Alla vigilia delle Olimpiadi di Sochi Andrew Musgrave non era ancora un reale candidato per le medaglie, ma si sentiva in un ottimo stato psicofisico.
Aveva chiuso il Tour de Ski in crescendo, entrando per la prima volta in carriera nei migliori trenta, e concluso la scalata del Cermis con l’ottavo tempo.
"Muzzy" a fine gennaio 2014 era decisamente nel miglior periodo di forma di sempre e voleva cavalcare l’onda lunga delle notevoli prestazioni che gli avevano consentito, solo tre settimane prima dei Giochi russi, di battere tutti i big norvegesi nella sprint dei campionati nazionali. Tuttavia Sochi si concluse con un 29° posto nella sprint come miglior risultato.
Nel Caucaso ha comunque imparato una importante lezione che non vuole più ripetere nelle Olimpiadi in Corea del Sud il prossimo febbraio: arrivare a ridosso dell’evento più importante dell’anno avendo accumulato troppe competizioni ravvicinate e avendo svolto troppe e pesanti sessioni di allenamento nel periodo che precedente ai Giochi.
"Ho imparato molto da Sochi, e capito le ragioni delle mie controprestazioni. Ho accumulato troppa fatica nel periodo precedente perché mi sentivo benissimo e ho voluto strafare".
In questo autunno il ventisettenne di Huntly si sente ulteriormente migliorato sia sotto il profilo dell’esperienza nel circuito dello sci di fondo, sia sotto il profilo tecnico. Non a caso si trova ormai in maniera costante nell’elite, come testimoniato dalla medaglia sfiorata ai Mondiali di Lahti.
Per il 2018 Andrew pone il suo target a quello che potrebbe essere un evento storico per lo sci di fondo britannico. Sul suo sogno di medaglia lo scozzese ha cosi dichiarato alla Reuters durante l’ultimo training camp che i britannici hanno svolto lo scorso mese sotto il sole di Maiorca: "Se nella stagione che sta per cominciare effettuerò miglioramenti, come penso possa accadere, ritengo di essere un serio candidato alle medaglie a Pyeongchang. A skating lo scorso anno ero solo un outsider. Nella 50 km iridata di Lahti ho dimostrato quello che posso fare e mi sto preparando al massimo per essere uno dei principali candidati al podio nelle gare coreane"
Musgrave è tornato sulla gara più lunga del programma di Lahti 2017:" Il 4° posto ai Mondiali mi ha lasciato un gusto di dolce amaro allo stesso momento. Da un lato ero molto contento di aver ottenuto il mio miglior risultato a livello internazionale di sempre, ma dall’altra ero piuttosto deluso dal fatto di aver mancato la medaglia per poco più di un secondo dopo oltre due ore di gare".
Dopo aver terminato la stagione a metà aprile ed essersi concesso una pausa di tre settimane con lunghe e rilassanti sessioni di pesca nella terra adottiva di Trondheim , il "rosso di Huntly " ha subito ricominciato gli allenamenti con vari e differenziati training camps svolti fra la Scozia, Livigno, il ghiacciaio dello Stelvio, le Alpi francesi , Lillehammer ed ora Maiorca prima di riprendere contatto con la neve con le gare test norvegesi di Beitostølen.
Questo il suo giudizio sui mesi di dura preparazione estiva: "La preparazione procede bene ed in tutti test fatti sui rulli mi sento di essere un miglior fondista rispetto alla scorsa stagione. Sono più veloce, più forte e sono migliorato in ogni livello. Le mie prospettive per tutto l’inverno sono molto buone. Oltre al mio pattinaggio ormai consolidato ho migliorato anche nel classico che era il mio punto debole".
Valutando attentamente il programma di gare olimpiche Musgrave punta decisamente le proprie carte sulla 15km a skating, Format che che fin da junior gli ha portato le maggiori soddisfazioni in carriera e che ha nel suo DNA.
Dati i suoi miglioramenti in classico delle ultime stagioni "Muzzy" considera molto anche lo skiathlon, mentre la 50km (tutta in alternato) viene da lui classificata come una gara nella quale intenderà più che altro valutare il suo livello in classico e nella resistenza in rapporto ai big della specialità.
Andrew Musgrave: “Voglio una medaglia nella 15km di PyeongChang!”
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