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Sci di fondo

Skiathlon a Lillehammer, Klæbo beffa Sundby in rimonta

Sembrava cosa fatta la prima vittoria stagionale di Martin Johnsrud Sundby, che a poco più di un chilometro dal traguardo dello skiathlon di Lillehammer aveva fatto il vuoto in salita. E invece Johannes Høsflot Klæbo si è inventato il numero forse più eclatante di un inizio di stagione da assoluto dominatore. Una rimonta fulminea, sul dente che precedeva l’ingresso nello stadio, seguita dalla solita progressione in volata.
La gara maschile ha seguito un copione molto diverso rispetto a quella femminile. Se, tra le donne, Charlotte Kalla e Heidi Weng avevano subito fatto la differenza, tra gli uomini i 15 km in classico sono filati via senza scosse. Un ritmo altalenante, con fasi di stallo alternate a timide accelerazioni, ha consentito a 16 atleti di arrivare compatti al cambio di tecnica e di sci: Iivo Niskanen, Sundby, Hans Christer Holund, Sergey Ustiugov, Alexey Chervotkin, Daniel Rickardsson, Alexander Bolshunov, Maurice Manificat, Simen Hegstad Krüger, Jean Marc Gaillard, Niklas Dyrhaug, Klæbo, Alex Harvey, Marcus Hellner, Alexey Poltoranin e l’azzurro Francesco De Fabiani. Principale assente Didrik Tønseth, già attardato di circa un minuto.
Il primo vero affondo della gara è arrivato da Manificat, nella prima tornata a skating. Il francese ha trovato la collaborazione di alcuni norvegesi, primi fra tutti Holund e Sundby. Il gruppo ha subito iniziato a perdere elementi, e fra i primi a staccarsi è stato De Fabiani, comunque autore di una prova confortante nella sua tecnica prediletta.
A un giro dal termine, ai 26.25 km, in testa restavano Chervotkin, Manificat, Holund, Krüger, Harvey, Sundby, Klæbo e Niskanen, mentre Ustiugov faceva l’elastico in coda al gruppo e tentava di approfittare delle fasi di studio per riprendere contatto.
L’azione che è parsa decidere la gara è arrivata sull’ultima salita, quando Sundby ha tentato di anticipare la volata. Klæbo è stato il solo a reggere l’urto del primo scatto, ma sul secondo è parso capitolare. Holund è rientrato sul giovane connazionale, e gli ha fornito forse la collaborazione che lo ha tenuto a galla nel momento più difficile. In fondo alla discesa, recuperate le forze, il 21enne pettorale giallo si è lanciato in una progressione che gli ha consentito il riaggancio, ormai all’ingresso nello stadio. La volata a due, di fatto, è stata senza storia.
Dopo la vittoria svedese tra le donne, la Norvegia può festeggiare addirittura un poker. Holund ha infatti completato il podio, seguito da Krüger, che ha preceduto di misura Manificat. Sesto e settimo Harvey e Niskanen, mentre il terzetto russo Chervotkin-Ustiugov-Bolshunov ha occupato le tre piazze meno nobili della top ten.
Tra gli italiani, gli unici punti sono arrivati da De Fabiani, che nel segmento in tecnica libera si è dovuto difendere e ha chiuso 18esimo. Dietmar Nöckler e Giandomenico Salvadori hanno tagliato il traguardo insieme, al 39esimo e 40esimo posto. 59esimo Stefan Zelger.
Con il successo odierno, Klæbo allunga ulteriormente nella generale di Coppa del Mondo. Con 526 punti, ne conta addirittura 198 di vantaggio su Sundby (328), che sfila la seconda piazza a Bolshunov (282). Seguono Niskanen (240) e Harvey (230).

SKIATHLON MASCHILE LILLEHAMMER – CLASSIFICA FINALE
1. Johannes Høsflot KLAEBO (NOR) 1:16:47.1
2. Martin Johnsrud SUNDBY (NOR) +1.3
3. Hans Christer HOLUND (NOR) +6.8
4. Simen Hegstad KRÜGER (NOR) +10.9
5. Maurice MANIFICAT (FRA) +11.3
6. Alex HARVEY (CAN) +13.1
7. Iivo NISKANEN (FIN) +16.2
8. Alexey CHERVOTKIN (RUS) +37.7
9. Sergey USTIUGOV (RUS) +42.2
10. Alexander BOLSHUNOV (RUS) +59.6

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