport. Io ho compreso subito che amavo sciare, allenarmi, disputare gare e sviluppare nuove amicizie e contatti con gli altri compagni con cui mi allenavo nella mia zona. Specialmente quando ero a Tromsø dopo il liceo e non ero molto sicuro se continuare con lo sci mentre frequentavo le lezioni universitarie, ho voluto tenermi stretta la mia passione per lo sci perché noi eravamo un gruppo di ragazzi che insieme si divertivano molto durante gli allenamenti . Al di fuori dello sci sono un normale ragazzo piuttosto espansivo a cui piace divertirsi, fare battute . Mentre quando sono a casa trascorro il mio tempo libero cercando di giocare quanto più possibile coi miei nipotini o uscendo con gli amici.

Lo sci di fondo è uno sport che richiede molta fatica , passione , grande dedizione e perseveranza giorno dopo giorno. In genere quante ore di allenamento fai ogni anno e senti che stai rinunciando a qualcosa per raggiungere gli obiettivi che ti sei posto ?
Sono molto vicino alle mille ore di allenamento, forse leggermente al di sotto. Ma devo allenarmi molto se voglio essere competitivo in questo sport. Alcune volte penso a ciò che gli altri pensano di noi, che stiamo sprecando il nostro tempo nel cercare di essere bravi nello sport mettendo da parte ogni altra cosa. Per me il praticare lo sci di fondo è quasi una dipendenza. Non che non mi diverta quando ho giorni liberi, ma in tutti questi anni mi sento molto fortunato nell'avere la vita che ho e voglio godermela al massimo perché il prossimo sarà probabilmente il giorno migliore della mia vita. Non perché ho uno straripante successo, ma quando sarò vecchio sono certo che penserò – QUELLI ERANO I GIORNI – riferendomi a questa fase agonistica della mia vita. E' sempre stato il sogno della mia vita gareggiare in Coppa del Mondo per l'Islanda quando ero adolescente e seguivo lo sci in TV. Cosi' io sono uno dei pochi che sta veramente vivendo il sogno che avevo fin da bambino e non posso certo lamentarmi .

A livello internazionale i fondisti norvegesi stanno dominando la specialità da molti anni a questa parte , creando nuovi talenti in continuazione anno dopo anno . Quale è il vostro segreto ?
Onestamente non lo so, ma credo che la cultura dello sci ben radicata nella società norvegese renda le giovani leve desiderose di dimostrare il massimo nello sport norvegese. Io penso che molti sci club stiano facendo un lavoro sublime sviluppando i giovani atleti e credo che loro abbiano armonizzato il modo di pensare il fondo e i metodi di allenamento dai giovanissimi fino agli adulti. Questa combinazione rende i giovani fondisti esposti alla massima competizione possibile fin dalla giovane età e li responsabilizza a dare tutto il possibile per migliorarsi ogni anno se vogliono avere successo nelle competizioni interne della loro categoria. Questo è il segreto per atleti come lo sono io, ma poi ci sono atleti come Northug, Klæbo, Bjørgen, Johaug. Io non conosco veramente il loro segreto ma penso che molti di questi siano così atleticamenti ben dotati dalla giovane età che avrebbero avuto successo in ogni sport. Il fatto è che in Norvegia la scelta numero uno per lo sport è lo sci nordico !

Dato che tu hai padre islandese , tu hai cambiato nazionalità la scorsa stagione . Puoi dirci di più sul movimento attuale dello sci di fondo in Islanda ? E' possibile azzardare un paragone fra la Norvegia e l'Islanda?
Difficile comparare la Norvegia con l'Islanda. Sono due mondi differenti praticamente in ogni cosa. Il movimento fondistico islandese è piccolo ma sta crescendo e abbiamo training camp nazionali e regionali dove ognuno in
possesso di rollerski partecipa. Dai 12 anni a salire gli allenamenti e le sedi vengono condivisi assieme ogni giorno. Per me è come tornare indietro di 15 anni e ricominciare tutto da capo. Dal dormire sui pavimenti, coi ragazzi che si rincorrono lungo i corridoi e si divertono. Ma io ero esattamente così quando avevo 14 anni cosi' non posso certo lamentarmi. Dobbiamo iniziare da qualche parte e penso che siamo arrivati ​​molto lontano in un breve periodo di tempo. Sette anni fa ho parlato con la Federazione della possibilità di gareggiare per loro e che volevo disputare alcuni Mondiali ma questo era impossibile. Competere in Coppa del Mondo è sempre stato il mio obiettivo e se ciò non stava accadendo è stata una grande delusione. Non è stata una decisione difficile correre per la Norvegia in quel momento, ma ora non posso credere a quello che abbiamo raggiunto in un periodo così breve. Soprattutto siamo un gruppo davvero coerente che sta facendo del nostro meglio per migliorare ogni giorno e aiutarci a migliorare e diventare più forte . Penso che la gente sottovaluti il ​​valore di essere un gruppo forte e coeso che lavora per lo stesso obiettivo e le stesse idee.

Che cosa ti piace di meno del circuito di Coppa del Mondo ? 

Il doping. C'e' e ci sarà sempre l'imbroglio nello sport professionistico. Ero solito arrabbiarmi molto su questo argomento ma ora mi sono riappacificato con questo, è un fatto che qualche volta ti porta via la gioia di gareggiare a questi livelli. Non sono più interessato nell'argomento perchè è noioso e deprimente ma non ho mai pensato che vi fossero molte persone che imbrogliavano nelle mie gare. 

Il principale avvenimento della stagione saranno le Olimpiadi di Pyeongchang. Quali sono le tue ambizioni relazionate al tuo programma specifico di gare?
Le mie ambizioni olimpiche sono le stesse come sempre, dare sempre il meglio di me stesso . Non ho obiettivi reali per uno specifico risultato. Non so mai se sarò felice della gara oppure no prima di una competizione. Vediamo come va.  

Come ti vedi da qui a dieci anni?
In questo periodo sto avendo un periodo felice, cosi' nel mio futuro spero che gareggerò ancora . Poi non so se mi occuperò della preparazione degli sci per altri atleti, chi può dirlo adesso. Molti dei miei migliori amici si occupano della preparazione degli sci di altri fondisti e forse farò quello anch'io. Io penso che rimarrò comunque nell'ambiente dello sci ma vedremo con quale mansione. Mi piace molto studiare e penso che i miei studi non si siano ancora conclusi. Alcune volte mi piacerebbe andare ancora a scuola, avere un lavoro normale o dare fuoco alla borsa degli sci, ma devo ammettere che sarà molto dura per me stare lontano dal mondo degli sport invernali dopo che avro' smesso. 

Snorri , Hai la possibilità di scegliere un sogno per il tuo futuro . Vincere la Vasaloppet , essere il primo islandese in medaglia alle Olimpiadi , diventare il nuovo Presidente della Norvegia o Islanda, oppure vincere il Nobel per la Pace o per la Medicina. Cosa scegli ?
Penso che la mia scelta cada sull'ottenere una medaglia alle Olimpiadi. Non è molto realistico al momento ma dalle alternative presentate è l'unica che sembra la piu' divertente e che significherebbe molto per me personalmente. Non ho le stesse sensazioni nel pensare a vincere la Vasaloppet , entrare in politica o nelle accademie. Desidererei essere abbastanza intelligente per ricevere il premio Nobel ma ho il timore che io sia piuttosto lontano da quanto richiesto.

Paolo Romanò