Alex Harvey ha fatto sentire la sua voce in merito alle decisioni del Cio su Alexander Legkov ed Evgeniy Belov, squalificati a vita dai Giochi olimpici e privati dei risultati ottenuti a Sochi 2014, con relativa cancellazione della medaglia d’oro conquistata dal primo nella 50 km e rimozione di classifica della staffetta russa che aveva ottenuto l’argento.
Il ventinovenne canadese ha rilasciato un’intervista al Journal de Quebec, dove ha usato parole di fuoco nei confronti di Legkov e addirittura di chi ha disegnato il tracciato della 50 km di Sochi.
“In salita si capiva che la superiorità di Legkov era artificiale. Guarda caso a Sochi gli ultimi due chilometri della pista comprendevano due lunghe salite. Il tracciato era stato disegnato apposta per favorire i russi, perché sapevano che sarebbero stati dopati. Il finale aveva come unico obiettivo quello di fare emergere il fisico”.
Il nordamericano però non si limita a parlare degli ultimi Giochi olimpici e anzi lancia pensanti insinuazioni su Sergey Ustiugov, dominatore dello scorso Tour de Ski e nuovo leader del movimento russo.
“I russi gareggiano ancora, compreso quello che ai Mondiali di Lahti non andava certo piano. Ustiugov era giovane, ma è arrivato in finale nella sprint, dove è stato uno dei tre che sono caduti. Comunque sia avrebbe potuto fare podio già a Sochi. In base a quanto scritto nel rapporto McLaren tutta la squadra era coinvolta nel doping, ma il suo nome non è mai uscito. E finché non uscirà, allora potremo solamente avere dubbi su di lui”.
Le parole di Harvey sono davvero pesanti, soprattutto per quanto riguarda Ustiugov, a cui è stato velatamente dato del dopato. Considerando che il diretto interessato non le manda certo a dire, potrebbe arrivare una replica (e difficilmente sarà conciliante).
Alex Harvey spara a zero sulla Russia del fondo: “Ho dubbi anche su Ustiugov”

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