Sia nella qualificazione di venerdì che nel team event di ieri Junshiro Kobayashi aveva ottenuto il terzo punteggio assoluto, dimostrando di essere uno dei pretendenti al podio nella competizione individuale. Il nipponico non ha deluso le aspettative quest’oggi, avendo concluso la prima serie al secondo posto ed ottenendo nella seconda la prima vittoria della carriera nel massimo circuito su neve.
Curiosamente, il più navigato dei fratelli Kobayashi non è mai stato il migliore del lotto in nessuno dei 9 salti ufficiali di questa prima tre giorni di gare, ma allo stesso tempo non è mai stato peggio di nono sul singolo salto. Proprio questa costanza di rendimento è stata alla base del successo odierno, costruito con due performance rispettivamente da 124 e 126.5 metri sempre con condizioni del vento non propriamente favorevoli.
Il risultato odierno è storico per l’atleta in questione, ma anche per l’intero movimento giapponese: infatti Kobayashi non aveva mai ottenuto un piazzamento all’interno della top 10 in una gara di Coppa del Mondo prima d’oggi; inoltre il Giappone è tornato sul gradino più alto del podio dopo quasi 3 anni (l’ultima volta fu il 27 novembre del 2014 con Noriaki Kasai) e, fatto ancor più importante, questo è il primo podio assoluto ottenuto da un atleta nativo della prefettura di Iwate.
Posizione d’onore per il beniamino dei tifosi polacchi Kamil Stoch: solo ottavo a metà concorso, nel momento decisivo ha fatto registrare il miglior punteggio parziale essendo atterrato a 129.5 metri in un frangente in cui il trampolino intitolato ad Adam Malysz era estremamente performante ed ha quindi coronato una rimonta tutt’altro che banale di ben 6 pozioni. Infine il distacco dal vincitore è stato tutto sommato risicato equivalente a 2.3 lunghezze.
Solo mezzo punto più indietro troviamo il detentore della sfera di cristallo Stefan Kraft: appaiato a Kobayashi al termine del primo segmento di gara, nel secondo salto non è riuscito a mantenere il passo di coloro che l’hanno preceduto anche grazie a qualche valutazione da parte dei giudici fin troppo severa. Comunque sia, sia l’austriaco che il polacco hanno cominciato la stagione con il piede giusto, anche se la forma e la stabilità tecnica sono tutt’altro che ottimali.
Quarto posto per Richard Freitag: leader della competizione dopo la prima performance, è sprofondato giù dal podio non tanto per demeriti propri, quanto per la sfortuna di aver saltato nel peggior momento di giornata per quanto concerne le condizioni del vento (quasi 1 m/s di vento alle spalle). Al di là della sfortuna – o negligenza da parte della direzione gara – sono risultati evidenti i progressi fatti dal sassone rispetto a pochi mesi fa, quando faticava a rimanere nelle posizioni di vertice nel Grand Prix.
L’altro favorito odierno, Daniel Andre Tande, ha concluso quinto grazie all’ormai proverbiale rimonta nelle seconde serie: quest’oggi sono state ben 8 le posizioni guadagnate nel momento decisivo che gli hanno permesso di limitare i danni rispetto agli altri atleti di vertice del circuito. Andreas Wellinger, il quarto ed ultimo saltatore dato come favorito alla vigilia per il successo finale del massimo circuito, lo troviamo al nono posto, anch’egli in buona progressione rispetto al primo salto.
Sesto posto e miglior risultato in carriera per Daniel Huber che ha fatto sorridere il movimento austriaco ed in particolare quello salisburghese, poiché ha avuto ben due atleti nei migliori 6, un fatto clamoroso fino ad una manciata di anni fa. Il ventiquattrenne di Seekirchen si è preso il lusso anche di far firmare il salto più lungo del week-end, essendo atterrato a 131 metri nella seconda manche.
A completare la top 10 ci hanno pensato gli atleti padroni di casa: Piotr Zyla e Stefan Hula hanno chiuso al settimo posto a pari merito, eliminando possibili critiche allo staff tecnico in merito alla scelta effettuata ieri su chi far gareggiare nella prova a squadre, mentre Dawid Kubacki si è piazzato decimo, anch’egli ad ex-aequo questa volta con Stefan Leyhe.
Clamoroso 12° posto per l’ex terza linea tedesca Pius Paschke, manco a dirlo miglior risultato in carriera. Discorso analogo anche per Tilen Bartol 21° ed il finnico Antti Aalto 28°, con lo sloveno che è stata l’unica nota lieta di un team altrimenti disastroso.
Infatti Peter Prevc ha confermato le impressioni poco positive date negli scorsi giorni, avendo chiuso 20°. Anche i due atleti che hanno preceduto il leader della squadra allenata da Goran Janus hanno in qualche modo ottenuto un risultato sotto le aspettative: Johann Andre Forfang (18°) e Maciej Kot (19°) hanno condotto gare dal leitmotiv inverso, con il polacco positivo nella prima serie quanto disastroso nella seconda e viceversa.
La festa nipponica è stata macchiata parzialmente in primis da una caduta violenta di Daiki Ito (29°) nel secondo salto (la sesta in tre giorni, un dato statistico che dovrebbe far riflettere gli organizzatori della tappa polacca) ed in secondo luogo dalla mancata qualificazione alla seconda serie di Noriaki Kasai (31°).
Tanti altri nomi altisonanti non sono entrati nei migliori 30: Jakub Wolny 32° che è a tutti gli effetti il sesto atleta polacco; Simon Ammann 34° che comunque era già apparso in difficoltà negli scorsi giorni; Roman Koudelka 40° che era dato in grande forma, ma in generale la squadra ceca è seriamente in difficoltà, ed infine Vincent Descombes Sevoie che l’anno scorso ben si era comportato nella prima parte di stagione.
Come era pronosticabile nessun italiano ha fatto breccia in zona punti: il migliore è stato Davide Bresadola 35° distante sole 3 lunghezze dal 30° posto, mentre hanno faticato maggiormente Sebastian Colloredo ed Alex Insam, rispettivammente 41° e 44°. Va detto che gli azzurri sono apparsi in fase di scarico fisico dai duri allenamenti autunnali, quindi nelle prossime settimane la speranza sarà quella di vedere delle performance maggiormente qualitative.
Ora la Coppa del Mondo di salto speciale maschile si sposterà nel nord della Finlandia per la classica tappa autunnale di Kuusamo. Il programma che è previsto per le competizioni sull’imponente Rukatunturi ricalca quello dell’opening di Wisla, con al venerdì la qualificazione alla gara individuale della domenica, mentre al sabato è in programma il secondo team event stagionale.
WISLA – HS 134
1. KOBAYASHI Junshiro (JPN) 260.5
2. STOCH Kamil (POL) 258.2
3. KRAFT Stefan (AUT) 257.7
4. FREITAG Richard (GER) 253.1
5. TANDE Daniel Andre (NOR) 251.6
6. HUBER Daniel (AUT) 246.6
7. ZYLA Piotr (POL) 245.6
7. HULA Stefan (POL) 245.6
9. WELLINGER Andreas (GER) 245.3
10. KUBACKI Dawid (POL) 244.8
10. LEYHE Stephan (GER) 244.8
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Junshiro Kobayashi vince l’equilibratissimo opening di Wisla
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