L’ultimo fine settimana è già entrato a pieno titolo nella storia tricolore degli sport del ghiaccio visto e considerato che, nel giro di poche ore, short-track, pattinaggio di figura e speed-skating hanno conquistato la bellezza di sei podi tra Coppa del Mondo e Grand Prix.
E’ mancato all’appello solamente il successo, ma in questo caso il discorso inizia a farsi piuttosto complicato in quanto finora, nonostante siano già stati archiviati ben undici piazzamenti nelle prime tre posizioni, il gradino più alto del podio è sfuggito in tutte le discipline olimpiche invernali.
Carolina Kostner, Arianna Fontana e Francesca Lollobrigida si sono espresse su livelli di eccellenza e meriterebbero in egual modo il simbolico riconoscimento di “azzurra della settimana”, ma nell’occasione il premio spetta a furor di popolo ad Anna Cappellini e Luca Lanotte.
Nel NHK Trophy di Osaka, quarta tappa del Grand Prix, gli indiscussi leader del movimento di danza nostrano si sono tolti l’ennesima soddisfazione della lunga carriera ottenendo un terzo posto dal sapore speciale perché arrivato in età ultratrentenne per entrambi. A tal proposito, gli oltre dieci anni trascorsi tra primo e ultimo podio nel circuito non possono passare inosservati e rappresentano l’indelebile testimonianza della grandezza di due atleti che, al pari di Kostner e dei pionieri Fusar-Poli/Margaglio, devono essere considerati vere icone del pattinaggio italiano.
La premiata ditta Cappellini & Lanotte può mettere in campo numeri decisamente importanti. Ad oggi, in 21 presenze in tappe di qualificazione del Grand Prix sono arrivati ben 14 podi, che diventano 15 conteggiando il terzo posto conquistato nella finale del 2015. Nei Campionati Europei, si sono messi al collo la medaglia nelle ultime 5 occasioni imponendosi di prepotenza nell’edizione di Budapest del 2014. Peraltro, il peggiore risultato in dieci partecipazioni, sempre che tale possa essere definito, resta l’ottavo posto ottenuto nel 2007 a Varsavia quando Cappellini non aveva ancora compiuto venti anni. Spostando l’orizzonte sulla rassegna iridata, spicca invece il successo del 2014, che va a mitigare la delusione per avere dovuto giocoforza digerire tanti quarti posti.
A coronamento di un lungo percorso cominciato nella lontana primavera del 2005, rimane da aggiungere la medaglia olimpica, traguardo che ha allontanato e posticipato anno dopo anno ogni proposito di ritiro. Alla luce della competitività della concorrenza, coronare l’obiettivo non sarà semplice, come delineato chiaramente dall’incipit stagionale.
Salvo infortuni, le medaglie d’oro e d’argento appaiono già assegnate, ma, con un po’ di fortuna, l’indispensabile caparbietà e il “supporto di chi di dovere”, il non banale e complicato inseguimento al gradino più passo del podio potrebbe anche essere alla portata. Al momento, numeri alla mano, poco più di tre punti separano gli azzurri dai canadesi Weaver/Poje, terzi nel ranking stagionale che tiene conto delle migliori prestazioni di ciascuna coppia.
La chiave di volta per colmare il gap si chiama “GOE”, acronimo di grado di esecuzione. E’ su quel fronte che Cappellini/Lanotte dovranno necessariamente alzare l’asticella per sovvertire l’attuale graduatoria. Di certo, il mese abbondante perso per via di un fastidioso infortunio occorso a Cappellini a metà settembre non ha giocato a favore del binomio italiano, ma al contempo rappresenta un motivo di speranza in quanto una condizione fisica destinata a crescere cammin facendo e la possibilità di rodare con il tempo i programmi di gara potrebbero rivelarsi due armi fondamentali.
Nulla si lascerà di intentato per raggiungere l’ambizioso obiettivo, ma, qualora le cose non dovessero andare per il verso giusto, ci sarà subito a disposizione un’importante occasione per prendersi l’ultima rivincita. Il Forum di Milano, "casa" di Anna e Luca fino a pochi mesi fa, sarà teatro dei Campionati mondiali e congedarsi di fronte al pubblico amico con la seconda medaglia iridata della carriera assumerebbe i contorni dell’apoteosi.
Comunque vada a finire, Cappellini e Lanotte potranno contare su un vantaggio da non sottovalutare, che consiste nel non dovere dimostrare più nulla a nessuno.
RANKING STAGIONALE
(punti ottenuti nella somma dei due segmenti di gara)
1) 200.43 [81.10|119.33] (FRA) PAPADAKIS/CIZERON
2) 199.86 [82.68|117.18] (CAN) VIRTUE/MOIR
3) 190.01 [77.47|112.54] (CAN) WEAVER/POJE
4) 189.43 [76.08|112.54] (USA) HUBBELL/DONOHUE
5) 189.24 [77.30|111.94] (USA) SHIBUTANI/SHIBUTANI
6) 186.56 [75.87|110.69] (ITA) CAPPELLINI/LANOTTE
7) 184.74 [76.33|108.41] (RUS) BOBROVA/SOLOVIEV
8) 184,50 [72.66|111.84] (USA) CHOCK/BATES
AZZURRI DELLA SETTIMANA (6) – Della Monica/Guarise & Marchei/Hotarek (pattinaggio di figura)
AZZURRA DELLA SETTIMANA (5) – Mauela Moelgg (sci alpino)
AZZURRA DELLA SETTIMANA (4) – Carolina Kostner (pattinaggio di figura)
AZZURRO DELLA SETTIMANA (3) – Matteo Rizzo (pattinaggio di figura)
AZZURRA DELLA SETTIMANA (2) – Martina Valcepina (short-track)
AZZURRA DELLA SETTIMANA (1) – Arianna Fontana (short-track)