A distanza di quattro anni Karin Oberhofer potrebbe ricevere a casa la medaglia di bronzo per la sprint femminile delle Olimpiadi di Sochi. È la conseguenza della squalifica a vita subita da Olga Vilukhina, coinvolta, insieme a Iana Romanova, nel caso della manomissione delle provette dei test antidoping da parte della Russia durante i Giochi Olimpici, come riferito dal rapporto McLaren. Quel giorno la biatleta azzurra chiuse al quarto posto, consolandosi comunque con il bronzo conquistato nella staffetta mista, insieme a Dorothea Wierer, Lukas Hofer e Dominik Windisch, e anche alla medaglia di legno che le fecero trovare, una volta tornata a casa, suo papà Paul e il cugino Andre, per festeggiare anche il quarto posto. L’azzurra, che in questi giorni, è in Val Martello, dove sta proseguendo la sua preparazione, nonostante un problema fisico dovuto a una caduta in allenamento che l’ha un po’ frenata, ha commentato la notizia, contattata dalla nostra redazione.
Ciao Karin. È di ieri la notizia della squalifica di Vilukhina e del tuo possibile bronzo alle Olimpiadi di Sochi, anche se la russa ricorrerà al TAS.
«Si, infatti vedremo cosa accadrà e, fino a quando non riceverò la medaglia, nulla sarà certo. La direzione, però, sembra essere quella».
Puoi descriverci le tue sensazioni?
«In questo momento sono felicissima e se dovesse essere confermata la medaglia, logicamente farei una festa insieme alla mia famiglia. Dall’altra parte un pizzico di amarezza resta sempre per come sono andate le cose. Però a Sochi festeggiai comunque, insieme ai miei compagni, quella splendida medaglia nella staffetta mista. Ora sarebbe bello poter ricevere anche questa medaglia individuale, anche perché sarebbe storica, in quanto la prima medaglia olimpica per un’italiana in una gara individuale femminile. Per me sarebbe una bella soddisfazione, essendo stata anche la prima italiana a vincere una medaglia mondiale. Insomma, se dovesse arrivare questo bronzo sarò ben contenta. L’importante è che venga presa la decisione giusta. Io quel quarto posto l’avevo accettato, ma se sarà confermato che qualcuno non era pulito, allora sarò felice di festeggiare una medaglia».
Anche perché pure quel quarto posto l’avevi festeggiato trovando, al ritorno a casa, una medaglia di legno.
«Anche quella era una bellissima storia e quella medaglia di legno non la sostituirò mai. Se arriverà questo bronzo, sarò l’unica ad avere due medaglie per la stessa gara (ride, ndr). Oggi per me è una giornata speciale, perché mio papà avrebbe festeggiato i suoi 39 anni sulla sedia a rotelle. Lui ha sempre festeggiato questa giornata, perché era convinto che nel giorno dell’incidente gli fosse stata in realtà donata un’altra vita. Per me, quindi, è un segno che questa notizia sia arrivata proprio in questi giorni. Oggi, parlando tra noi in famiglia, ci siamo detti che papà avrebbe fatto una festa gigante per questa medaglia. Comunque ripeto ancora, se dovesse arrivare sarebbe bello, l’importante è che sia fatta giustizia».
Il bronzo lo dedicheresti proprio a tuo papà?
«Certamente lo dedicherei a lui e a tutta la mia famiglia. Se davvero dovesse arrivare, potrei festeggiare addirittura con mio figlio, sarebbe una cosa bellissima. Una medaglia olimpica rimane sempre tale sia festeggiata a Sochi sia qui. Poi, ovviamente, uno può chiedersi come sarebbe stato vincerla allora».
Un’ultima domanda: come sta proseguendo la tua preparazione? A che punto sei?
«Vediamo un po’, non voglio creare troppe aspettative, perché ho perso tanto allenamento. Sto facendo il massimo, ma mi rendo conto che sarà difficile recuperare presto sulle altre, quindi preferisco rimanere con i piedi per terra. Non avendo avuto alcun confronto con altre, non so a che punto sono e quanto sono veloce in questo momento. Posso solo dire che mi piace fare questo sport, anche in questo momento sto andando a sciare e, per questo motivo, ringrazio i miei sponsor e il Centro Sportivo Esercito che continuano a sostenermi. Io sono felice di poter fare questo tentativo, ce la sto mettendo tutta, grazie anche al piccolo Paul che mi sta permettendo di andare avanti. Per me lui è la cosa più importante ed è bello vedere che sta bene. Comunque, tornando al mio programma, inizialmente l’obiettivo era rientrare a gennaio, perché volevo sfruttare novembre e dicembre per trovare la condizione. Mi è stato però consigliato di anticipare il rientro, quindi gareggerò già in Coppa Italia a dicembre, perché se voglio qualificarmi per qualcosa, è importante farsi trovare pronta presto, anche se non sarà facile. Sono tranquilla e contenta».