Dalla Russia sono arrivate le reazioni di Olga Vilukhina e Iana Romanova, squalificate a vita dai Giochi olimpici e private delle medaglie ottenute a Sochi 2014.
La ventinovenne di scuola Novosibirsk ha utilizzato il proprio profilo Instagram, mentre la trentaquattrenne di Omsk è stata raggiunta dall’agenzia Itar-Tass.
Olga Vilukhina: “All’epoca piansi di gioia. Oggi piango ancora, ma per il motivo opposto. Cos’è questa assenza di diritto? Non capite, amici, che si tratta di un inquietante disegno? Ci stanno togliendo medaglie in maniera sistematica senza possibilità di difesa!
Le mie medaglie sono pulite. Nel corso della mia carriera agonistica sono stata testata centinaia di volte, nell’arco di 15 anni. Tutti negativi, compresi quelli per cui ora sono stata squalificata. Stiamo venendo puniti sulla base di campioni negativi. Le emozioni provate a Sochi non mi potranno mai essere tolte e lotterò fino alla fine”.
Iana Romanova: “Siamo di fronte a una profonda ingiustizia. Le sentenze erano già emesse in partenza e non ho dubbi, mi appellerò al Tas.
Se questo fosse un processo sarei stata assolta. L’accusa non ha prove, solo la testimonianza di Rodchenkov. Ci stanno togliendo le medaglie sulla base delle sue parole. Lui chi è? Si nasconde e non si presenta neppure alle udienze.
Quando era a capo del laboratorio antidoping di Mosca non sapevo neanche ci fosse. L’intera storia è ridicola. Rodchenkov è un farmacologo fallito, incapace di vendere le sue “invenzioni”. Di conseguenza ha fatto nascere tutta questa buffonata.
E il Cio? Sono davvero delusa. Non ho più neanche voglia di guardare i Giochi olimpici, non c’entrano più nulla con il termine ‘Giochi’.
Se non verrà raggiunta una sentenza equa, allora butterò la medaglia nella spazzatura piuttosto che ridarla a questo Cio”.