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Avvocato di Legkov e Belov: “Verdetto scandaloso, immediato ricorso al TAS”

Sospesi temporaneamente dopo la pubblicazione del rapporto McLaren, Alexander Legkov e Evgenyi Belov avrebbero potuto ricominciare oggi la loro attività agonistica. Il TAS di Losanna aveva, infatti, poco più di un mese fa stabilito che quanto contenuto nel rapporto dell’Independent Person non era sufficiente a squalificare i fondisti russi. 
Principalmente basato sulle rivelazioni del dottor Rodchenkov, il rapporto ha disegnato lo scenario di un sistema di doping di stato in occasione delle Olimpiadi di Sochi sulla base di alcune liste di atleti, della presunta esistenza della Duchess List contenente i nomi di russi autorizzati a prendere un cocktail dopante e di scalfiture sulle provette dei campioni raccolti ai test antidoping che secondo McLaren avrebbero dimostrato l’apertura, la manomissione e la richiusura di alcuni flaconi.  
Incaricata dal CIO di svolgere ulteriori indagini e raccogliere prove, la Commissione disciplinare guidata da Denis Oswald ha creato un team di esperti di medicina legale a Losanna e ha fatto riesaminare i flaconi e lunedì ha iniziato le udienze degli atleti interessati, atleti non trovati positivi ma la cui colpa è la presenza nelle liste di Rodchenkov. Secondo quanto fatto trapelare dalla difesa dei 41 flaconi riesaminati per dimostrare definitivamente la loro manomissione solo su 9 sono stati trovati segnali certi di apertura fraudolenta.
E proprio questo è uno degli aspetti sui quali punta la difesa in vista del ricorso al TAS che ha già annunciato. Queste percentuali non possono dimostrare, secondo Wieschemann, alcuna connessione tra la presenza in una lista e la reale manomissione.  A rendere ancora più controversa la situazione già il rapporto McLaren evidenziava il fatto che il 30% dei campioni non pareva appartenere all’atleta designato e il professore aveva suggerito di ricorrere alla prova del DNA che non è stata svolta. 
"Non vi è alcuna prova", scrive l’avvocato tedesco in un comunicato, "che i campioni dei miei clienti siano stati manipolati e che l’urina contenuta sia la loro e non, a loro insaputa, scambiata con altri". "Non si trova alcuna conclusione di McLaren", continua, nè alcuna prova che gli atleti siano stati a conoscenza di un sistema".
Nel caso la questione giudiziaria non si presenti sufficientemente complessa, si aggiunge il fatto che contro ogni principio giuridico non è stato possibile alla difesa avere un contradditorio contro gli accusatori si tratti di McLaren o di Rodchenkov che non si presentarono di fronte al TAS.
"La decisione può essere definita uno scandalo", riassume l’avvocato di Legkov e Belov, "e va contro la parole del presidente del CIO, Thomas Bach, che ha affermato che decisioni potessero solo essere prese di fronte a prove certe".
Per queste ragioni i due fondisti russi domani presenteranno ricorso al TAS e chiederanno che se il verdetto del Tribunale Arbitrale non arrivasse in tempo per una eventuale ammissione alle Olimpiadi in primo luogo i Giochi siano rimandati e in seconda istanza che siano disputati sub judice con la possibilità di cancellare i risultati al momento di una eventuale decisione a loro favore da parte del TAS.

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