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Combinata

La Fis vuole reintrodurre la mass start nella combinata. La mossa ha senso?

Nella Continental Cup della nuova stagione di combinata nordica verrà sperimentata una “novità” sinora passata sottotraccia.  Si tratta del ritorno del format di gara della mass start, seppur in maniera riveduta e corretta rispetto al passato.
La mass start “originale” venne concepita a fine anni ’90 con le seguenti caratteristiche: il primo segmento a disputarsi era quello di fondo, dove gli atleti partivano tutti assieme (da qui il nome “mass start”); al termine della prova sugli sci stretti, i distacchi venivano convertiti in punti.
A seguire i combinatisti si confrontavano sul trampolino. All’epoca si tenevano due salti, senza però le valutazioni dei giudici. Venivano considerati solo i punti realizzati sulla misura. La somma del punteggio dei salti a quelli del fondo determinava la classifica finale.
La “nuova” mass start sarà identica per il fondo, ma differente sul trampolino. Vi sarà un solo salto, che però sarà valutato dai giudici. Sarà quindi in tutto e per tutto una prova individuale invertita, poiché le caratteristiche saranno le medesime delle gare a cui siamo abituati ormai da un decennio, con la sola differenza nell’ordine dei segmenti.
Nel calendario di Continental Cup sono inserite due mass start. Una il 13 gennaio a Ruka su Large Hill e una il 10 marzo a Nizhny Tagil su Normal Hill.
Non è ancora chiaro quanti atleti prenderanno il via nel salto. Ovvero se potranno farlo tutti quelli impegnati nel fondo, oppure se l’accesso alla seconda parte di competizione sarà riservata esclusivamente ai migliori 50 sugli sci stretti. Il problema non si porrà in Continental Cup (dove verrà applicata la prima ipotesi), ma dovrà essere affrontato se si dovesse decidere di reintrodurre il format in Coppa del Mondo.
Qui veniamo al punto focale della questione. La prima mass start si disputa nel gennaio 2000, ma nel congresso Fis 2008 si decide di incenerirla, per passare al format unico.
A questo punto la domanda sorge spontanea. Questo passo indietro da parte della federazione internazionale ha senso?  
Da un lato, se dovesse essere introdotto il “taglio” dei migliori 50 al termine del segmento di fondo, rappresenterebbe un format in cui gli atleti con qualità sugli sci stretti deficitari nel salto si troverebbero ad avere la meglio su chi ha caratteristiche speculari e quindi supera con facilità il PCR nonostante grossi limiti nel fondo. In questo senso la mass start potrebbe portare a un leggero riequilibrio della situazione.
Tuttavia non è per nulla scontato che la Fis decida di muoversi in tal senso. D’altronde una mossa di questo tipo rischia di depauperare il campo partenti del segmento di salto della competizione. Inoltre tale riequilibrio andrebbe a vantaggio di chi solitamente naviga nelle posizioni di rincalzo, mentre al contrario nella corsa ai quartieri nobili della classifica il format sarebbe amico dei saltatori, che potrebbero fare da “succhia ruote” più a lungo, perdendo meno terreno del consueto nel fondo.
Soprattutto l’impressione è che la mass start non sia per nulla accattivante sul piano televisivo, poiché in linea teorica andrebbe a ricordare molto da vicino le combinate alpine. In questo caso i fondisti più forti sul trampolino reciterebbero la parte dei velocisti che tra i pali stretti dello slalom non possono fare altro che difendersi.
Molti di questi atleti partirebbero tra gli ultimi nel salto, dando proprio la stessa sensazione fornita da discesisti in grossa difficoltà all’interno dei rapid gates. Lo spettacolo non sarebbe certo esaltante e il pathos rischierebbe di essere deficitario, poiché vi sarebbero molti salti interlocutori, con la lotta per la vittoria ristretta a pochi uomini, peraltro diluiti.
Si vedrà quali saranno le scelte della Fis dopo i due test stagionali e se davvero questa ipotesi di fisionomia di gara sarà confermata dalla realtà.
Tuttavia la risposta alla domanda “Il ritorno alla mass start ha senso?” non è affermativo. L’impressione preliminare non genera entusiasmo e appare una mossa pleonastica.

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