La nazionale italiana Under 20 di biathlon ha appena concluso il suo raduno a Corrençon, a poco più di un mese dal via della stagione. Le prime gare, infatti, vedranno alcuni azzurrini, e azzurrine, impegnati in Junior Cup il 9 e 10 dicembre a Obertilliach, in Austria, mentre altri esordiranno in Coppa Italia a Forni Avoltri proprio nello stesso week end. Per fare il punto della situazione abbiamo chiamato, durante il lungo viaggio verso casa, Alex Inderst, allenatore responsabile della squadra Juniores e Giovani della nazionale.
Ciao Alex. A un mese dall’inizio della stagione, facciamo il punto della situazione sulla preparazione.
«Le cose stanno andando bene, abbiamo appena concluso questa settimana di raduno in Francia, dove abbiamo lavorato sull’alta intensità. La squadra si sta allenando con carichi maggiori, che torneranno molto utili in futuro. I ragazzi hanno dato un ottimo responso, stanno bene e siamo tutti abbastanza contenti per come stanno andando le cose. Ora ci riposiamo un attimo, prima del prossimo raduno. Non abbiamo ancora deciso dove si svolgerà, perché dipenderà tanto dalla neve».
Nella passata stagione sono arrivate importanti medaglie per Michela Carrara, Irene Lardschneider, Samuela Comola e Cedric Christille, che ovviamente hanno fatto crescere le aspettative attorno a loro; come avete gestito la cosa?
«Fin dal primo raduno, ho cercato di farli stare tranquilli, di non mettergli troppe responsabilità. Sono ancora giovani, hanno vinto delle medaglie ed è una cosa bellissima, ma quelle importanti verranno dopo. Sono atleti forti, abbiamo cercato di lavorare sul lato mentale, perché è importante che restino tranquilli, senza crearsi troppe aspettative. Lo scorso anno è andato tutto bene, ma ora ci troviamo ad affrontare una nuova stagione, nessuno sa dove potrà piazzarsi, quando saranno cresciuti gli avversari. Devono solo concentrarsi su se stessi, lavorare per crescere e migliorare. So che qualcuno di loro sarà una stagione particolare, magari potrà aspettarsi di più, ma sono certo che se manterranno la calma e saranno tranquilli di testa, i risultati verranno da soli. Quando si va in gara molto agitati, caricandosi troppe aspettative, il rischio di sbagliare aumenta».
Puoi parlarci dei due gruppi?
«La squadra femminile ha un livello molto alto. È una cosa positiva e bella, perché si stimolano a vicenda, una tira l’altra. Anche nei maschi il livello è molto buono, hanno tutti grande voglia di fare, sono motivatissimi e si aiutano l’un l’altro. Inoltre hanno un bel rapporto con noi, perché abbiamo già lavorato insieme, conoscono gli allenatori, si è creata sintonia. È bello lavorare con giovani tanto motivati».
Alcuni ragazzi sono già entrati nei corpi sportivi, altri invece sono ancora alla ricerca dell’arruolamento. Come gestite questa fase molto particolare della loro carriera?
«Ogni ragazzo la vive a modo suo e deve riuscire a trovare il giusto equilibrio in questo periodo molto particolare della sua carriera. Noi cerchiamo di aiutarli, proviamo a fargli mantenere la calma, ma soprattutto vogliamo farli allenare bene affinché crescano e raggiungano il loro obiettivo. Il resto dipende da loro».
Cosa dici ai ragazzi che sono fuori dalla nazionale?
«Di allenarsi al massimo, impegnarsi con i loro comitati e i corpi militari, perché quest’anno i Mondiali arriveranno abbastanza tardi e nessuno è escluso a priori dalle gare, le porte sono aperte a tutti».
Quali sono obiettivi e aspettative in vista della stagione che partirà tra un mese?
«Gli obiettivi non sono necessariamente legati ai risultati, perché questi non dicono sempre tutto. Non affrontiamo la stagione per ripetere o migliorare il palmares dello scorso anno, poi, ovviamente, se dovessero arrivare dei successi, saremmo felici. Il nostro obiettivo è far migliorare questi ragazzi, che crescano come atleti sotto ogni punto di vista, nel modo di gestire una gara, ma anche gli stessi allenamenti, perché capiscano come lavorare per andare più forte. Questo è ancora più importante delle medaglie. Ogni esperienza è importante per crescere, quest’anno in molti faranno il circuito della Junior Cup, che è bellissimo, perché c’è molto da imparare dal confronto con gli altri. L’obiettivo non è vincere oggi, ma allenarsi bene e crescere tanto per fare il salto di qualità che possa portarli alla Coppa del Mondo».