Trovata positiva al metabolite del GHRP-2-M2, uno stimolatore del rilascio dell’ormone della crescita, Teja Gregorin ha letto di fronte ai giornalisti un comunicato non concedendosi poi alle loro domande. "Sono stata informata", ha detto la slovena, "dal CIO e dall’IBU del fatto che nuove analisi sui campioni raccolti durante le Olimpiadi di Vancouver hanno evidenziato la presenza di sostanze presenti nella lista delle sostanze proibite. Accetto la sospensione temporapea e parteciperò alle fasi del processo ma dovete comprendere che il codice antidoping mi impedisce di commentare il procedimento in corso". "Mi scuso sinceramente con tutti coloro che posso avere ferito con le mie azioni", ha concluso Gregorin lasciando la sala poco dopo.
A molti osservatori è parsa una ammissione di colpa al punto che il direttore del NADO sloveno, Jani Dvoršak, ha dichiarato nel pomeriggio ai microfoni di RTVSLO: "Questa positività può solo dipendere da una assunzione deliberata e sono molto sorpreso che Teja Gregorin non abbia respinto le accuse. Mi posso solo augurare che collabori con noi, unica via per una futura riabilitazione".