Östersund può essere definita a pieno diritto una classica di inizio inverno, essendosi guadagnata in via definitiva il ruolo di ouverture. Per il massimo circuito del biathlon cominciare dalla Svezia è diventata consuetudine dall’ormai lontano 2005.
Ha fatto eccezione l’annata 2007-’08, quando la località dello Jämtland ospitò i Mondiali nel mese di febbraio. Peraltro la rassegna iridata tornerà nel 2019, di conseguenza questa tappa è a tutti gli effetti anche un appuntamento pre-Mondiale.
Sino a oggi nell’Östersunds skidstadion si sono disputate 59 gare maschili individuali di primo livello (18 venti km, 23 sprint, 16 inseguimenti, 2 mass start), di cui cinque con valore iridato (l’individuale del 1970 e una per format nel 2008).
Sono 28 gli atleti con almeno una vittoria. Curiosamente i tre più titolati sono tutti in attività. Difatti la graduatoria degli uomini con più successi è guidata a quota 12 da Martin Fourcade, che negli ultimi sei anni è riuscito a superare Ole Einar Bjørndalen, attestastosi a 11. In terza posizione, con 7 affermazioni, troviamo Emil Hegle Svendsen.
In verità dal 2011 in poi il francese ha lasciato le briciole agli avversari. Il fenomenale catalano ha vinto 12 delle ultime 17 gare disputate nello Jämtland, conquistando come un metronomo due successi ogni anno.
Per questa ragione non sorprende che, oltre al regale terzetto appena citato, vi sia un unico altro atleta in attività ad aver primeggiato su queste nevi, ovvero Anton Babikov.
In tema di nazioni, sul gradino più alto del podio di Östersund hanno sventolato 13 diverse bandiere.
La Norvegia non ha rivali avendo vinto ben 26 volte. La recente sequela di successi di Fourcade ha permesso alla Francia di issarsi in seconda posizione a quota 13 con ampio margine sulle inseguitrici dirette.
Superpotenze quali Germania e Russia si sono imposte in 4 occasioni. Pochissime, considerando la forza dei movimenti in questione. Se Babikov nel 2016 ha spezzato il digiuno russo, l’ultimo hurrà tedesco è invece datato addirittura dicembre 2008.
Sono 2 le affermazioni di Bielorussia, Italia e Unione Sovietica, mentre hanno festeggiato un’unica volta Austria, Canada, Finlandia, Slovenia, Polonia e la Svezia padrona di casa.
Le vittorie azzurre portano la firma di Johann Passler e Wilfried Pallhuber, impostisi rispettivamente nella sprint dell’11 marzo 1989 e nell’individuale del 5 dicembre 1996.
Per la verità l’impianto svedese non è particolarmente amico del movimento italiano poiché oltre a questi successi si conta solamente un altro podio, ottenuto da Pier Alberto Carrara, terzo classificato nella sprint del 9 dicembre 1995.
Per quanto riguarda gli uomini presenti in loco, su queste nevi Lukas Hofer vanta tre ingressi nella top-ten con un 6° posto nell’individuale del 2013 come miglior risultato. Tale piazzamento è stato eguagliato da Dominik Windisch nella sprint del 2016. Thomas Bormolini ha ottenuto proprio qui il picco della propria carriera, classificandosi 19° nell’individuale di tre anni fa e marcando punti anche dodici mesi orsono.
PROGRAMMA MASCHILE
30 novembre, ore 17.15 – Individuale
2 dicembre, ore 14.45 – Sprint
3 dicembre, ore 15.15 – Inseguimento